Glauco
di Ignazio Caloggero
Pagina di riferimento: Repertorio dei Culti e dei Miti
Gli Argonauti furono un gruppo di eroi greci (il cui numero varia, a seconda delle fonti da cinquanta o cinquantatré), tra cui Eracle, che, sotto la guida di Giasone, affrontarono un lunghissimo viaggio verso la Colchide (regione della Georgia occidentale) a bordo della nave Argo alla conquista del Vello d’Oro, il manto d’oro, dotato di poteri magici che ricopriva l’ariete alato Crisomallo sacrificato da Frisso[1]
Eracle e gli altri Argonauti. Cratere attico a figure rosse 460-450 a.C. (Louvre)
Il Mito in Sicilia
Durante il viaggio di ritorno gli Argonauti raggiunsero le coste dove risiedevano le Sirene (Stretto di Messina), qui riuscirono a sfuggire al canto delle Sirene grazie al suono melodioso della lira di Orfeo. Soltanto uno di essi, Bute non resistette al richiamo delle sirene, si buttò in acqua e raggiunse gli scogli delle maghe, ma Afrodite lo salvò, portandolo via e depositandolo a Lillibeo (Marsala). Successivamente la nave Argo passò indenne anche la zona abitata dai mostri Scilla e Cariddi.
Costeggiando la Sicilia, gli Argonauti videro Helios pascolare il suo favoloso gregge ma riuscirono a frenare il loro desiderio di razziarli per cui proseguirono il loro viaggio[2].
Il Mito nel Registro LIM della Regione Sicilia
La Regione Sicilia ha inserito il Mito degli Argonauti nel registro LIM (Luoghi dell’identità e della Memoria) – Luoghi degli eroi e delle leggende eroiche.
Luoghi indicati nella LIM:
- Scilla e Cariddi (Stretto di Messina)
- Scogli dello Stretto di Messina
[1] Pausania, Libro I, verso 44.
[2] Si narra infatti che Helios possedeva sette mandrie di buoi, rappresentanti i sette giorni di una settimana, e sette greggi di pecore, rappresentanti le sette notti di una settimana. Ogni mandria e ogni gregge era composta da cinquanta capi
Estratto dal Libro “Miti dell’Antica Sicilia” di Ignazio Caloggero ISBN:9788832060157 © 2022 Centro Studi Helios srl
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