Area Archeologica di Akrai
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Descrizione

Area Archeologica di Akrai

 I Santoni

Sculture rupestri. Pochi metri oltre l’attuale abitato di Palazzolo Acreide, imboccando la vecchia provinciale per Noto sulla sinistra troviamo via dei Santoni, percorrendola si giunge all’ingresso del “ più completo e più vasto complesso di figurazioni relative al culto della Magna Mater che il mondo antico ci abbia lasciato “ (Bernabò Brea, Akrai)

Latomie 

Nell’ambito dell’area archeologica di Akrai si riscontra la presenza di almeno tre grandi latomie: nate come cave di pietra per trarre il materiale necessario per l’edificazione delle abitazioni e dei monumenti della città. Cessata la funzione estrattiva, vennero utilizzate, tra il IV e il I sec. a.C., come luoghi di culto e successivamente, in epoca cristiana-bizantina come luoghi di sepoltura o di abitazione. L’Intagliata: Di forma ellittica e dalle alti pareti, è la più estesa delle latomie, vi si accedeva attraverso una porta, tutt’ora ben visibile, posta sotto il teatro. All’interno di quest’area sono presenti numerosi ipogei e sepolture ad arcosolio di età cristiana. L’Intagliatella: Ha una tipica forma ad L ed è anche la più antica delle cave di pietra di Akrai. Questa latomia è caratterizzata dal succedersi non sempre facilmente leggibile, a varie altezze, di nicchie votive contenenti “ pinakes “ (tabelle o dipinti votivi), di tombe di varie epoche, ma anche di abitazioni di periodo bizantino. I templi Ferali: Si trovano in prossimità dei Santoni, appena fuori città, lungo la parte iniziale della vecchia strada provinciale che conduce per Noto. Le pareti della cava sono tessute da numerosi piccoli incavi o nicchiette che contenevano tabelle votive (“ pinakes “) ed ai piedi di detti incavi venivano allocate offerte votive per i defunti, assunti nella venerazione dei viventi, al grado di eroi

Tempio di Afrodite

All’interno del sito archeologico di Akarai. Un’antica iscrizione (Kaibel 217) riporta l’esistenza ad Akrai di tre templi: l’Aphrodision, l’Artemision e il Koreion. Il più importante di questi edifici religiosi, edificato intorno alla seconda metà VI sec. a.C., era certamente l’Aphrodision, come testimoniano non solo la posizione, al centro dell’acropoli sacrale acrense, ma anche le iscrizioni rinvenute secondo le quali il sacerdote del tempio era anche il magistrato eponimo, cioè colui che dava nome all’anno. Secondo la sicura ricostruzione offerta dal prof. Bernabò Brea il monumento, posto sopra il teatro, era composto da sei colonne di tipo dorico nella parte frontale e tredici sui lati; presentava un doppio colonnato sulla fronte, un muro di fondo nella cella, arricchito da eleganti decorazioni: fili di perle ornavano l’epistilio, palmette i triglifi e spirali il listello superiore. Si trattava, quindi , di un tempio di medie dimensioni che non raggiungeva le ampiezze dei maggiori templi siracusani.

Bouleuterion

All’interno del sito archeologico di Akarai. Fu rinvenuto grazie all’appassionata opera dello Judica intorno al 1820 e sistematicamente studiato da Bernabò Brea intono al 1944 Il bouleuterion era composto da un koilon, munito di una piccola orchestra perfettamente semicircolare, con esposizione ad occidente, certamente ricompresso in un vano quadrangolare coperto, con sei ordini di sedili, divisi in tre cunei grazie a due scalette per una capienza non superiore ai cento posti. L’edificio doveva essere alla confluenza di strutture pubbliche ad esso funzionalmente collegate, come testimoniano i resti esistenti, in ogni caso è sicuro che nei suoi pressi sorgesse l’agorà.

Teatro Greco

All’interno del sito archeologico di Akarai. Incerta è l’epoca di realizzazione del teatro, comunque, appare plausibile una datazione risalente all’età di Ierone II, intorno, quindi, alla seconda metà del III a.C.. Il koilon, messo in luce dallo Judica intorno al 1824, poggiato ad un pendio naturale e posizionato verso settentrione, risulta composto da otto scalette, nove cunei e dodici file di sedili, per complessivi 6-700 posti circa.

 

Inserimento scheda: Heritage Sicilia
Nota : Il popolamento delle schede della Banca dati Heritage, procede per fasi incrementali: catalogazione, georeferenziazione, inserimento informazioni e immagini. Il bene culturale in oggetto è stato catalogato, georeferenziato ed inserite le prime informazioni. Al fine di arricchirne i contenuti informativi sono graditi ulteriori contributi, se lo desiderate potete contribuire fornendo informazioni e/o immagini anche attraverso il gruppo facebook “Heritage Sicilia

 

 

 

 

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