Grotta delle Stalattiti
Street View (se presente)
Descrizione

Grotta delle Stalattiti

Questa immersione prende il nome dalla straordinaria grotta che si incontra sulla costa, nella Zona B dell’Area Marina Protetta; gli enormi blocchi squadrati, che si partono dalla impressionante volta di questa cavità e si tuffano disordinatamente in acqua sembrano quasi essere stati scolpiti dal tempo a forma di colonne e ci ricordano la millenaria attività di erosione, emersione ed immersione della falesia del Plemmirio. Da qui inizia la nostra immersione dove il gavitello posto a circa 14 metri ci porta su un fondale ricco di anfratti e massoni. Qui molte specie trovano rifugio, primi fra tutti gli apogon imberbis, re di triglie i cui maschi conservano in bocca fino alla schiusa le uova.
 

Continuando l’esplorazione di queste coloratissime fessure si possono incontrare scorfani rossi di notevoli dimensioni e scendendo lungo le pareti di questo sito, tra gli onnipresenti apogon spesso ci imbatte in esemplari di musdea e più giù ancora sul sedimento coralligeno possiamo trovare il paguro bernardo, straordinario esempio di simbiosi con i suoi anemoni. … La risalita verso la superficie ci riserva ancora lo spettacolo delle madrepore arancioni, costellate da stelle marine rosso porpora ed esemplari di madrepora gialla fin su, sulla sommità dei massoni, dove tenendoci la costa a sinistra saremo accompagnati verso il gavitello da fittissimi banchi di saraghi fasciati, oramai abituati e per nulla intimiditi dalla presenza dei subacquei. (Fonte testo e video: https://plemmirio.eu/area-marina/immersioni/itinerari/grotta-delle-stalattiti/)

Si veda l’articolo di approfondimento:

Inserimento scheda: Ignazio Caloggero

Foto: https://www.capomurrodivingcenter.it/

Contributi informativi: Ignazio Caloggero Web, https://plemmirio.eu/area-marina/immersioni/itinerari/grotta-delle-stalattiti/

Nota: Il popolamento delle schede della Banca dati Heritage, procede per fasi incrementali: catalogazione, georeferenziazione, inserimento informazioni e immagini. Il bene culturale in oggetto è stato catalogato, georeferenziato ed inserite le prime informazioni. Al fine di arricchirne i contenuti informativi sono graditi ulteriori contributi, se lo desiderate potete contribuire attraverso la nostra area “I Vostri Contributi

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