Tyche (Fortuna)

La dea Tiche con in braccio il dio Pluto bambino (dettaglio). Istanbul, Museo archeologico nazionale. Attribution, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=884390

Pagina di riferimento: Repertorio dei Culti e dei Miti

Origini del mito

Tyche (identificata con la romana Fortuna) era una divinità greca, personificazione della fortuna, o comunque della buona sorte.  Tyche viene presentata come figlia di Teti e di Oceano (Esiodo, Teogonia, 360) era considerata la protettrice della città (con l’appellativo di “salvatrice”). Tyche viene rappresentata con una corona turrita e, a volte bendata o cieca. 

Tra i suoi appellativi, oltre a quello di “salvatrice”, abbiamo “buona” e “grande”.  I suoi attributi sono in genere di buon augurio, tra questi: la cornucopia, le spighe, la corona turrita e il timone, quale auspicio di buona navigazione. 

Il mito di Tyche è piuttosto povero di elementi; ne veniamo a conoscenza non tanto attraverso testi scritti, ma piuttosto grazie al nome stesso che significa “fato”, “destino”. In Esiodo (Teogonia, 346 ss.), Tyche viene presentata come figlia di Teti e di Oceano: si tratta pertanto di una delle Oceanine, le antichissime figlie (πρεσβύταται κουραί) di quella lontana coppia di divinità. La prima di queste figlie esercitava il suo potere sull’acqua del mare, mentre la seconda su quella dei fiumi.

Il Mito in Sicilia

In Sicilia, non si hanno molte notizie del culto, salvo il fatto che a Siracusa, come ricorda lo stesso Cicerone, il quartiere Tyche deve il suono nome ad un antico santuario (non più esistente al tempo di Cicerone) a lei dedicato (Cicerone, Verrine Lib. IV. 58).

Sempre Cicerone in Verrine parla di una statua lignea dedicata alla Buona Fortuna, come una statua non trafugata dalla cappella privata di Elio a Messina (Cicerone, Verrine Lib. IV.7). Ovviamente questo non è bastevole per pensare che anche a Messina fosse presente il culto di Tyche.

Un altro indizio indiretto è legato al racconto di Pindaro (Olimpica 12) dove si racconta che Tyche fu chiamata a difendere la città di Imera.

 Estratto dal Libro ” Culti dell’Antica Sicilia” di Ignazio Caloggero ISBN: 9788832060102 © 2022 Centro Studi Helios srl

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