Fondali di Acicastello (Isola Lachea – Ciclopi) (ITA070028)
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Descrizione

Fondali di Acicastello (Isola Lachea – Ciclopi) (ITA070028)

Tipologia sito: SIC – Sito di Interesse Comunitario 

Codice: ITA070028 – Ettari: 1439

Descrizione: 

L’intera area di natura vulcanica è caratterizzata da substrati rocciosi (di particolare rilievo sono i basalti colonnari presenti nell’area) che raggiungono, con una
pendenza dolce, una profondità media di circa 20-30 metri nella porzione centro-settentrionale, mentre sono più ripidi e articolati e raggiungono i 40 metri nella
parte più meridionale. Su tali substrati si riscontrano le biocenosi fotofile caratterizzate da Cystoseira sp.pl. nell’infralitorale superiore e da Dictyotaceae e
Sphacelariaceae nell’infralitorale medio ed inferiore. Dove i fondali rocciosi raggiungono profondità maggiori, si rinviene la biocenosi del Coralligeno in cui
prevalgono le Rhodophyceae incrostanti. Nel tratto di mare compreso tra l’isola Lachea e la costa è presente un posidonieto su un fondale misto rocciososabbioso. La prateria di Posidonia si ritrova anche ben sviluppata nel tratto compreso tra il porto di Aci Castello e il confine tra Aci Castello ed Acitrezza.In tutta
l’area, nell’infralitorale superiore e in alcuni casi anche a profondità maggiori, sono evidenti interi tratti di roccia con biocenosi a Rodoficee calcaree incrostanti e
ricci in cui le rocce appaiono bianche perché su di esse, a causa dell’azione di pascolo degli erbivori, permane solo un sottile strato di alghe calcaree. Inoltre è da
segnalare che l’intera area fino a circa 20-25 metri di profondità è interessata da una massiccia presenza di specie tropicali ed indo-pacifiche come Caulerpa
racemosa, Lophocladia lallemandii che negli ultimi anni hanno colonizzato le coste siciliane. Il SIC sopra descritto coincide con la superficie dell’Area Marina
Protetta “Isole Ciclopi”.
4.2 Quality and importance
I popolamenti vegetali di substrato duro dell’infralitorale, pur non rispecchiando la zonazione tipica del Mediterraneo per tutta la sua estensione, sono comunque
ben strutturali con una elevata biodiversità. Significativa è la presenza di Haliotis lamellosa, specie soggetta a prelievo indiscriminato da parte di pescatori di
frodo, la cattura causa un forte impatto all’ambiente causato dal rovesciamento delle rocce dove l’animale vive. La complessa morfologia e la qualità delle acque
consentono l’insediamento di specie ritenute “rare” per il Mediterraneo. Sono stati infatti segnalati rinvenimenti di briozoi, policheti e molluschi difficilmente
riscontrabili in altri siti mediterranei. Tra queste il serpulide Serpula israelitica recentemente inserito nella checklist delle specie marine italiane su segnalazioni
nello Ionio tra cui quella dei Ciclopi. La specie, originaria del Bacino di Levante e con una certa affinità calda,vive libera nel sedimento. Il ritrovamento di un
esemplare a 87 metri di profondità alle Isole Ciclopi ha permesso di descriverne caratteri aggiuntivi e di ampliarne il record geografico verso ovest. I briozoi
setoselliniformi Setosella vulnerata e Setosellina capriensis sono entrambe presumibilmente rare in Mediterraneo, dove vivono in fondi prevalentemente sabbiosi,
a profondità non inferiori a circa 30 m. Nell’area dei Ciclopi sono presenti in fondi di 50-100 metri occupati dalle Biocenosi del Detritico Costiero, del Detritico del
Largo e di transizioni fra il Detritico del Largo e i Fondi Terrigeni Costieri.

 

Dati ministeriali: Formulario Natura 2000

Inserimento scheda: Ignazio Caloggero

Foto: web

Contributi informativi:  Ignazio Caloggero, Regione Sicilia

Nota: Il popolamento delle schede della Banca dati Heritage, procede per fasi incrementali: catalogazione, georeferenziazione, inserimento informazioni e immagini. Il bene culturale in oggetto è stato catalogato, georeferenziato ed inserite le prime informazioni. Al fine di arricchirne i contenuti informativi sono graditi ulteriori contributi, se lo desiderate potete contribuire attraverso la nostra area “I Vostri Contributi

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