Saperi della Civiltà Mineraria (CL)
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Descrizione

Saperi della Civiltà Mineraria – Provincia di Caltanissetta

    Bene inserito nel Registro delle Eredità Immateriali di Sicilia (REIS)

Il riconoscimento del bene “Saperi della Civiltà Mineraria” – Libro dei Saperi – , riguarda quattro ambito territoriali:

Provincia di Agrigento (scheda tecnica con n. progr. 7)

Provincia di Caltanissetta  (scheda tecnica con n. progr. 8)

Provincia di Enna (scheda tecnica con n. progr. 11)

Comune di Lercara Friddi (PA) (scheda tecnica con n. progr. 53)

Il Bene può essere messo in correlazione con il Bene “Detentori dei Saperi della Civiltà Mineraria” – Libro dei tesori  umani viventi che riguarda “I surfatari” della Provincia di Caltanissetta (scheda n. 10) e quelli della provincia di Enna (scheda n. 12)

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Scheda tecnica elaborata da: Regione Sicilia – Dipartimento dei beni culturali e dell’identità siciliana – CRicd: Centro regionale per l’inventario, la catalogazione e la documentazione e filmoteca regionale siciliana 

Registro Eredità Immateriali

N. Prog. 8
Bene: Saperi della Civiltà Mineraria
Libro: REI – Libro dei saperi
Data approvazione: 25-01-2006
Categoria: Saperi
Provincia: Caltanissetta
Località: Sicilia centro meridionale
 
Notizie Cronologiche
Nella provincia di Caltanissetta l’estrazione dello zolfo ha segnato storicamente lo sviluppo economico della zona. Dall’Ottocento agli anni ’50 del Novecento, Caltanissetta venne fregiata del titolo di “Capitale mondiale dello zolfo”.
Nel 1834 le miniere del territorio nisseno erano 196, 88 delle quali sotto l’amministrazione comunale di Caltanissetta.
Molte di queste miniere furono lo scenario di eventi luttuosi tra cui la tragedia nella miniera di Gessolungo nella quale un incendio, nel 1882, provocò la morte di molti operai.
 
Descrizione
Caltanissetta fu nota non solo per la ricchezza del suo sottosuolo, ma anche per le innovazioni tecniche che si maturarono nelle sue miniere.
La miniera di Trabonella, sulla riva destra del fiume Imera, aperta nel 1825, viene annoverata non solo per essere tra le più grandi e importanti della Sicilia, ma anche per i progressi tecnologici applicati nella filiera solfifera.
L’utilizzo dello zolfo come risorsa fondamentale per i principali processi industriali era cosa talmente ovvia nel secolo scorso da essere oggetto di ampia divulgazione scientifica.
Il sapere della produzione solfifera si caratterizza di tre fasi che costituiscono il cosiddetto ciclo dello zolfo.
Oltre all’estrazione, che riguarda il prelevamento dalle miniere del minerale solfifero e il trasporto in superficie, la fusione concerne i procedimenti per cavare lo zolfo grezzo fuori dal materiale estratto.
Oltre al metodo del calcarone vanno annoverati come tecniche di fusione anche il sistema messo a punto dall’ing. Roberto Gill nel 1880: il forno Gill. Esso si basa sul concetto che il calore prodotto dalla fusione dello zolfo può essere utilizzato per la preparazione del materiale da fondere successivamente. Vale a dire si crea, con la costruzione di un forno a celle comunicanti (2 o più), un ciclo di fusione organizzato a sua volta per fasi, che determina un migliore rendimento dell’operazione. In sostanza questo metodo si basa su un principio di risparmio energetico. D’altronde era stata proprio la carenza di combustibile che aveva storicamente determinato il successo dei sistemi di bruciatura dello zolfo. La fortuna del forno Gill sarà inferiore a quella del calcarone, essendo una macchina con regole e caratteristiche meno approssimative ed elementari di quelle del calcarone stesso.
 
 
Bibliografia
Addamo, Sebastiano. 1989. Zolfare di Sicilia. Palermo: Sellerio.
 
Renda, Francesco. 1987. La Sicilia degli anni ’50: studi e testimonianze. Napoli: Guida.
 
Rebecchini, Giuseppe. 1991. Le vie dello zolfo in Sicilia. Roma: Officina.
Sitografia
 
Filmografia
De Seta, Vittorio. Surfara. Diretto da Vittorio De Seta. Roma: Cinecittà International, 1955. 10 min.
 
Saitta, Ugo. Zolfara. Diretto da Ugo Saitta. Hearald Pictures, 1947. 11 min.
Discografia
 
Autore Scheda: Francesca Maria Riccobene
 

 

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