Gran Priorato di S. Andrea
Street View (se presente)
Street View è disponibile solo con Google Maps.
Descrizione

Gran Priorato di S. Andrea

E’ la chiesa più antica di Piazza Armerina. Fu fondata verso i primi decenni del 1100 molto probabilmente dal Conte Simone Aleramico, nipote del Conte Ruggero, e non nel 1096 da Simone, figlio del Conte Ruggero, (che allora aveva solo tre anni), come vuole la tradizione; affidata ai Canonici di Sant’Agostino e arricchita di ampia dotazione, fu donata nel 1148 dal suddetto Conte Simone e dalla moglie Thomasia all’ordine del Santo Sepolcro. La pianta a croce commissa si sviluppa in una lunga navata, dominata da un transetto sopraelevato a bracci molto pronunziati, su cui si aprono l’abside principale e due absidiole laterali, incise nel grosso muro, che ripetono il motivo arabo della colonna inalveolata negli stipiti. Recentemente (1958-1962) la rimozione di uno scialbo impasto del 1830 ha rilevato la presenza di una serie di affreschi, databili dal XII al XV sec., che assegnano al monumento uno dei primi posti nella storia della pittura medioevale siciliana. Comprendono alcune figure di «Santi» ed «Angeli» di un Anonimo bizantineggiante del sec. XII.; un «Martirio di Sant’Andrea», una «Dormitio Virginis», una «Deposizione dalla Croce», una «Strage degli Innocenti» di un Anonimo meridionale dei sec. XII-XIII, collegato in qualche modo alla pittura cosiddetta «benedettina»; di una «Crocifissione» del XIII sec.; di una «Madonna col Bambino» del XIV sec. di una «Messa di San Gregorio» e di una «Resurrezione» del XV sec.
L’affresco più recente, raffigurante «Sant’Antonio Abate» in cattedra, è datato 1486 si trova nel braccio settentrionale del transetto.
Nel terzo altare a detsra c’è anche una tela («Deposizione»), attribuita a Pietro Novelli (1640).

Fonte: Comune di Piazza Armerina

Scopri altro su Banca dati del Patrimono Materiale di Sicilia

Conosci le banche dati del Patrimonio Culturale siciliano: Data Maps Heritage

Dai una valutazione (da 1 a 5)
2.673
Invia una comunicazione all'autore della pubblicazione
[contact-form-7 id="18385"]
Share