6 Via Carmine
Detentori dei Saperi della Civiltà Mineraria
Costretti a lavorare nudi per il caldo soffocante e perché i vesstiti si appiccicavano alla pelle-.
Il poeta Alessio di Giovanni dedicò ai ‘carusi’, i bambini che trasportavano lo zolfo fuori dalla miniera e che cominciavano a lavorare già a sette o otto anni, questi versi: ‘
…Scìnninu, nudi, ‘mmezzu li lurdduma /
di li scalazzi ‘nfunnu allavancati; /
e, ccomu a li pirreri s’accustuma, /
vannu priannu: Gesùzzu, piatati!… /
Ma ddoppu, essennu sutta lu smaceddu, /
grìdanu, vastimiannu a la canina, /
ca macari ‘ddu Cristu’ l’abbannuna…’
un video tratto dall’archivio Luce
Erano schiavi dello zolfo
Inserimento scheda: Heritage Sicilia
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Schede tecniche elaborate da: Regione Sicilia – Dipartimento dei beni culturali e dell’identità siciliana – CRicd: Centro regionale per l’inventario, la catalogazione e la documentazione e filmoteca regionale siciliana
a manu di li lupi su’ l’agneddi
ciancitini cianciti, mamma mia
Registro Eredità Immateriali
Il loro compenso, legato a un contratto orario a cottimo stipulato con il picconiere, era veramente misero: guadagnavano dalle 0.50 alle 150 lire per 8-10 ore di lavoro.