Parco dell’Etna

Parco dell'Etna

Tipologia:

  • Parco Regionale istituito il 17/3/1987 (D.P.R.S. 37 del 17/03/1987)
  • Elenco delle aree protette (EUAP0227)
  • Sito Unesco (2013)

Superficie Parco: 58.095 ettari

Superfice sito Unesco: 19.237 ettari (core zone)  26.220 (buffer zone)

Comuni interessati
I comuni ricadenti nell’area del parco sono 20: Adrano, Belpasso, Biancavilla, Bronte, Castiglione di Sicilia, Giarre, Linguaglossa, Maletto, Mascali, Milo, Nicolosi, Pedara, Piedimonte Etneo, Ragalna, Randazzo, Sant’Alfio, Santa Maria di Licodia, Trecastagni, Viagrande, Zafferana Etnea.

Descrizione del sito Unesco:

Descrizione del sito Unesco “Monte Etna”:

Il sito “Mount Etna” comprende 19,237 ettari del Parco dell’Etna,. Con un’altezza di 3,335 m sul livello del mare, l’Etna è la montagna più elevata d’Italia al sud delle Alpi, la più alta dell’area centro-mediterranea e di qualsiasi isola mediterranea. Il sito candidato copre la zona più elevata dell’Etna che non è abitata. L’Etna è il vulcano più attivo al mondo in termini di frequenza eruttiva. È il vulcano più alto d’Europa e il più grande vulcano basaltico composito e copre un’area di 1,178 km2 sul livello del mare, raggiungendo un’altezza di oltre 3,300 m. Il vulcano è caratterizzato da un’attività vulcanica quasi incessante nei crateri sommitali e da frequenti colate laviche da crateri e fessure laterali. Quest’attività vulcanica è documentata da almeno 2700 anni. La documentazione scientifica relativa all’Etna risale al XVII secolo. Nel IX secolo, famosi scienziati europei, quali Charles Lyell e Sartorius von Waltershausen, hanno condotto studi sistematici e la mappa di Waltershausen, della prima metà del IX secolo rappresenta la prima mappa geologica di un vulcano di grandi dimensioni. Da quel momento l’Etna è diventato il vulcano più studiato e monitorato al mondo. È considerato un laboratorio naturale per vulcanologi, geofisici e altre discipline delle scienze della terra.

L’Etna allo stato attuale è il risultato di una complessa storia eruttiva che può farsi risalire a oltre 500.000 anni fa. L’attività vulcanica centrale nella regione etnea ha avuto inizio oltre 100.000 anni fa. Circa 57.000 anni fa un’intensa attività vulcanica ha dato origine al vulcano Ellittico alto oltre 3.600 m, mentre circa 15.000 anni fa, l’attività principalmente effusiva ha formato il più recente Mongibello, le cui 357 colate coprono l’88% dell’intera superficie dell’Etna. La più grande eruzione esplosiva del Mongibello si è verificata nel 122 AC, causando enormi danni alla città di Catania, città costiera che ha subito anche un’eruzione laterale a bassa quota nel 1669. La più recente mappa geologica dell’Etna indica 122 colate laviche nel periodo storico che va dal 122 AC ad oggi. Attualmente l’Etna conta quattro crateri sommitali e una dozzina di coni di cenere vulcanica. Tuttavia la caratteristica morfologica predominante dell’Etna è la Valle del Bove, una grande depressione sul versante orientale del vulcano creata da un fianco collassato migliaia di anni fa e che adesso rappresenta una finestra sulla storia del vulcano”.

I criteri per il riconoscimento Unesco

Il Monte Etna è stato inserito tra i siti candidati ad essere inseriti nella World heritage List nel gennaio del 2011 in base ai tre seguenti criteri:



 Criterio VII: Il sito contiene fenomeni naturali superlativi o aree di bellezza naturale eccezionale e di importanza estetica

Criterio VIII: il sito rappresenta esempi eccezionali degli stadi principali della storia della terra, compresa la presenza di vita, processi geologici significativi in atto per lo sviluppo della forma del territorio o caratteristiche geomorfiche o fisiografiche significative

Criterio IX: il sito è un esempio eccezionale di processi ecologici e biologici in essere nello sviluppo e nell’evoluzione degli ecosistemi terrestri, delle acque dolci, costali e marini e delle comunità di piante ed animali,

 L’Unione Mondiale per la conservazione (IUCN), l’organo che sovraintente al riconoscimento dei siti Unesco, non ha considerato soddisfatti i criteri VII e IX, ma ha ritenuto soddisfatto il criterio VIII (ricordiamo che basta che un criterio sia soddisfatto per ottenere il riconoscimento Unesco).

L’Etna ottiene   quindi il riconoscimento con la seguente motivazione:

Criterio VIII: L’Etna è uno dei più attivi vulcani iconici del mondo e uno straordinario esempio di processi geologici continui e formazioni vulcaniche. Lo stratovulcano è caratterizzato dalla quasi continua attività eruttiva dai crateri del suo vertice e abbastanza frequenti eruzioni e colate laviche dai crateri e fessure sui suoi fianchi. Questa eccezionale attività vulcanica è stato documentata daesseri umani per almeno 2700 anni ed è una delle p iù lunghe registrazioni documentate al mondo di vulcanismo storico. Il vario e accessibile assemblaggio di caratteristiche vulcaniche come la vetta dei crateri, i coni di cenere, le colate di lava, le grotte laviche e la depressione della Valle del Bove hanno reso il Monte Etna una destinazione privilegiata per la ricerca e l’educazione. Oggi l’Etna è uno dei meglio studiati e monitorati vulcani del mondo e continua ad influenzare la vulcanologia, la geofisica e altre discipline di scienze della terra. La notorietà, l’importanza scientifica e culturale e il valore educativo sono di importanza globale”. 

Il Parco dell’Etna

BUFER ZONEBUFFER ZONE ETNA PATRIMONIO UNESCOETNA WORLD HERITAGE LIST

La zona classificata dall’Unesco come patrimonio mondiale, fa parte del Parco dell’Etna creato nel 1987. Oltre al sito vero e proprio (core zone) di 19.237 ettari viene individuata una “buffer zona” di 26.220 ettari che comprende la Zona B e parte della zona C del Parco dell’Etna

I confini territoriali del Parco sono individuati nell’allegato “B” del D.P.R.S. n. 37 del 17 marzo 1987. Il territorio e suddiviso nelle zone “A”, “B”, “C” e “D” a cui corrispondono diversi livelli di tutela.

PARCO DEL MONTE ETNA

Nell’area di “riserva integrale” (zona “A”), la natura è conservata nella sua integrità; nell’area di riserva generale (zona “B”), si coniuga la tutela con lo sviluppo delle attività economiche tradizionali; nell’area di “protezione a sviluppo controllato” (pre-Parco) costituita dalle zone “C” e “D”, che si presenta notevolmente antropizzata, si persegue uno sviluppo economico compatibile con il rispetto del paesaggio e dell’ambiente.

 L’area complessiva del Parco è pari a poco più di 59.000 ettari e ricade interamente nella provincia di Catania interessando il territorio di 20 comuni.

Il Piano di Gestione del sito Unesco “Monte Etna” è sostanzialmente il Piano di Gestione del Monte Etna adottato nel 2009 ed adeguato il 5/10/2012.

sito Unesco: https://whc.unesco.org/en/list/1427

 

 

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