La Leggenda della Madonna di Dinnamare
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Descrizione

La Leggenda della Madonna di Dinnamare

Foto: web

UBICAZIONE: Monte Peloritani a 60 metri circa dalla vetta del Monte Antennammare (m. 1127). DATAZIONE: DESCRIZIONE: Il nome “Dinnammare”, originario dal latino “Bimaris”, e legato al fatto che in quel tratto fosse appunto possibile ammirare i due mari:lo Jonio e il Tirreno. Sul posto sorgeva un’antichissima torre di avvistamento, in epoca bizantina fu costruita sullo stesso posto una chiesetta in cui si venerava la Madonna e successivamente il Santurio che vi rimase fino al 1899, quando fu demolito per costruirvi al suo posto una fortezza. Il Santuario fu ricostruito poco lontano, dove attualmente si trova. Ogni anno la notte tra il 3 agosto all’alba, è tradizione salire a piedi da tutti i villaggi di messina fino al santuario, viene portato in processione il quadro della Madonna, opera ottocentesca di Michele Panebianco, posto durante l’anno nella chiesa di Larderia, un villaggio della zona sud di Messina. Il santuario è circondato da un’ampia piazza, ed è possibile ammirare da un lato, il Mar Ionio, con il magnifico panorama della città di Messina e il fantastico scenario dello stretto; dall’altro lato è possibile ammirare il Mar Tirreno,

CURIOSITA’: La leggenda narra che il quadro venerato nel santuario vi sia arrivato in modo miracoloso in periodo normanno. Il gesuita Placido Samperi nel XVII sec. Racconta che mentre alcuni pescatori stavano rivedendo e racconciando le loro reti, nella spiaggia del mare, più vicina al monte (la spiaggia di Larderia ) dove oggi si trova il santuario, videro arrivare verso la riva due mostri marini che sostenenti nella schiena un quadro raffiguante la Madonna, dopo averlo deposto si tuffarono tra le onde e sparirono. Pieni di stupore i pescatori corsero a vedere il quadro, nel vedere raffigurata la madonna, si commossero e si inginocchiarono sul lido, versando lacrime di tenerezza e la baciarono ringraziandola dell’aver voluto venire sulla loro spiaggia. La notizia dello sbarco prodigioso si diffuse e tutti accorsero a vederlo e baciarlo, il lido era diventato un santuario. Quei buon pescatori infine portarono il quadro sulla vetta di Dinnamare dove sorgeva la chiesetta della Madonna. Iniziò il pellegrinaggio dai villaggi vicini. Tutti andavano al monte per piangere e pregare dinnanzi al quadro prodigioso: e le Grazie piovevano perché si pregava con fede”. Il quadro, nel XVI sec. Fu rubato e al suo posto si venerò una copia, che veniva portata sul mone solo ad Agoosto e rimaneva per il resto dell’anno a Larderia. Successivamente un pastore trovò sulla vetta del monte una tavoletta di pietra dove era scolpita la Madonna col Bambino tra le braccia, se la portò a casa, ma l’indomani miracolosamente, la tavoletta si ritrovò nuovamente in cima al monte. Il pastore la riportò a casa per due volte e per due volte la tavoletta si ritrovava sulla cima del monte. Saputo del fatto il cappellano ordinò di portare la tavoletta in parrocchia. Ma ancora una voltà si ripetè il miracolo e l’indomani la tavoletta ricomparve in cima al monte. A questo punto fu deciso di collocare la tavoletta sull’altare del Santuario di Dinnammare che vi rimase fino a quanto fu distrutta da un fulmine il 30 settembre 1837. Al suo posto vi fu collocata un’altra tavoletta di pietra raffigurante la Madonna con Bambino in braccio e due delfini che portano l’immagine sulla schiena.

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