Fondali delle Isole Pelagie (ITA040014)
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Descrizione

Fondali delle Isole Pelagie (ITA040014)

Tipologia sito:  ZSC – Zona Speciale di Conservazione

Codice: ITA040014 – Ettari: 4085

Descrizione: 

4.2 Quality and importance
Le Pelagie presentano una vegetazione marina simile a quella presente nel settore centro-orientale del bacino del Mediterraneo.La fauna ha una
caratterizzazione nettamente meridionale ben diversificata e ricca di elementi biogeografici notevoli, provenienti sia dai distretti orientali che occidentali.
Un’elemento che gioca un ruolo importante nell’intenso idrodinamismo a cui sono soggette le acque di questa Regione è il moto ondoso originato dai forti venti
dominanti del III e IV quadrante i quali favoriscono la risalita delle acque profonde anche sottocosta richiamate dal riscaldamento delle acque superficiali da parte
dei venti meridionali.La vegetazione sommersa dell’Isola di Lampedusa e di Lampione è caratterizzata da raggruppamenti influenzati nella loro composizione
dalla natura del substrato (calcari friabili), dalla sua conformazione e dall’esposizione. Su substrato roccioso, la vegetazione appare originale per la presenza di
specie guida vicarianti e semplificata per la prevalenza di specie a larga valenza ecologica, non presentando la tipica zonazione del Mediterraneo. A Linosa, isola
vulcanica di origine quaternaria i popolamenti a Cystoseira tipici del Mediterraneo (Cystoseiretum strictae, C. crinitae, C. sauvageauanae, C. spinosae) riscontrati
fino agli anni 70 (Cinelli et al. 1976b) sembrano in regressione e parzialmente sostituiti da popolamenti ben strutturati a più larga valenza ecologica. Questa
tendenza riscontrata anche in altre aree delle coste italiane, non sembra essere legata a fattori antropici, ma piuttosto ai generali cambiamenti climatici (Serio et
al. 2006) Le biocenosi climax dell’infralitorale sono particolarmente importanti e ben rappresentate: la Biocenosi delle Praterie a Posidonia oceanica e la
Biocenosi del Coralligeno, quest’ultima in particolare è presente a Linosa.Lungo il versante meridionale dell’isola di Lampedusa il limite superiore della Prateria di
Posidonia si colloca intorno a -3, -4 m e in molte località arriva sin quasi alla superficie, sia in formazione compatta che in matte isolate. Nel versante
settentrionale è invece presente al di sotto di -12, -15 m Nell’isola di Linosa il limite superiore è generalmente molto profondo (-20, -30 m), con l’unica eccezione
di Pozzolana di Levante dove la “matte” di Posidonia è riscontrabile ad una profondità minima di -8, -10 m lungo canaloni sabbiosi perpendicolari alla linea di
costa. Elementi ad elevato pregio naturalistico sono le grotte sommerse e semisommerse che caratterizzano in particolare Lampedusa e Lampione. Le prime
ospitano le comunità del circalitorale in enclave ridotte spazialmente a causa della conformazione delle stesse grotte (gallerie, grotte con aperture/sifoni lungo le
volte) che permette la penetrazione di luce; le seconde presentano nella frangia infralitorale facies ad Astroides calycularis e biocostruzioni vegetali, facies a
Corallina elongata, e animali, “trottoir” a vermeti: quest’ultime si trovano spesso in molte aree del perimetro costiero costituite dal mollusco Dendropoma
paetreum.Altro elemento caratteristico dell’area è dato dalla presenza di due importanti siti di ovodeposizione della tartaruga marina Caretta caretta, specie
protetta ed inclusa nella lista rossa dell’ IUCN; questi siti sono rappresentati dalla Spiaggia dei Conigli a Lampedusa e dalla Pozzolana di ponente a Linosa. Nel
periodo estivo le femmine risalgono le spiagge sabbiose durante la notte per deporre le uova che rimarranno “custodite” sotto la sabbia per 45-60 giorni prima
della schiusa.Si stima che la popolazione di Tursiops truncatus a Lampedusa consista circa 100 individui e che questa sia da considerare ad alto grado di
“fedeltà al sito”; le acque di Lampedusa rappresentano parte dell’home range di molti individui della popolazione che probabilmente ha una distribuzione più
ampia che comprende tutto l’Arcipelago delle Pelagie. Altri mammiferi marini legati al sito stagionalmente sono la balenottera comune Balaenoptera physalus , il
delfino comune Delphinus delphis e la Stenella Stenella coeruleoalba.Le isole Pelagie rappresentano inoltre un’area di nursery della ricciola, Seriola dumerili, che
costituisce un’importante risorsa per la marineria locale, e un sito di concentrazione stagionale di altre specie minori di grandi pelagici quali l’alletterato Euthynnus
alletteratus.
4.3 Threats, pressures and activities with impacts on the site
4.4 Ownership (optional)
4.5 Documentation
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Fonte: Ministero dell’Ambiente Formulario Natura 2000

Dati ministeriali: Mappa Ministeriale  Formulario Natura 2000

Inserimento scheda: Ignazio Caloggero

Foto: web

Contributi informativi:  Ignazio Caloggero, Regione Sicilia

Nota: Il popolamento delle schede della Banca dati Heritage, procede per fasi incrementali: catalogazione, georeferenziazione, inserimento informazioni e immagini. Il bene culturale in oggetto è stato catalogato, georeferenziato ed inserite le prime informazioni. Al fine di arricchirne i contenuti informativi sono graditi ulteriori contributi, se lo desiderate potete contribuire attraverso la nostra area “I Vostri Contributi

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