Festa di San Giacomo - Caltagirone
Descrizione
Festa di San Giacomo – Caltagirone
Bene inserito nel Registro delle Eredità Immateriali di Sicilia (REIS)
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Scheda tecnica elaborata da: Regione Sicilia – Dipartimento dei beni culturali e dell’identità siciliana – CRicd: Centro regionale per l’inventario, la catalogazione e la documentazione e filmoteca regionale siciliana
N. Prog. 113
Bene: Festa di San Giacomo
Libro: REI – Libro delle celebrazioni
Data approvazione: 19-05-2008
Categoria: Festa patronale
Provincia: Catania
Comune: Caltagirone
Denominazione locale
Notizie Cronologiche
La città di Caltagirone è stata affidata alla protezione di San Giacomo già nel lontano 1090-1091, quando il conte Ruggero d’Altavilla entrò nella città calatina il 25 luglio, giorno della festa del santo, a seguito della vittoria contro i Saraceni, durante la quale i calatini furono parte attiva. A seguito di questa coincidenza Ruggero decise di dedicare un tempio all’apostolo per ringraziarlo della vittoria ottenuta e per affidargli la tutela della città. Distrutta nel terremoto del 1693, l’edificio sacro conserva in originale la cappella che custodiva la “Cassa Argentea ed il Fercolo del Santo”. Ecco perché la tradizione vuole che il Santo, ancora oggi, preservi dai “terremoti”.
Ricorrenza: Annuale
Data: 23-24-25 Luglio
Occasione: Festeggiamenti del Santo Patrono
Funzione: Devozionale
Attori: I figuranti del Corteo Storico del Senato Civico, il clero, le Autorità civili e la famiglia Russo, artigiani detentori delle tradizionali tecniche di realizzazione dei “coppi”.
Partecipanti: La comunità locale e i turisti partecipano attivamente all’accensione delle lucerne decorative della Scala di Santa Maria del Monte.
Descrizione
I festeggiamenti del patrono si svolgono fra il 23 e il 25 luglio.
Il 23 luglio arricchisce la cittadina di varie manifestazioni: si allestisce una grande fiera, artisti e artigiani locali espongono i prodotti del loro lavoro e il giardino comunale risuona di musiche eseguite da diverse bande comunali.
La notte del 24 luglio l’arca contenente le reliquie del Santo viene portata in processione, preceduta dal tintinnabolo e dal padiglione, insieme alla pesantissima vara con la statua di San Giacomo. Lo spettacolo più suggestivo dei festeggiamenti è costituito dall’illuminazione della scala seicentesca di Santa Maria del Monte, nota per le decorazioni in ceramica che caratterizzano l’alzata di ogni gradino. Dal basso verso l’alto, i disegni delle piastrelle ripercorrono la storia della ceramica calatina. Nelle giornate del 24 e del 25 luglio i 130 metri della scalinata, che congiungono la Piazza del Municipio e lo spiazzo antistante la chiesa di Santa Maria del Monte, vengono ricoperti da migliaia di coppi di carta colorata disposti in modo da formare un immenso arazzo luminoso. Al suo interno vengono posti lucignoli a olio. Il disegno, unico per tutta la distesa, è ispirato alla Città o al Santo Patrono. Privata la scala della moderna illuminazione, al segnale del capomastro, calatini e turisti insieme illuminano le singole lucerne per mezzo di bastoncini lunghi e stretti che ricordano gli antichi bucceddi, fuscelli secchi di pianta selvatica. La sera del 25 luglio, mentre la Scala è illuminata, giunge in Piazza Municipio la processione accompagnata dal Corteo Storico del Senato Civico, costituito da figuranti in costume siecentesco, e dalle Autorità civili e religiose. E’ in Piazza Municipio che la Città offre il massimo tributo al Santo Patrono, culminante con la solenne benedizione del Vescovo impartita a tutta la popolazione con la Reliquia del Santo.
Bibliografia
Attanasio, Maria e Giuseppe, Leone. 2000. Il divino e il meraviglioso: feste religiose di Sicilia. Palermo: B. Leopardi.
Cardella, Antonio. 2002. Santi riti e leggende del popolo siciliano. Palermo: Sigma.
Cattabiani, Alfredo. 1999. Santi d’Italia. Vita, leggende, iconografia, feste, patronati, culto. Milano: Bur.
Marino, Gabriele e Rosario Termotto, a cura di. 2004. Conoscere il territorio: Arte e Storia delle Madonie.Studi in onore di Nico Marino. Cefalù: Associazione Cuturale “Nico Marino”.
Note
L’arca che contiene le reliquie del Santo Patrono di Caltagirone, custodita nella nuova chiesa di San Giacomo, ricostruita nel 1694-1708, fu realizzata da Nobilio e Giuseppe Gagini nel XVI secolo. Il manufatto è un esempio di eccellenza della storia dell’arte orafa e argentiera in Sicilia.
Autore Scheda: Francesca Maria Riccobene
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