Itinerari Turistici Siracusa
Ortigia
1. Dal Corso Umberto I a Largo XXV Luglio
Palazzo delle Poste
Costruito nel 1934. Inserito nell’elenco dei beni architettonici vincolati (DDS 6147 del 07/06/2002)
Tempio di Apollo
Largo XXV Luglio. Costruito nel VI secolo a.C in stile dorico-periptero (tempio circondato da un portico con colonne). Del tempio rimangono in piedi due colonne del lato sud, con un tratto dell’epistilio, e i tronconi delle altre colonne su questo stesso lato e sulla fronte est. Resta anche un tratto del muro della cella a sud. Il tratto occidentale del basamento è di restauro. L’edificio, (m 58,10×24,50), è costruito in blocchi di arenaria. in. La peristasi comprendeva 6 colonne sui lati brevi e 17 sui lati lunghi.
Chiesa di San Paolo
Vicino al Tempio di Apollo, in via dell’Apollonion, sorge la chiesa di S. Paolo costruita sull’antica basilica paleocristiana che assieme a S. Pietro, S. Giovannello e allo Spirito Santo fa parte delle più antiche costruzioni religiose di Ortigia. La struttura attuale risale al XVII
2. Da Largo XXV Luglio a Porta Marina
Porta Urbica
In via XX Settembre, in uno scavo nella sede stradale sono ancora visibili i resti dell’antica porta urbica, fatta erigere da Dionigi il Grande ed inserita nella cinta muraria che, partendo da Ortigia, cingeva completamente tutta la città fino al castello Eurialo, per una lunghezza di circa 30 Km.
Camera di Commercio
Via Mazzini. Imponente palazzo costruito nei primi del 900 in stile Liberty. Attualmente sede della Camera di Commercio
Chiesa di San Giorgio (o Santa Maria dei Miracoli)
Via S. Maria dei Miracoli (XIII – XVIII sec.) nello stesso luogo dove sorgeva l’antica chiesa di S. Giorgio. Nel prospetto un portale marmoreo forse della scuola del Gagini (1501) che reca incisi sull’architrave finemente lavorato, la data di costruzione, gli stemmi del vescovo Dalmazio, della città di Siracusa e un’immagine di S. Lucia.
Porta Marina
La porta Marina (XV sec. a.C) consentiva l’ingresso alla città medievale, sul fronte, un edicola del periodo catalano lavorata e finemente traforata.
3. Da Via Cavour a Piazza Archimede
Palazzo Abela Danieli
Via Cavour 30. Costruito nel XIV secolo e ristrutturato nel XVIII secolo.
Il prospetto è caratterizzato da due portali, uno più piccolo a sesto acuto, e l’altro a tutto sesto. La facciata presenta anche delle strette feritoie a sesto acuto e delle bifore e trifore gotiche.
Palazzo Greco
Corso Matteotti 29. La prima costruzione risale alla seconda metà del Trecento. Dell’antico edificio vengono conservati la bifora del portico interno, la struttura della torretta, la postierla dell’atrio
Chiesa di San Cristoforo
Via S. Cristoforo Di origine trecentesca e riscostruita nel 1742
Palazzo del Banco di Sicilia
Piazza Archimede. Del 1928 su progetto di Salvatore Caronia
Museo di Archimede
L’Arkimedeion, progettato da un team di esperti in fisica e scienza delle comunicazioni del CNR e dell’Università, in collaborazione con studiosi del lavoro del grande scienziato greco, vissuto a Siracusa tra il 287 e il 212 a.C. Il nuovo museo interattivo è stato realizzato da Agorasophia srl, costituita dal CNR con la società Novamusa del gruppo Thesauron.
Palazzo Mergulese Montalto
Via Montalto- Costruito nel 1397, dell’antica costruzione rimane una facciata gotica.
Fontana Diana (Artemide)
Piazza Archimede. Dello scultore Giulio Moschetti del 1906 che narra la leggenda di Aretusa. La ninfa è raffigurata nell’atto di fuggire da Alfeo che, con le braccia protese, cerca di afferrarla. Diana, al centro del gruppo, fa da scudo alla ninfa
Palazzo Platamone (o Palazzo dell’Orologio)
Piazza Archimede. Scala esterna con tracce d’arte catalana (sec. XV). Sede della Banca d’Italia
Palazzo Lanza Bucceri
Piazza Archimede. Sec. XV con resti di precedenti costruzioni tra cui una bifora gotico-catalana.
Palazzo Gargallo
Piazza Archimede. La costruzione originaria risale al XVII secolo. L’edificio attuale e conseguenza delle ricostruzioni degli anni 1895 – 1899. Dello stesso periodo gli affreschi delle volte, opera di Ernesto Bellandi
Palazzo Interlanti Pizzuti
Palazzo barocco costruito nel XVIII secolo e arricchito successivamente con elementi in stile liberty. Il palazzo possiede due facciate, una in Piazza Archimede l’altra in Via Roma. Le due facciate sono contraddistinte da una serie di arcate con chiave di volta liberty con decorazioni geometriche, nel mezzo delle quali vi sono i portali di ingresso.
4. Da Piazza Archimede a Piazza Duomo
Chiesa del Collegio dei Gesuiti
Via del Collegio angolo con via Landolina. La Chiesa fu costruita tra il 1635 ed il 1687. La facciata è caratterizzata da un portale barocco. L’interno a croce latina con tre navate e transetto presenta sculture di G. Marino e di I. Marabitti.
Palazzo Francica-Nava
Via Saverio Landolina 8 Costruito nel XV e rifatto in epoca barocca. Il prospetto presenta uno stile misto, in stile gotico (parte inferiore) e barocco (parte superiore). Il portale d’ingresso è di forma ogivale cuspidata, tipico esempio dello stile gotico – catalano d’influenza araba.
Palazzo Salonia – Interlandi (Piazza Duommo)
Piazza Duomo. Già Palazzo Salonia, adicente al Municipio
Palazzo Beneventano del Bosco
Piazza Duomo. Costruito nel XV secolo nel XVIII fu acquisito dal barone Guglielmo Beneventano che lo restaura in stile barocco. L’ingresso presenta stucchi del palermitano Gregorio Lombardo(1788) mentre gli affreschi e le pitture dei sopraporta sono di Ermenegido Martorana (1789 e 1791).
Palazzo del Senato
Piazza Duomo. Il palazzo del Senato fu costruito nel XVII secolo su progetto di G. Vermexio (1629-1634). Nei sotterranei del palazzo sono ancora visibili i resti di un tempio ionico del VI secolo a.C. dedicato ad Artemide.
Artemision (Tempio Ionico dedicato ad Artemide)
I resti del Tempio sono ancora visibili nei sotterranei del palazzo del Senato, sede del Municipio. Il Tempio sorgeva accanto al tempio di Atena e presenta caratteri simili all’Artemision arcaico di Efeso. La costruzione del tempio risalirebbe agli ultimi decenni del VI secolo a.C. Il Tempio era del tipo detto “periptero”, con un ampio pronaos coperto, a più navate e cella a cielo aperto. Presentava sei colonne sui lati brevi e sedici sui lati lunghi, alte quindici metri.
Duomo di Siracusa
Piazza Duomo. Costruito sui resti del Tempio di Atena (V sec. A.C.. L’attuale facciata barocca è opera di Andrea Palma (1728-1753). L’interno, diviso in tre navate e cappelle laterali, mostra diversi stili architettonici, dal bizantino al barocco.
Tempio di Atena
Piazza Duomo. Inglobato all’interno del Duomo. La sua struttura era quella di un periptero esastilo con sei colonne sui lati corti e quattordici su quelli lunghi, lungo più di 56 metri e largo 22. Con l’arrivo del Cristianesimo il tempio di Athena fu trasformato in chiesa e consacrata quale cattedrale nel VII secolo dal vescovo Zosimo. Successivamente il luogo fu trasformato in mosche, salvo essere riconvertito al culto cristiano nel 1095.
Casa degli Esercizi (Convitto Femminile)
Confinante con la Cattedrale dal lato di via Minerva, era utilizzata come luogo per gli esercizi spirituali. Divenne sede fino al 1963 dell’Istituto della Misericordia per l’assistenza ai poveri e alle orfane. Al lato del cancello e visibile ancora la dicitura “Convitto femminile”.
Palazzo Arcivescovile
Piazza Duomo- L’attuale struttura è stata costruita nel XVII sec sul luogo del Palazzo dei Vescovi. Il prospetto è di Andrea Vermexio (1618).
Palazzo Arezzo della Targia
Piazza Duomo. Costruito nel XVIII sec.
Palazzo dell’ex Museo Archeologico regionale
Piazza Duomo Costruito tra il 1876 ed il 1885
Palazzo Bonanno Toscano
Piazza Duomo. Tra i Palazzi dellìex Museo Archeologico regionale e Borgia del Casale. Costruito nell’ottocento nel luogo in cui sorgeva il Convento – Ospedale di San Giovanni di Dio.
Palazzo Borgia del Casale (Impellizzeri)
Piazza Duomo. XVII sec.
Chiesa di Santa Lucia alla Badia
Sorge sul perimetro di una precedente chiesa crollata col terremoto del 1693. E’ stata ricostruita dal 1695 al 1703. L’interno a navata unica è decorata in stucco.
Chiesa di Montevergini
Via S. Lucia. Annessa al monastero Montevergini. Costruita da Andrea Vermexio nel 1625 e restaurata dopo il crollo avvenuta durante i bombardamenti del 1943. Il Monastero invece fu costruito nel 1555, nel 1874 divenne sede di un orfanotrofio.
5. Da Via delle Vergini a Largo Aretusa
Chiesa di San Rocco
In via delle Vergini, annessa all’ex Monastero delle Cinque Piaghe omonimo monastero. La Chiesa era legata alle Suore della carità. che dal 1876, anno di soppressione dell’adiacente orfanotrofio, si dedicarono all’ospedale, adibito anche a convento.
Ex Monastero delle Cinque Piaghe
Il Monastero fu fondato probabilmente nel 600 e ricostruito dopo il terremoto del 1693. fino al 1876 era sede dell’Orfanotrofio delle Suore della Carità. Dal 1876 agli anni 50 fu sede dell’Ospedale Civile. Presenta una facciata in gotico con un portale ad arco cuspidato a cui lati si presentano due finestre merlate. Nel primo piano spiccano tre bifore, quella centrale, incorniciata da interessanti bassorilievi.
Palazzo Migliaccio
Piazza San Rocco. Costruito nel XV sec.
Fontana Aretusa
Fonte legata al mito della ninfa Aretusa. Originariamente la fonte scaturiva fra le rocce. L’attuale sistemazione entro un bacino semicircolare è del 1843
6. Da Largo Aretusa al Castello Maniace
Palazzo Blanco in Via Castello Maniace
Via del Castello Maniace 56. Presenta un portale Vermexiano e un caratteristico balcone con mensole riccamente scolpite.
Castello Maniace
Costruito per volere dell’Imperatore Federico II (1232-1240) esempio di architettura sveva. L’edificio è fra i più importanti monumenti del periodo svevo, sorge su un luogo dove la tradizione narra di precedenti fortificazioni di cui non rimangono tracce.
Chiesa dello Spirito Santo
Lungomare di Ortigia. Costruita nel XVIII secolo nel luogo della preesistente chiesa fondata, secondo la tradizione dal Vescovo Germano (IV sec. dC.)
Monastero S. Croce o Redentorio delle Ree pentite
Lungomare di Ortigia nei pressi della Chiesa dello Spirito Santo. Costruito nel XVI sec. Sorpresso nel 1800 fu trasformato in ospedale militare.
Chiesa di San Martino
Via San Martino. Una delle prime chiese di Siracusa fondata forse nel VI secolo e restaurata in epoca normanna. Nella lunetta del portale è visibile un blocco di calcare su cui è inciso a lettere gotiche il monogramma di Cristo. L’interno è a tre navate con un unica abside.
7. Via Capodieci
Chiesa di San Benedetto
Via Capodieci. La Chiesa, costruita nel XVII su progetto di A.Vermexio. Nel 1647 vi fu aggregato il monastero di S. Chiara, fu danneggiata nell’interno dal terremoto del 1693 e ricostruita intorno al 1741, è ad una navata con cinque altari.
Palazzo Bellomo e Palazzo Parisio
Via A. M. Capodieci. Palazzo Bellomo e Palazzo Parisio sono di epoca sveva (XIII – XIV sec. ) ospitano la Galleria regionale
Galleria Regionale di Palazzo Bellomo
Il piano terreno conserva le strutture dell’originale costruzione duecentesca di epoca sveva, ed è caratterizzato da un cortile con portico e scalinata. Il Cortile della Palma presenta una serie di stemmi provenienti da palazzi e monumenti di Siracusa non più esistenti. Il patrimonio artistico conservato al museo riguarda varie epoche, dall’epoca bizantina (secolo VI), araba e arabo-normanna, fino al XVIII secolo.
Significativo è il patrimonio relativo alla pittura e alle arti decorative: paramenti e arredi sacri, gioielli, ceramiche policrome, terrecotte, statuette di presepe e miniature. Le opere più note conservate nella Galleria sono il Seppellimento di Santa Lucia del Caravaggio, proveniente dalla chiesa di Santa Lucia e l’Annunciazione di Antonello da Messina, dipinta nel 1474.
Chiesa di Gesù e Maria
In via Capodieci, al numero civico 11, dell’antica chiesa di Gesù e Maria rimane solo il portale.
8. Da Piazza San Giuseppe a Via Roma
Ex Chiesa di S. Domenico
Piazza San Giuseppe. Era la chiesa del convento omonimo, costruita nel 1222 e restaurata nel XVII secolo.
Chiesa di San Giuseppe
Piazza San Giuseppe. La struttura attuale risale al 1754. L’interno, rococò, è a pianta circolare con altari laterali ed abside. Sotto il pavimento si trova un ambiente ipogeico
Monastero S. Maria di Aracoeli
Piazza San Giuseppe. Costruito nel XVI sec. Nel giugno del 1869, il Municipio cedette ai Congregati dell’Annunziatella il monastero di Aracoeli che iniziarono dei lavori di trasformazione che modificarono in modo significativo l’antico edificio. Nell’ottobre del 1870 vi furono trasferite le scuole femminili che si trovavano a S. Giovanni di Dio; dopo tre anni vi si stanzierà il comando militare. Quando nel 1881 venne tolto da Siracusa il Comando militare nell’ex monastero ritornarono le scuole elementari. Solamente nel giugno del 1885 l’edificio potè essere adibito all’uso per il quale era stato sistemato, cioè ad asilo infantile sotto la direzione delle suore di Carità. Attualmente è sede dell’Istituto Nautico
Teatro Comunale
Via del Teatro angolo Via Roma, Costruito tra il 1872 ed il 1897 sull’area dell’ex monastero benedettino e della chiesa della SS. Annunziata.
Chiesa di S. Maria della Concezione
Via Roma. Annessa al monastero, detta anche S. Maria delle monache, costruita nel XIV secolo e ricostruita nel 1656.
Palazzo Fontana
Via Roma 44. Costruito nel XVIII secolo, presenta un portale di forma arcuata arricchito da pregevoli fregi in bassorilievo raffiguranti eleganti motivi geometrici e da un timpano spezzato con al centro lo stemma della famiglia Alagona. La parte superiore della facciata ha cinque balconi sorretti da travoni di forma trapezoidale, con apertura rettangolare. L’interno del palazzo contiene un elegante cortile con scalinate e loggione barocco su cui si affacciano gli appartamenti interni
9. Area della Giudecca
Bagno Ebraico
Via Alagona 52. Il Residence Hotel “Alla Giudecca”, nasconde nei suoi sotterranei un miqwè (bagno di purificazione rituale ebraico) di epoca bizantina. Il bagno ebraico é situato a 18 metri sotto il livello pedonale ed alimentato da acqua pura sorgiva.
Chiesa di San Giovanni Battista o Giovannello
Piazza del Precursore, al centro del quartiere ebraico della Giudecca, la chiesa, che presenta un portale ogivale, sarebbe stata costruita su una precedente chiesa del IV secolo della quale non esiste alcuna traccia. La costruzione attuale viene fatta risalire al 1380.
Chiesa di San Filippo Apostolo
Via della Giudecca. Ricostruita nel 1706-1742.
10. Via della Maestranza
Palazzo Impellizzeri (Via Maestranza 17)
Via Maestranza 17. Presenta una facciata in cui si susseguono finestre e balconi dalle linee sinuose
Palazzo Zappata-Gargallo
Via Maestranza. Originariamente del quattrocento, rifatto in stile barocco nel XVIII sec
Palazzo Bonanno
Via Maestranza. XVIII sec. Facciata barocca
Palazzo Spagna
Via Maestranza. Costruito nel 1760 in stile barocco
Ex Chiesa di S. Teresa (o SS. Salvatore)
Via Maestranza. Era la chiesa dell’attiguo monastero di S. Teresa, se ne vede ancora la facciata ben conservata.
Palazzo Bufardeci
Via Maestranza. Sec. XVIII. Inserito nell’elenco dei beni architettonici vincolati (DA 5704 del 08/05/2000)
Chiesa di San Francesco d’Assisi o dell’Immacolata
Via Maestranza. Costruita nel XIV sec. Sul luogo di una chiesa preesistente dedicata a S. Andrea di cui rimane il portale gotico, Rifacimenti nei secoli successivi. All’interno soffito affrescato da Giuseppe Crestadoro.
Palazzo Blanco in Via Maetranza
Via Maestranza 108 XVIII sec. Adiacente al Palazzo Rizza
Palazzo Danieli Rizza
Via Maestranza 110. Sec. XVIII Conserva resti delle precedente costruzione quattrocentesca
Palazzo Impellizzeri (Via Maestranza 99)
Il palazzo Impellizzeri (da non confondere con il palazzo Impellizzeri di via Maestranza n°17) si trova in via Maestranza al n°99 a Siracusa. La residenza è datata 1894, il prospetto presenta una trabeazione decorata con motivi floreali e sul cornicione volti umani. Attualmente il Palazzo è sede della Facoltà di Architettura
Palazzo Bozzanca – La Rocca
Via Maestranza 136 Costruito tra la fine del 800 e i primo del 900 in stile Liberty. Inserito nell’elenco dei beni arhitettonici vincolati (DA DDS 6127 del 28/04/84)
Museo del Papiro
Via Nizza 14. Il Museo del Papiro, creato e gestito dall’Istituto Internazionale del Papiro nel 1989, si occupa dello studio, della conservazione e della divulgazione delle testimonianze della cultura del “papiro”, istituito nel 1989 raccoglie: documenti papiracei antichi dal XV secolo a.C. all’VIII secolo d.C.; papiri prodotti a Siracusa dall’800; barche provenienti dall’Etiopia e dal lago Ciad; manufatti in papiro (corde stuoie, etc.); un erbario comprendente ombrelle di Cyperus papyrus raccolte lungo il Nilo, nel lago Ciad, nel lago Hula (Israele) e in Sicilia (Fiumefreddo e Siracusa); utensili e materiali per la scrittura (mortai e pestelli, torchi antichi, tavolozze, pennelli, colori, ecc.) utilizzati dagli scribi egizi. Il Museo del Papiro non è solo una esposizione museale ma svolge un’attività didattico-scientifica.
11. Da Via Vittorio Veneto a Via Vincenzo Mirabella
Palazzo Vitale
Via Vittorio Veneto 14. Il portale è attribuito a Andrea Vermexio
Palazzo Russo
Via Vittorio Veneto 22. XVIII sec.
Palazzo Interlandi (Via Vittorio Veneto)
Via Vittorio Veneto. Costruito nel XV sec. E restaurato nel 900.
Chiesa di San Filippo Neri
Via Vittorio Veneto. Progetto di incerta attribuzione (G. Vermexio o R. Gagliardi) è stata realizzata dal 1740 al 1770.
Chiesa di San Leonardo (o San Biagio)
Piazzetta dei Cavalieri di Malta, risale al 1500 come dimostrano le parti riportate in luce col restauro del 1985. Restaurata dopo il terremoto del 1693.
Palazzo Gargallo al Carmine
Via Mirabella . XV sec. E rimaneggiato nel XVIII sec.
Palazzo Bongiovanni
Via Mirabella 53. Presente delle ricche mensole scolpite.
Ex Chiesa del Ritiro
Era la chiesa del monastero delle Carmelitane e la sua facciata può ancora ammirarsi in piazzetta del Carmine all’angolo con via Mirabella.
Chiesa del Carmine
Piazza del Carmine. Costruita nel XVII sec. Sul luogo di una preesistente chiesa del 300,
San Pietro Apostolo
Via San Pietro. Risale al IV secolo e più volte trasformata. Il portale gotico risale al XV secolo. Attualmente la chiesa è utilizzata come auditorium
Chiesa di San Tommaso Apostolo
Via Mirabella Costruita nel 1199. Presenta un portale gotico. E’ uno dei pochi esempi di costruzioni del periodo normanno di Siracusa
Siracusa: Terra ferma
1 . Da Riva Porto a Corso Umberto I
Arsenale Greco
I resti dell’Arsenale Greco costruito ai tempi del Tiranno Ierone II, sono ancora visibili nei pressi del cosiddetto “Porto Piccolo”, presso la Via Arsenale. La struttura funzionava da cantiere navale, serviva infatti a costruire e manutenere le imbarcazioni mercantili e da guerra utilizzate ai tempi di Ierone II compreso le navi da guerra (le cosiddette “Triremi”) utilizzate nelle battaglie contro la flotta militare cartaginese
Chiesa di San Tommaso al Pantheon
E’ il principale monumento ai caduti della I guerra mondiale. Costruita nel 1919 su progetto dell’architetto Gaetano Rapisardi, la struttura è caratterizzata da ampi pilastri divisi da grandi vetrate che sorreggono un terrazzino comprendente alcune finestrelle sormontate da croci di pietra. La torretta campanaria in cemento armato completa la visione della chiesa dall’esterno. L’ingresso presenta un portale bronzeo con al lato una targa commemorativa in memoria delle vittime della I guerra mondiale, L’interno è ad un unica navata circolare e conserva le spoglie dei siracusani caduti al fronte.
Foro Siracusano
All’interno del giardino pubblico del Corso Umberto I, ad est di piazzale Marconi, si trovano i resti del Foro Siracusano. Nelle Verrine Cicerone descrive il sito elencando la grandiosità delle costruzioni: il pritaneo, il bouleuterion e il tempio dedicato a Zeus da Ierone, oggi rimangono solo tratti dell’antica pavimentazione e alcune delle colonne dell’agorà.
Ginnasio Romano
Via Elorina (SS 115 per Cassibile) vicino alla Marina Militare. I resti del Ginnasio Romano risalgono al I secolo d.C. utilizzato sia per scopi culturali sia per scopi sacri.
2. Parco Archeologico di Neapolis
Parco Archeologico Neapolis
Esteso per 240.000 mq. Il Parco archeoloico della Neapolis fu realizzato tra il 1952 ed il 1955, contiene importanti monumenti: l’Anfiteatro Romano, l’Ara di Gerone II, La grotta dei Cordari, la Chiesetta di San Nicolò di età normanna, Il Teatro Greco, La Grotta di Ninfeo, la latomia del Paradiso (Orecchio di Dionigi, necropoli sicane, romane e bizantine, Le Latomie della Intagliatella e di Santa Venera ed altro ancora
Anfiteatro Romano
Risalente all’età imperiale (III – IV secolo d.C.) l’anfiteatro romano è uno dei massimi edifici del genere esistente. Di forma ellittica, i diametri esterni misurano m. 140 x 119; fu parzialmente scavato nella roccia del Temenite. Presenta due ingressi: il principale, a nord, era collegato con un piazzale destinato ad accogliere i cocchi degli spettatori, mentre quello secondario, a Sud è attualmente in uso per la visita al monumento.
Ara di Ierone II
Altare probabilmente dedicato a Zeus Eleuterio eretto nel III secolo a.C da Gerone (Ierone) II. Ciò che rimane oggi sono quasi esclusivamente le strutture basamentali (198 x 22,80 m.), ricavate nella parte bassa del declivo roccioso del Colle Temenite. La struttura in blocchi superiore infatti, venne asportata quasi completamente nel XVI sec al fine di utilizzare i blocchi già squadrati per la costruzione delle fortificazioni spagnole della città.
Grotta dei Cordari
All’interno della latomia del Paradiso (Orecchio di Dionisio), vi è la Grotta dei Cordari che, per secoli, grazie alla propria lunghezza e alla presenza dell’acqua, ha ospitato i fabbricanti di corde (cordari). La volta è sostenuta da piloni scavati sulla pietra, sulle pareti sono ancora visibili degli ipogei funerari bizantini che danno il nome al luogo: “Via dei Sepolcri”.
Chiesa di S. Nicolò ai Coradari e Piscina Romana
Posta all’ingresso del Parco archeologico della neapolis, la chiesetta fu costruita in epoca normanna (XI secolo) probabilmente su preesistente chiese sotterranee di epoca paleocristiana e bizantina. Il nome di San Nicolo dei Cordari o di San Nicolo della Pietra deriva dal fatto che la chiesa fu concessa nel 1577 alla corporazione dei cordari, che avevano nella vicina grotta dei cordari uno dei loro luoghi di lavoro. In questa chiesa nel 1093 fu celebrato il funerale di Giordano, figlio di Ruggero d’Altavilla. La chiesa è a navata unica con abside semicircolare, finestrelle a feritoia e piccolo portale d’accesso laterale.
La chiesa è in parte costruita su una piscina d’epoca romana scavata nella viva roccia, costruita a sua volta su una latomia d’età greca, La piscina si trova a 5 metri di profondità, su di essa si trovano 14 pilastri in tre navate coperte da volte a botte che sorreggono la chiesetta soprastante.
La piscina, in origine, svolgeva la funzione essenziale di serbatoio d’acqua, con pareti intonacate, ed era collegata con un canale al vicino anfiteatro romano attraverso un canale interrato. Successivamente, dopo aver probabilmente avuto la funzione di chiesetta sotterranea, òa piscina romana fu utilizzata come cripta della chiesa di San Nicolò dei Cordari. Nel XX secolo, durante dei lavori di restauro sotto il pavimento sono state rinvenute sepolture databili I-II secolo d.C. entro tombe a fossa, a bauletto e a cappuccina oltre a incinerazioni in urne di terracotta.
Teatro Greco
Il Teatro Greco, quasi interamente scavato nella roccia è stato costruito nel V sec. a.C rifatto nel III sec. a.C e modificato nel in epoca romana. Nel XVI secolo molte parti furono asportate al fine di utilizzare i blocchi già squadrati per la costruzione delle fortificazioni spagnole della città. I lavori di ripristino iniziarono nel XVII secolo e solo nella seconda metà del Novecento furono portati a termine.
Grotta di Ninfeo
La Grotta del Ninfeo è una piccola caverna artificiale, che ospitava il vestibolo in cui i gli attori e i musicisti si preparavano prima di esibirsi all’interno dell’adiacente Teatro Greco. L’ingresso della Grotta presenta ai lati quattro nicchie votive, due furono trasformate in epoca Bizantina in sepolcri rupestri. L’interno è caratterizzato dalla presenza di una fonte alimentata dalle acque dell’Acquedotto Galermi, condotta idrica di epoca greca.
Latomia del Paradiso (Orecchio di Dionigi)
La latomia del Paradiso era una cava di pietra, secondo la tradizione era usata da Dionigi (Dioniso) come luogo di detenzione. Della Latomia del Paradiso è diventata famosissima una grotta artificiale ottenuta scavando un preesistente acquedotto, lunga m. 65, larga da 5 a 11 metri e alta 23, che presenta uno caratteristico effetto di amplificazione acustica dei suoni emessi al suo interno. Questo effetto acustico, la somiglianza dell’ingresso al condotto uditivo dell’orecchio umano e la stanzetta che si vede in alto a destra nell’ingresso della grotta hanno dato origine alla leggenda che quell’antro fosse stato fatto scavare dal tiranno Dionisio perché potesse ascoltare, di nascosto quello che dicevano i detenuti. Il nome “Orecchio di Dionigi” gli fu dato dal pittore Michelangelo Merisi da Caravaggio che nel 1608 visitò la latomia.
Latomia della Intagliatella
La latomia dell’Intagliatella è collegata tramite una breve galleria, con la latomia del Paradiso, è la meno estesa delle latomie che sono ubicate dentro il Parco.
Latomia di Santa Venera
La latomia di Santa Venera è la più orientale del Parco della Neapolis. In età settecentesca fu trasformata in giardino con una ricca vegetazione sub-tropicale, ancora oggi è visibile un secolare “ficus delle pagode”. La Latomia era utilizzata, in epoca greca come luogo di devozione dei defunti eroizzati, come testimoniano gli incavi votivi presenti nelle pareti settentrionali della latomia.
Necropoli a grotticelle e “Tomba di Archimende”
L’area cimiteriale detta “Necropoli a grotticelle” sono di epoca greca e romana. Le tombe di età greca che occupano questa zona sono solo un lembo della vasta necropoli che si estendeva su tutto il pianoro, ai margini delle latomie, fino alla zona sovrastante al Teatro Greco. Tale necropoli restò in uso da un’età tardo-arcaica fino ad età ellenistica.
Una di queste tombe, ben visibile dalla strada che costeggia il Parco lungo la Via Romagnoli è conosciuta come “Tomba di Archimede”. In realtà la tomba in questione è di epoca siccessiva alla morte di Archimede, in quanto si tratta di una camera sepolcrale di età romana provvista all’interno di due ordini di nicchie per la sistemazione delle urne cinerarie. La vera tomba di Archimede, come racconta Cicerone, era posta vicino l’agorà, zona lontana dalla Necopoli Grotticelle.
3. Complesso di San Giovanni Battista
Chiesa di San Giovanni Battista e Cripta di San Marziano
Complesso di San Giovanni Battista. La Chiesa di San Giovanni Battista fu costruita in epoca normanna sopra le catacombe romane che divennero un luogo di culto cristiano verso il III secolo, quando, secondo la tradizione, divenne il luogo di sepoltura del primo vescovo di Siracusa San Marziano. La chiesa fu distrutta con il terremoto del 1693 e ricostruita parzialmente usando in parte il materiale della chiesa di epoca normanna come si può notare osservando il portico che precede la facciata esterna ricostruito con materiale del XIV secolo.
Una scalinata sul lato destro dei resti della Chiesa di San Giovanni Evangelista, permette di scendere fino all’antica Cripta di San Marziano, un ipogeo trasformato in chiesa verso il secolo VI, a seguito della collocazione nel luogo del corpo San Marziano.
La cripta contiene numerosi affreschi risalenti dal quinto al secolo diciassettesimo.
Catacombe romane
Complesso di San Giovanni Battista. Le catacombe romane furono scavate nel IV secolo e rimasero in uso fino alla fine del V secolo. Per la costruzione delle gallerie venne seguito inizialmente il tracciato di un acquedotto greco in disuso che fu allargato fino alle dimensioni attuali. Analogamente, alcune cisterne già presenti lungo il percorso furono riconvertite in cappelle funerarie.
4. Area del Museo Archeologico Paolo Orsi
Museo archeologico Paolo Orsi
Viale Teocrito 66. Il Museo Archeologico Nazionale di Siracusa inaugurato nel 1886 era situato in Piazza Duomo. Dal 1988, con il nome di Museo Archeologico Paolo Orsi si trova nel locali della Villa Landolina.Il Museo occupa due piani e espositivi di 9.000 m2, ed un seminterrato di 3.000 m2, dove è situato un auditorium.
Il museo comprende reperti risalenti dai periodi della preistoria fino a quelli greco e romano provenienti da scavi della città e da altri siti della Sicilia. Il piano terreno è diviso in 4 settori (A-B-C-D), mentre il corpo centrale (Area 1) è dedicato alla storia del Museo e vi sono presentati brevemente i materiali esposti nei singoli settori. Il settore A è dedicato alla preistoria (Paleolitico superiore-Età del ferro); Il settore B è dedicato alle colonie greche della Sicilia del periodo ionico e dorico Nel settore C sono esposti reperti delle sub-colonie di Siracusa: Akrai (664 a.C.), Kasmenai (644 a.C.), Camarina (598 a.C.), Eloro. Nonché reperti provenienti da altri centri della Sicilia orientale e da Gela ed Agrigento. Il settore D, posto al primo piano, è stato inaugurato nel 2006 e contiene i reperti di epoca ellenistico-romana
Catacombe di Vigna Cassia
Sono le più vaste di tutta la Sicilia e prendono il nome dal proprietario della vigna sovrastante l’area catacombale, al momento del ritrovamento. utilizzate dal III a IV secolo. Presentano un corpo centrale a croce e numerosi ambulacri secondari.
Santuario della Madonna delle Lacrime
Tra piazza della Vittoria e viale Teocrito si trova il Santuario della Madonna eretto a ricordo dell’evento che vide nel 1953, in una abitazione nella vicina via degli Orti, lacrimare una effige in gesso raffigurante il Cuore Immacolato di Maria, posta al capezzale di due coniugi siracusani. La grande struttura è stata realizzata in circa 30 anni ed è costituita dalla cripta e dal tempio superiore, con un corpo conico formato da 22 arditi costoloni in cemento armato che raggiungono un’altezza complessiva di m 74,50, sormontati da un coronamento in acciaio di 20 metri di altezza, che porta una statua della Madonna in bronzo dorato, opera di F. Caldarella, circondata da una aureola ad elementi circolari e raggiera.
Santuario di Demetra e Kore
Piazza della Vittoria. Negli anni Sessanta mentre erano in corso gli scavi per la costruzione del Santuario Madonna delle Lacrime”, sono stati ritrovati dei resti archeologici risalenti ad un periodo che va dal VII sec. a. C. fino all’epoca bizantina (VI sec. d.C.). Furono anche individuati tracce della strada pavimentata di cui Cicerone parla nelle “Verrine”, che collegava il cuore della città con la necropoli del fusco. A sud di questa “strada pavimentata”, le fonti indicano la presenza di un santuario.
Ed in effetti sul luogo sono state rinvenute le fondazioni di un tempio (mt. 10×18) e di un altare, dedicati a Demetra e Kore, da cui è emersa una grande quantità di monete, statue, quadretti, vasetti, con i simboli tipici della “fiaccola e del porcellino” (simboli del culto Demetra-Kore).
5. Complesso di Santa Lucia
Basilica di Santa Lucia al Sepolcro
La chiesa, costruita in epoca bizantina (VI sec.) , sorge sul luogo in cui, secondo la tradizione, nel 304 fu martirizzata Santa Lucia, ricostruita in epoca normanna (XII sec.) restaurata nel XIV secolo e ricostruita dopo la distruzione causata dal terremoto del 1693. Il porticato settecentesco fu nuovamente ricostruito dopo un crollo avvenuto nel 1970.
Sepolcro di Santa Lucia
Dalle Catacombe di Santa Lucia un sottopassaggio porta direttamente alla Cappella del Sepolcro di Santa Lucia, costruita nel sec. XVII, su progetto di Giovanni Vermexio, al centro dell’area catacombale, e sopra l’antica chiesetta dedicata a S. Agata.
L’ingresso del Sepolcro di Santa Lucia si presenta oggi incorniciato da una struttura lignea di epoca barocca. Davanti, sotto altare della cappella, protetta da un vetro la statua di Santa Lucia scolpita nel 1634 da Gregorio Tedeschi.
Catacombe di Santa Lucia
Furono scavate a partire dal III secolo utilizzate come catacombe fino al V secolo, nei secoli successivi furono utilizzate in aree di culti, tra questi il sepolcro di Santa Lucia che oggi sorge isolato ma che un tempo era parte integrante delle catacombe.
6. Villa Reiman e Latomie del Casale
Villa Reiman
Via Necropoli Grotticelle,14, nei pressi del parco archeologico della Neapolis. La Villa fu fatta costruire nel 1881 dall’On. Cocuzza e nel 1933 fu acquistata dalla nobildonna danese Christiane Reimann. Il parco della villa si estende per circa 35.000 mq.
Latomie del Casale
Latomie di “Casale e Broggi”. Inserito nell’elenco dei beni archeologici vincolati (DA 1731 del 24/09/83)
7. Convento e Latomie dei Cappuccini
Chiesa e Convento dei Cappuccini
La Chiesa e il Convento dei Cappuccini si trovano nello spiazzo denominato Largo delle Latomie, nel quartiere Akradina. La chiesa di stile spagnolesco, dedicata alla Madonna dei Pericoli, fu ultimata nel 1583. Sotto la chiesa furono scavate le catacombe per seppellirvi i cadaveri dei religiosi.
Latomie dei Cappuccini
Largo delle latomie. Utilizzata sin dal VI secolo a.C. come cava per procurare pietre per la costruzione. In queste latomie così come in altre latomie di Siracusa, Tucidide racconta che nel 413 a.C, dopo la vittoria di Siracusa sulle truppe ateniesi, i soldati catturati vi furono rinchiusi e lasciati morire.
8. Contrada di Santa Panagia
Sito archeologico di S. Panagia
Il sito archeologico di Santa Panagia è raggiungibile da Siracusa da una pista ciclabile sorta sul vecchio tracciato ferroviario che collegava la stazione di Targia a quella centrale di Siracusa.
Il nome di “Santa Panagia” deriva dalla presenza di un Oratorio Rupestre consacrato a “Santa (Maria) Tutta Santa”, che in greco diviene “Pan Aghia”, ossia “Panagia”.
Il sito contiene parcchi reperti archeologici: resti di carraie greche, resti della antica porta di ingresso della Siracusa greca, i resti di un villaggio siculo e l’Oratorio di Santa Panagia.
L’intero sito archeologico è inserito nell’elenco dei beni archeologici vincolati (DA 646 del 15/04/87)
Oratorio di Santa Panagia
Accanto alla tonnara sono ancora visibili i resti di un’antica chiesa rupestre di epoca bizantina, dedicata al culto di a “Santa (Maria) Tutta Santa”. All’interno vi sono i resti di un altare recante nicchie di forma arcuata nelle quali dovevano essere poste delle statue di Santi e delle candele. Lungo le pareti rocciose vi sono invece degli affreschi, ormai quasi illegibili.
Ex Tonnara di Santa Panagia
L’antica Tonnara di Santa Panagia, era il luogo di lavorazione dei tonni pescati nel Mar Ionio.
9. I dintorni di Siracusa
Castello Eurialo
A circa 7 km da Siracusa, in direzione di Belvedere. La costruzione del castello Eurialo è opera del tiranno Dionigi che tra il 402 e il 397 a. C. fece costruire una cerchia di mura a difesa della città, di 27 chilometri. Il Castello costituiva la punta avanzata nell’entroterra di queste mura. Il Castello fu modificato sia in epoca romana (II sec. a.C sia in epoca
Tempio di Giove
Via Elorina – SS 115, a 3 km da Siracusa, in direzione Sud. Il tempio di Zeus Olimpio è il più antico tempio greco della terraferma (primi decenni del VI secolo a. C.). La costruzione in ordine dorico con sei colonne nel prospetto e diciassette nei fianchi.
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