Processione dei Misteri del Venerdì Santo - Barcellona Pozzo di Gotto
Descrizione

Processione dei Misteri del Venerdì Santo – Barcellona Pozzo di Gotto

Bene inserito nel Registro delle Eredità Immateriali di Sicilia (REIS)

 

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Scheda tecnica elaborata da: Regione Sicilia – Dipartimento dei beni culturali e dell’identità siciliana – CRicd: Centro regionale per l’inventario, la catalogazione e la documentazione e filmoteca regionale siciliana

N. Prog.
120
Bene
Processione dei Misteri del Venerdì Santo
Libro
REI – Libro delle celebrazioni
Data approvazione
20-10-2008
Categoria
Processioni rituali
Provincia
Messina
Località
 
Comune
Barcellona Pozzo di Gotto
Denominazione locale
Processione delle varette
Notizie Cronologiche
La processione dei Misteri, gruppi statuari che rappresentano alcuni salienti episodi della Passione di Cristo, è presumibilmente di derivazione spagnola e risalente al XVI sec.
Nel 1835, i due paesi della provincia messinese, Barcellona e Pozzo di Gotto, si unirono in un unico comune mantenendo per ognuno la propria tradizionale processione. Ancora oggi, infatti, il Venerdì Santo hanno luogo due processioni similari di cui quella di Pozzo di Gotto risulta più antica, mentre quella di Barcellona è più recente, in quanto compare per emulazione della precedente ed è databile al 1871, quando, per iniziativa della chiesa di San Giovanni, alcune famiglie di Barcellona decisero di finanziare la realizzazione delle varette (così vengono denominati i gruppi statuari).
Ricorrenza
Annuale
Data
Settimana Santa
Occasione
Venerdì Santo
Funzione
Devozionale
Attori
Accompagnano le processioni i visillanti, i giudei e le confraternite.
I Visillanti sono coloro che eseguono il tradizionale canto polivocale (lamento) “Vexilla Regis”.
I Giudei rappresentano i soldati romani e accompagnano la varetta raffigurante il Cristo morto. I Giudei di Pozzo di Gotto si distinguono, in particolare, per il copricapo adornato da piume di pavone. Simulano il cambio della guardia correndo, sbattono le lance a terra e sguainano rumorosamente le spade.
Le confraternite che partecipano alle processioni sono quelle dell’Immacolata, di San Giovanni Battista e del Santissimo Crocifisso.
Maestranze (associazioni di mestiere): coloro che hanno commissionato la realizzazione dei Misteri e se ne tramandano nel tempo la custodia e la cura.
Partecipanti
Comunità locale,turisti
Descrizione
Nel primo pomeriggio del Venerdì Santo, le vare della processione di Pozzo di Gotto si radunano nella chiesa di S. Maria Assunta, mentre quelle della processione di Barcellona, nella chiesa di S. Giovanni Battista. Vengono addobbate da fiori e luci e verso le ore 16, le varette iniziano il loro percorso, ciascuna processione percorre le strade del proprio paese per poi incontrarsi, al tramonto, sul fiume Longano (il fiume oggi è coperto dalla strada), antico confine che separava i paesi prima dell’unificazione del 1835. Per un tratto, le processioni sfilano insieme, ciascuna su un lato della strada, per poi separarsi nuovamente: la processione di Barcellona rientra, mentre quella di Pozzo di Gotto prosegue per altre due o tre ore. Quindi i Misteri, secondo un preciso ordine e sempre accompagnate dalla banda musicale, fanno rientro nelle rispettive chiese in cui vengono custodite durante l’anno.
Ad accompagnare i Misteri in entrambe le processioni, vi è il tradizionale lamento del Visilla(denominazione dialettale con sui si indica il canto, il cui testo è tratto dall’inno latino, Vexilla Regis) e del salmo Miserere. I Visillanti (come vengono chiamati i cantori) eseguono il canto secondo una precisa impostazione polivocale, tipica di molte tradizioni siciliane legate alla Settimana Santa. La varettarappresentate il Cristo morto nel sepolcro è preceduta da 31 Giudei, uomini vestiti da soldati romani.
Bibliografia
2005. Appunti di Viaggio. Folklore, storia e religiosità in Sicilia. Siracusa: Emanuele Romeo Editore.
 
Messina : Assessorato alla pubblica istruzione. 1992. Feste, fiere, mercati. S.d. Messina: EDAS.
 
Macchiarella, Ignazio. 1993. I canti della Settimana Santa in Sicilia. Palermo: Arti Grafiche Siciliane.
Sitografia
 
Filmografia
 
Discografia
Visilla – Barcellona Pozzo di Gotto, in E. GUGGINO I. MACCHIARELLA (a cura di), La Settimana Santa in Sicilia. Voci e suoni nei riti della Passione, Edizioni Albatros (Vinile 33 giri, Archivio Sonoro Nastroteca del Cricd)
Note
Le vare rappresentati di Misteri della Passione di Cristo di Pozzo di Gotto sono 13 gruppi statuari in legno di antica fattura, tra queste, quella raffigurante il Cristo che cade sotto il peso della croce, è attribuita a Matteo Trovato e realizzata nel 1870-71. Si distinguono: A cena, U Signuri all’ottu, U Signuri ‘A colonna,L’Accia Omu, U Signuri ca Cruci, L’incontru cu Marta, Maria e Maddalena, U Signuri a’ Cascata, U Signuri spugghiatu d’i Giudei, U Signuri a’ Cruci, ‘A Pietà, I simboli della Passione, U Signuri Mottu, A Ddulorata.
Anche i gruppi sculturei di Barcellona sono 13, ma di più recente realizzazione in cartapesta e in gesso. Si distinguono i gruppi scultorei de ‘A cena, U Signuri all’ottu, Pretorio di Pilato, U Signuri a Culonna,L’Accia Omu, U Signuri a’ Cascata, Cristo incontra la Veronica, U Crucifissu, ‘A sceca, ‘A Pietà, Cristo posto al Sepolcro, U Signuri Mottu, A Ddulorata. Tra queste la più antica è quella realizzata nel 1871 da Don Carmelo Vanni rappresentante l’Ultima Cena (‘A cena)
Vexilla Regis: gli antichi versi in latino dell’inno di esaltazione e adorazione della Croce quale “Vessillo del Re”, attribuiti a Venazio Fortunato (530-600 d.C.), vescono di Poitiers , compongono il canto che in dialetto viene denominato Visilla. La complessa escuzione polivocale dei Visillanti di Barcellona Pozzo di Gotto è così descritta da I. Macchiarella: «prevede una prima sezione melodica, eseguita alternativamente da cantori solisti. Segue una seconda sezione dove la parte melodica è eseguita dai due cantori all’unisono ed è accompagnata dal coro che, formato a sua volta da più cantori all’unisono, si muove su diversi gradi della scala [musicale]. In fase di cadenza finale interviene anche una terza parte, detta u iautu (l’alto) che si muove all’ottava superiore rispetto alle note realizzate dal coro».
Autore Scheda
Mariangela Riggio
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