Baia di Santa Panagia
Sito archeologico di S. Panagia
Il sito archeologico di Santa Panagia è raggiungibile da Siracusa da una pista ciclabile sorta sul vecchio tracciato ferroviario che collegava la stazione di Targia a quella centrale di Siracusa. Il nome di “Santa Panagia” deriva dalla presenza di un Oratorio Rupestre consacrato a “Santa (Maria) Tutta Santa”, che in greco diviene “Pan Aghia”, ossia “Panagia”. Il sito contiene parecchi reperti archeologici: resti di carraie greche, resti della antica porta di ingresso della Siracusa greca, i resti di un villaggio siculo e l’Oratorio di Santa Panagia. L’intero sito archeologico è inserito nell’elenco dei beni archeologici vincolati ai sensi della legge1089/1939 (DA 646 del 15/04/87)
“Insenatura di origine fluviale che costituiva punto di riparo per piccole imbarcazioni con possibilità di rifornimento d’acqua; la sua utilizzazione in epoca classica è attestata dall’abbondanza di ceppi d’ancora in piombo rinvenuti e dai resti di manufatti presenti nelle pareti rocciose (scalinate intagliate nella roccia, nicchie rettangolari incavate, tracce di sistemazione architettonica della sorgente sulla riva). Nella parte più interna della baia sono presenti resti di opere di banchinamento e sistemazione idrica in strutture a grandi blocchi squadrati, appartenenti probabilmente a fabbriche di età greco-classica” (Fonte testo: scheda n. 554 Piano Paesaggistico della provincia di Siracusa: Beni Archeologici)
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Bibliografia e documenti di approfondimento:
100) PRIMA SICILIA – ALLE ORIGINI DELLA SOCIETA’ SICILIANA – volume primo a cura di Sebastiano Tusa Palermo 1997.
Ignazio Caloggero: La Sicilia tra Storia, Miti e Leggende. Vol. 1: Dalla Preistoria ai Fenici. Prima edizione 2018 – Edizione rivista e aggiornata del 2022
Storia di Sicilia – 1.3.1: Neolitico e nascita dell’Agricoltura in Sicilia
Storia di Sicilia – 1.3.2: Religiosità e Sepolture nel Periodo Neolitico
Storia di Sicilia – 1.3.3: L’Arte nel Neolitico
Storia di Sicilia – 1.3.4: Elenco Siti Neolitici
Inserimento scheda: Ignazio Caloggero
Foto: web
Contributi informativi: Ignazio Caloggero Web,
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