Cattedrale di S. Nicolò
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Descrizione

Cattedrale di S. Nicolò

cattedrale di Noto

In corso Vittorio Emanuele. Il Duomo di S. Nicolò è il risultato di una sovrapposizione di progetti e rifacimenti che hanno visto all’opera vari architetti nel tempo (Rosario Gagliardi, Vincenzo Sinatra, Stefano Ittar, Bernardo Labisi). La grande facciata tardo barocca in pietra arenaria è preceduta da una scalinata composta da tre rampe risalente al settecento ma ristrutturata agli inizi dell’ottocento. La facciata, a due ordini sovrapposti, la parte centrale è caratterizzata da 8 colonne a fusto libero è ai lati fiancheggiata da due torri campanarie. Il secondo ordine è coronato da statue tardo settecentesche opera del catanese Giuseppe Orlando. Dei tre portali, quello centrale è in bronzo e vi sono rappresenti episodi di vita di San Corrado, opera di Giuseppe Pirrone (1982).  Antony Blunt (Barocco siciliano – Milano 1968) ha messo in relazione la facciata della chiesa madre di Noto con quella della chiesa di Notre-Dame a Versailles, Marco Rosario Nobile (Le Chiesa madri di Sicilia – Palermo 2000) fa notare come il corpo centrale della facciata sia simile alla facciata della chiesa di Saint Roch di Parigi. L’interno è a tre navate fiancheggiate da cappelle barocche. In fondo alla navata vi è la cappella di S. Corrado dove vengono esposte le reliquie in occasione dei festeggiamenti del patrono. Il 13 marzo del 1996, uno dei piloni di destra rovinò al suolo, trascinando con se nel crollo l’intera navata destra, la navata centrale, il transetto destro, l’arco trionfale e la cupola, della quale rimase in piedi solo una piccola parte del tamburo. Nel gennaio del 2000, dopo una prima fase di sgombero delle macerie, hanno avuto inizio i lavori di restauro. La cattedrale è stata riaperta al pubblico il 18 giugno 2007.

 

 

Inserimento scheda: Ignazio Caloggero

Foto: Ignazio Caloggero

Contributi informativi:  Ignazio Caloggero, Web 

Nota: Il popolamento delle schede della Banca dati Heritage, procede per fasi incrementali: catalogazione, georeferenziazione, inserimento informazioni e immagini. Il bene culturale in oggetto è stato catalogato, georeferenziato ed inserite le prime informazioni. Al fine di arricchirne i contenuti informativi sono graditi ulteriori contributi, se lo desiderate potete contribuire attraverso la nostra area “I Vostri Contributi

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