Erice 

di Ignazio Caloggero

Il monte Erice visto da Trapani Di giuseppe di giorgio  CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=21806796

Pagina di riferimento: Repertorio dei Culti e dei Miti

Così come Adrano era la personificazione del monte Etna, Erice è probabilmente la personificazione dell’omonimo monte, oggi noto col nome di S. Giuliano. Il monte, alto 751 m., sovrasta la pianura di Trapani e fu spesso al centro di guerre e avvenimenti che si svolsero nella Sicilia occidentale. Ai suoi piedi, sin dai tempi dell’età del bronzo, sorgeva probabilmente un paese ed il monte, nella fantasia popolare, fu considerato, ben presto, protettore del paese sottostante, così come probabilmente fu considerato l’eroe Erice. Secondo la tradizione, Erice affrontò in combattimento Eracle, e questo rafforza, il carattere indigeno dell’eroe che difende la sua terra dall’invasore straniero.

Il mito di Erice dovette subire la sorte di molti miti indigeni, e cioè una ellenizzazione forzata che lo trasformò fino a fargli perdere alcune delle caratteristiche locali.

Secondo la tradizione Erice era figlio della dea Afrodite e di Bute, un re indigeno[1] e gli si attribuisce la costruzione del tempio di Afrodite in cima al monte Erice. Bisogna comunque fare una distinzione, nei limiti del possibile, tra il culto dell’eroe e quello di Afrodite il cui tempio, noto anche come tempio di Venere Ericina, fu famoso anche in epoca romana.

Diodoro racconta che Erice combatté contro Eracle, che si trovava a passare nella regione con i suoi buoi. La lotta tra i due era stata concordata in modo tale che, se fosse stato Erice a vincere, Eracle avrebbe ceduto i suoi buoi, se avesse vinto Eracle, Erice gli avrebbe ceduto la sua terra. Il vincitore fu Eracle, che cedette la terra vinta agli abitanti con il vincolo che la cedessero a chi fra i suoi discendenti ne facesse richiesta. Difatti, molte generazioni dopo, il lacedemone Dorieo, che si proclamava appartenente alla famiglia degli Eraclidi, organizzò una spedizione in Sicilia, si arrogò il diritto del possesso delle terre vicino al monte e vi fondò una città cui diede il nome di Eraclea, città che fu in seguito distrutta dai Punici.

È probabile che proprio la spedizione di Dorieo, avvenuta verso il 580 a.C., abbia favorito l’introduzione del mito di Erice nella mitologia greca. Il Ciaceri racconta che, secondo la tradizione popolare, nell’anno 1342, scavando ai piedi del monte Erice, fu trovato un cadavere di enorme grandezza, che appena venuto alla luce si frantumò, diventando polvere. Esso, a giudizio dei più, fu attribuito al corpo dell’eroe Erice[2].

Il Mito nel Registro LIM della Regione Sicilia

La Regione Sicilia ha inserito il Mito di Erice nel registro LIM (Luoghi dell’identità e della Memoria) – Luoghi degli dei e divinità minori.

Luogo indicato nella LIM:

  • Monte Erice (Trapani)

Per visualizzare i luoghi del Mito su Mappa Interattiva si veda la seguente pagina web: I luoghi di Dedalo e Minosse

Estratto dal Libro Miti dell’Antica Sicilia”   di Ignazio Caloggero ISBN:9788832060157 © 2022 Centro Studi Helios srl

[1] Diodoro lib.IV.23

[2] Ciaceri Emanuele: Culti e Miti dell’Antica Sicilia p. 50

Per visualizzare i luoghi del Mito su Mappa Interattiva si veda la seguente pagina web: I luoghi di Erice

 

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