Orto dello Scorsone
Insediamento rurale
Un piccolo insediamento rurale, frequentato prevalentemente in età romana imperiale localizzato su un rilievo noto localmente come Cozzo delle Graste. L’area cosparsa di frammenti fittili estesa (mq. 4000 ca.) ed occupa una sorta di terrazzo naturale che sale a N verso le pendici del Cozzo Terravecchia. Di notevole interesse è il ritrovamento nella località di alcune monete di bronzo54, oltre a sei oggetti di bronzo difficilmente databili, tra cui due fibbie e un anellino. Tra la ceramica si segnalano un frammento di coppa di tipo ionico (seconda metà VI-inizi V sec. a.C.) un frammento di cratere, databile non oltre la fine del V sec. a.C. tali frammenti costituiscono l’unica traccia di frequentazione del sito in età greca. Le caratteristiche del sito e l’analisi del materiale fanno pensare ad una lunga frequentazione, legata principalmente alle favorevoli condizioni dell’ambiente. La ceramica data una prima frequentazione tra la fine del VI e il V sec a.C., anche se non con certezza, data la vicinanza di Terravecchia di Cuti. L’occupazione stabile del sito si data in età tardo-imperiale, in particolare tre il IV e il VI secolo. La presenza di un denario di Giovanni d’Aragona sembra essere un fatto sporadico, da collegare ad un’epoca tardo medievale, quando Cozzo delle Graste doveva essere da tempo abbandonato, ma poche centinaia di metri a Sud, a Recattivo, esisteva già l’insediamento rurale rimasto in vita fino ad oggi.
Età tardo-imperiale
Fonte testo: Relazione archeologica Elettrodotto a 380KV in doppia terna – Chiaramonte Gulfi – Ciminna ( https://va.minambiente.it/File/Documento/62560)
COMUNICATO: Bene catalogato ma parzialmente geolocalizzato. Vi invitiamo a fornire il vostro contributo fornendoci informazioni utili che ci permettano di geolocalizzare il bene catalogato. Si veda anche “Patrimonio Culturale da Geolocalizzare“
Inserimento scheda: Ignazio Caloggero
Foto:
Contributi informativi: Relazione archeologica Elettrodotto a 380KV in doppia terna – Chiaramonte Gulfi – Ciminna/ Ignazio Caloggero/ Web
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