Imera

Imera era probabilmente una ninfa, personificazione del fiume Imera che legò il suo nome all’omonima città (l’odierna Termini Imerese). Il suo culto troverebbe conferma nel racconto di Cicerone (Verrine lib. II 87,88), cui il governatore Verre non riuscì a sottrarre alla cittadina di Imera un gruppo di statue, precedentemente saccheggiate dai Cartaginesi in seguito alla distruzione di Imera del 409 a.C. Le statue furono restituite agli Imeresi da Publio Scipione, dopo la distruzione di Cartagine del 146 a.C. Tra queste statue, spiccava per la sua bellezza proprio quella di Imera. Alcune monete confermerebbero il culto di questa divinità. In una moneta d’argento di Imera compare la ninfa che effettua sacrifici in un santuario, in un’altra sono raffigurati: il santuario, il getto della sorgente, un satiro ed una ninfa sacrificante, molto probabilmente la stessa Imera [Biagio Pace: Arte e Civiltà della Sicilia Antica. Volume III pag. 481.]

 

Pagina di riferimento: Repertorio dei Culti e dei Miti

 Estratto dal Libro ” Culti dell’Antica Sicilia” di Ignazio Caloggero ISBN: 9788832060102 © 2022 Centro Studi Helios srl

La ninfa Himera, che tiene un kentron (pungolo) nella mano destra, redini con entrambe, guida quadriga sin.; sopra, Nike che vola dx, tiene corona con entrambe le mani; in esergo, gallo sin., ai lati NOIA-PEMI, (imeraion in scritta retrograda)Himera stante di faccia, testa sin, che tiene nella destra una patera sopra un altare posto a cinistra; spiga in alto a destra; sulla destra, satiro che si bagna da una fontana a forma di testa leonina. (https://it.m.wikipedia.org/wiki/File:Himera_Tetradrachm_77000037.jpg)

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