Il Mito di Enea in Sicilia

di Ignazio Caloggero

Pagina di riferimento: Repertorio dei Culti e dei Miti

Origini del Mito

Il Mito dell’eroe troiano Enea rientra nella mitologia greca e romana, le sue gesta leggendarie sono raccontate nell’Iliade di Omero dove viene presentato come un eroe protetto dagli dèi e riprese nell’Eneide di Virgilio dove vengono raccontate le sue avventure a partire dalla caduta di Troia fino alla fusione dei superstiti troiani con i Latini.

Enea è un principe troiano, figlio di Anchise (cugino di Priamo, re di Troia) e della dea Venere, essendo il padre un discendente di Dardano, figlio di Zeus (il romano Giove), Enea può annoverare tra i suoi avi, anche il dio Zeus. Da giovane, l’eroe troiano sarebbe stato educato dal centauro Chirone, considerato il più saggio dei centauri (metà uomini e metà cavalli) e quindi educatori di moltissimi eroi e divinità. Sposò Creusa, figlia di Priamo ed ebbe un figlio di nome Ascanio, conosciuto anche con il nome di Iulo.

Strenuo difensore di Troia, secondo solo a Ettore, alla sua caduta fuggì con il padre Anchise che si carico sulle spalle, il figlio Ascanio e la moglie Creusa che però perse durante la fuga, inoltre, tanto per essere più leggero, il padre portò con sé un’urna con le ceneri dei propri avi ed una piccola statua con gli dei più sacri a Troia, i Penati. 

Enea durante il suo viaggio passo per molti paesi del Mediterraneo, e dopo essere stato in Sicilia conclude il suo peregrinaggio nel Lazio dove sposò la principessa Lavinia, figlia del re locale Latino, diventando in questo modo il progenitore del popolo romano.

Enea e Anchise – Gian Lorenzo Bernini (1617/1618) Galleria Borghese – Roma[1]

Il Mito in Sicilia

Secondo la leggenda, Enea assieme ad un gruppo di superstiti troiani, arriva in Sicilia, evitando le zone abitate dai Greci, arriva fino quasi allo stretto di Messina, ma su consiglio dell’indovino Eleno, volle evitare di passarlo perché il luogo era reso pericoloso dalla presenza dei mostri Scilla e Cariddi decidendo di fare il periplo dell’Isola.

Durante il periplo hanno modo di spingersi vicino le terre abitate dai Ciclopi, alla vista di Polifemo fuggirono prima che questi riuscisse a prenderli (Eneide Libro terzo vv 955 ss.).

Continuando il periplo della Sicilia passarono vicino al golfo di Augusta (Megara) e Capo Pachino, ed ebbero modo di scorgere durante la navigazione, Camarina, Gela, Agrigento e Selinunte, durante lo scalo a Trapani, il padre Anchise, afflitto dai malanni e dalla vecchiaia morì. (Eneide Libro terzo vv 1030 ss.), Enea, grazie alla diponibilità del re locale Aceste, diede solenne sepoltura al padre ai piedi del monte Erice.  Un monumento intitolato al padre Anchise fu eretto, a ricordare l’episodio, sul litorale di Pizzolungo (Stele di Anchise).  

Alla ripresa del viaggio una tempesta lo spinse fino alle coste di Cartagine dove incontrò la regina Didone di cui si innamorò, per cui pensò di finire il suo viaggio in Africa, ma il volere di Zeus, gli impose di abbandonare la regina e riprendere il viaggio verso quella che sarebbe stata la sua destinazione finale, il Lazio. Colta dalla disperazione la regina Didone, vedendo la nave troiana con a bordo Enea, allontanarsi, si toglierà la vita (Eneide Libro quarto vv 920 ss.).

Durante il viaggio verso il Lazio, passo di nuovo dalla Sicilia, accolto da Aceste che lo aiuto ad organizzare dei giochi (Ludi) in onore del padre morto[2].

Dopo i giochi, Enea, riprese il suo viaggio approdando a Cuma, successivamente passò da Gaeta per finire il suo viaggio nel Lazio.

Secondo alcune versioni della leggenda Enea avrebbe fondato ad Erice un tempio dedicato a Venere.

 

Origine delle leggende troiane in Sicilia

Grazie alle scoperete di Heinrich Schliemann sappiamo che i resti di Troia si trovano in Asia Minore (odierna Turchia) e tra i vari strati corrispondenti alle varie epoche della città, ce n’è uno che presenta uno spesso strato di carbone databile verso il 1250 a.C. e che potrebbe riferirsi alla distruzione di Troia avvenuta ad opera degli Achei che diede inizio alla diaspora dei troiani. Tale periodo non si discosta molto da quella tradizionale che vuole che Troia venisse distrutta da una coalizione di città greche nel 1184.

 L’Eneide fu scritto tra il 29 a.C. ed il 19 a.C. ma della diaspora dei fuggiaschi troiani venuti in Sicilia si parlò molto prima, ne parlarono Stesicoro (Tisia), vissuto nel VII secolo a.C. e Tucidide, vissuto nel V secolo a.C.

Come afferma Emanuele Ciaceri sarebbe un errore affermare che la leggenda troiana sia sorta e sviluppata in Sicilia intorno al nome di Enea. Essa ebbe uno svolgimento vario e graduale e solo tardi le narrazioni sull’arrivo di eroi troiani si condensarono intorno al figlio di Anchise[3]

L’Aceste che accolse Enea era probabilmente Egesto (conosciuto anche con il nome di Aceste), figlio di Agesta, la troiana figlia di Fenodamante che assieme alle sue sorelle fu portata in Sicilia (approfondiremo questo aspetto della leggenda quando parleremo del popolo degli Elimi).

Secondo Tucidide (Lib. VI), gli Elimi Sarebbero Troiani sfuggiti alla distruzione della loro città a cui si sarebbero aggiunti più tardi dei Focesi provenienti da Focea una città greca dell’Asia Minore.

Egesto, pur essendo nato in Sicilia, andò in soccorso di Troia, e dopo la distruzione della città, ritornò, assieme ad altri fuggiaschi troiani tra cui Elimo, figlio bastardo di Anchise e fratello di Enea. I Sicani, che consideravano Egesto paesano e rispettavano per le sue gesta Elimo principe troiano, li accolsero donandogli dei terreni su cui insediarsi. Il gruppo così costituito fu quindi detto degli Elimi dal nome del principe Troiano.

 Il Mito nel Registro LIM della Regione Sicilia

La Regione Sicilia ha inserito il Mito di Enea nel registro LIM (Luoghi dell’identità e della Memoria) – Luoghi degli eroi e delle leggende eroiche.

Luoghi indicati nella LIM:

  • Arcipelago dei Ciclopi (Aci Trezza-prov. Catania)
  • Stele di Anchise, Litorale di Pizzolungo (Erice-prov. Trapani)
  • Golfo di Trapani
  • Scilla e Cariddi (Stretto di Messina)

[1]https://it.wikipedia.org/wiki/Enea,_Anchise_e_Ascanio#/media/File:Aeneas,_Anchises,_and_Ascanius_by_Bernini.jpg

[2] Eneide Libro quinto vv 5 ss.

[3] Emanuele Ciaceri: Culti e Miti nella Storia della Sicilia Antica pag. 314

Per visualizzare i luoghi del Mito su Mappa Interattiva si veda la seguente pagina web: I luoghi di Enea

Estratto dal Libro Miti dell’Antica Sicilia”   di Ignazio Caloggero ISBN:9788832060157 © 2022 Centro Studi Helios srl

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