Popoli Leggendari: I Lotofagi

di Ignazio Caloggero

Ulisse tra i Lotofagi in un disegno del XVIII sec.

Pagina di riferimento: Repertorio dei Culti e dei Miti

Secondo Erodoto i Lotofagi vivevano nelle coste africane, cibandosi esclusivamente del frutto del loto:

 “Questo frutto di loto è grosso quanto una bacca di lentisco e per dolcezza è molto simile al frutto della palma: i lotofagi detraggono anche un vino”[1]

In realtà con il nome di Loto gli antichi indicarono piante assai diverse tra di loro; la più famosa era l’albero dei Lotofagi il cui frutto, secondo Omero, era così buono da far dimenticare la patria agli stranieri.

Quest’albero detto “Ziziphus lotus” o piu semplicemente “giuggiolo selvaggio” (“Nzinzuli sarvaggi“) è un arbusto della zona Mediterranea che cresce anche in Sicilia.

Nel IX libro dell’Odissea (vv. 82-102), si narra come Ulisse approdasse presso questo popolo dopo nove giorni di tempesta che lo portarono oltre l’isola di Citera. I Lotofagi accolsero bene i compagni di Ulisse e offrirono loro il dolce frutto del loto, unico loro alimento che però aveva la caratteristica di far perdere la memoria, per cui Ulisse dovette imbarcarli a forza e prendere subito il largo per evitare che tutto l’equipaggio, cibandosi di loto, dimenticasse la patria e volesse fermarsi in quella terra.

In Sicilia scrittori del passato hanno ipotizzato che la sede dei Lotofagi fosse nella zona meridionale dell’isola e precisamente da Camarina fino ad Agrigento[2]

[1] Erodoto (Lib. IV.177).

[2] Discorsi sopra l’antica e moderna Ragusa di Garofalo Filippo. p. 3

 

Estratto dal Libro Miti dell’Antica Sicilia”   di Ignazio Caloggero ISBN:9788832060157 © 2022 Centro Studi Helios srl

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