Archi di Pasqua (Archi di Pani)
Bene inserito nel Registro delle Eredità Immateriali di Sicilia (REIS)
Ogni anno, la domenica di Pasqua, nel piccolo paese dell’agrigentino, si celebra una sfida fra i devoti della Madonna, che fanno capo alla confraternita del Santissimo Sacramento e i devoti del Cristo morto che fanno capo alla confraternita del Santissimo Rosario. La competizione consiste nell’allestimento di enormi impalcature che fanno da sfondo architettonico all’incontro fra la Madre e il Figlio Risorto nel giorno della Pasqua. Lungo il corso principale del paese, dove sorge la Chiesa Madre da cui usciranno le statue, sono allestiti due archi monumentali che dividono lo spazio circostante in due distinte aree di pertinenza. Gli archi sono realizzati su strutture vegetali di ferule e canne e rivestiti di pani, agrumi, foglie di alloro, datteri, fiori e rosmarino. La loro preparazione ha inizio alcune settimane prima, trasformando il paese in un grande cantiere dove gli uomini si dedicano alle grandi impalcature, mentre le donne realizzano gli elementi figurativi. Lungo la superficie di queste grandiose e spettacolari architetture effimere si susseguono una serie di quadri figurativi con soggetti sacri. Prevalgono le figure zoomorfe: pesci e farfalle, aquile e galletti, colombe e agnelli ma non mancano gli angeli, gli astri, i cuori e gli ostensori. Su questi quadretti realizzati in pane a bassorilievo, un soggetto ricorrente è la facciata della Chiesa Madre. Per dare maggiore lucentezza alle composizioni, i pani vengono lustrati di un bianco luminoso, ottenuto dall’impasto di albume e zucchero e prendono il nome di murmurati. Essi sono sistemati sugli archi sopra un fitto strato di ciambelle cotte senza albume, in mezzo a garofani e altri fiori rossi. Lunghissime sequenze di arance incorniciano le composizioni. Altri pani raffigurano episodi biblici e scene della Via Crucis, ma anche rosoni e medaglioni che riproducono le quattro stagioni, nidi di rondine con vero muschio all’interno, pagliai con i basamenti di pietra a secco, grappoli d’uva e cesti di frutta. Di pane sono i capitelli delle colonne e lo stesso stemma del Comune che campeggia in alto sui prospetti architettonici.
Foto: web
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Scheda tecnica elaborata da: Regione Sicilia – Dipartimento dei beni culturali e dell’identità siciliana – CRicd: Centro regionale per l’inventario, la catalogazione e la documentazione e filmoteca regionale siciliana