5) 1866 – Dario Querci – San Giorgio e il Drago (San Giorgio)

Due anni dopo, nel 1866, sempre tramite il barone Corrado Arezzo, il Querci è incaricato della tela  di San Giorgio e il Drago(olio su tela, centimetri 460 per 320) per il prezzo di 200 onze. Il santo è  rappresentato al centro del dipinto, vestito con una lucente armatura medievale , su un cavallo bianco impennato, mentre sta per uccidere con una lancia il drago dalla cui bocca escono fiamme di fuoco e circondato da resti di vittime umane. La principessa di Berito si trova a sinistra inginocchiata; a destra in fondo si vede  un castello con una torre circolare; nel cielo una piccola croce.

Nell’ambito dell’aneddotica rientra l’episodio che narra come il Capitolo di San Giorgio impose  al pittore di togliere i baffetti al Santo, data la sua giovane età sulla base della sua agiografia. Dario Querci nasce a Messina nel 1831.

Dopo una prima formazione messinese presso il Panebianco si trasferisce  a Roma dove entra in contatto con i pittori puristi. Impegnato politicamente  partecipa alla spedizione dei mille. Nel 1973diventa professore aggiunto di disegno al regio Istituto di belle arti di Roma . Muore a Roma nel 1918.

L’opera del Querci sostituisce una tela di San Giorgio  che potrebbe essere stata spostata su un  altro altare di cui abbiamo perso le tracce.  

L’eventuale tela spostata potrebbe essere quella della Gloria di San Giorgio del Tresca realizzata nel 1787. Sappiamo che nel 1788 l’ebanista palermitano Antonio Rosso ottiene l’incarico da parte del Sacerdote, Giovan battista Monelli, per fare una cornice per il costo di quattordici onze  di analogo disegno della cornice del  dipinto di san Nicola

 

 

Condividi/Share
Share
Share