Patrimonio Mondiale Mondiale dell’Umanità (World Heritage List)

L’origine della saggezza è la definizione dei termini
Aristotele

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Sentiamo spesso parlare dell’importanza dei siti UNESCO come leva per lo sviluppo turistico di un territorio. Si parla spesso di siti considerati Patrimonio Mondiale dell’Umanità in quando inseriti all’interno della Lista del Patrimonio Mondiale (World Heritage List), ma quanti conoscono cosa significa l’inserimento in tale lista e quali sono le caratteristiche affinchè un sito sia riconosciuto dal Comitato per il Patrimonio Mondiale. Di seguito un articolo tratto da una scheda didattica elaborata dal Centro Studi Helios all’interno dei propri corsi in materia di Turismo e Gestione del patrimonio Culturale.

Ma cosa vuol dire esattamente che un sito è considerato patrimonio dell’Umanità? Per capirlo dobbiamo partire dalla Convenzione del Patrimonio Mondiale Culturale e Naturale di Parigi del 1972 ” CONVENZIONE RIGUARDANTE LA PROTEZIONE SUL PIANO MONDIALE DEL PATRIMONIO CULTURALE E NATURALE“.

Nella Convenzione vengono fornite le definizioni del Patrimonio Culturale e Naturale.

I beni culturali sono definiti  come monumenti o insiemi eccezionali storicamente, artisticamente o scientificamente.

I siti naturali sono formazioni fisiche o biologiche che hanno valore estetico o scientifico straordinario. 

I siti misti, frutto dell’azione combinata della natura e dell’uomo, conservano la memoria di modi di vita tradizionali e rappresentano il legame tra la natura e la cultura.

Alla Convenzione hanno aderito 195 Stati, che aderendo, si impegnano a proteggere i siti del proprio territorio che rientrano in una delle due definizioni. Ad alcuni di essi, quelli di particolare valore, l’Unesco riconosce il titolo di Patrimonio Mondiale, facendo sì che la loro tutela diventi una responsabilità ripartita fra tutti i membri della Comunità internazionale. La Convenzione, tra l’altro, ha istituito un Comitato internazionale con sede a Parigi presso l’UNESCO, che vigila sull’applicazione della Convenzione da parte dei firmatari e decide l’iscrizione di nuovi siti sulla Lista.

La World Heritage List  comprende (dati aggiornati con la 41 sessione del Comitato Unesco a Cracovia di luglio 2017) 1073 siti di cui 832 culturali , 206 siti naturali  e 35 siti misti  suddivisi in 167 paesi membri.

Attualmente l’Italia è la nazione a detenere il maggior numero di siti inclusi nella lista dei patrimonio dell’umanità (53 siti), seguita dalla Cina (52) e dalla Spagna (45).

Anche la Francia e la Germania hanno più di 40 patrimoni, con rispettivamente 42 e 41 siti riconosciuti.

Siti Unesco (2017)

La prima lista del Patrimonio mondiale è stata compilata nel 1978. Fra i siti allora inseriti figurano la necropoli di Memphis e le piramidi di Giza in Egitto, il parco di Yellowstone negli Stati Uniti, le chiese creuse di Lalibela in Etiopia e la città antica di Damasco in Siria. (lista siti italiani)

Alcuni dei siti della lista dell’Unesco sono inseriti anche nella “lista del patrimonio mondiale in pericolo“. Si tratta dei siti le cui condizioni destano serie preoccupazioni, per i quali esiste una minaccia “grave e precisa” di degrado e che richiedono grandi lavori di manutenzione. Attualmente son 55 i siti inseriti in tale  lista (dati al 2017).

Le procedure per l’inserimento nella Lista, le norme per la selezione dei beni e l’individuazione dei criteri cui questi devono rispondere per l’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale sono indicate nelle Linee Guida Operative  revisionate nel Luglio del 2015 che, insieme al testo della Convenzione, rappresentano il documento principale del Comitato per il Patrimonio Mondiale.

I criteri vengono regolarmente rivisti dal Comitato per adeguarsi alla evoluzione del concetti di Patrimonio Mondiale. In Italia l’Ufficio Patrimonio Mondiale dell’Unesco del Ministero per i Beni e le Attività Culturali a emesso nel 2004 le “Linee Guida per la redazione e l’attuazione dei piani di gestione”  e nel 2005 il documento “Modello per la realizzazione dei Piani di gestione”.

Le procedure prevedono la presentazione delle domande da parte dei singoli Stati membri all’UNESCO.

Ogni Stato è tenuto a presentare una lista propositiva (tentative list) in cui vengono segnalati i beni che si intende iscrivere nell’arco di 5-10 anni. In una fase successiva viene predisposta e presentata, per ogni singolo bene, la documentazione completa che deve essere esaminata per l’iscrizione definitiva nella Lista. La documentazione presentata viene esaminata dalla Commissione, con il supporto tecnico degli esperti dell’ICOMOS per i siti di valore storico-artistico e dell’UICN per i siti naturali.

Le domande di inserimento nella Lista propositiva italiana devono essere inoltrate dalle Amministrazioni competenti per la gestione del sito (es. Sindaco, Sovrintendenze o un Ente parco) al Presidente del Gruppo di Lavoro interministeriale presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Tale gruppo valuta le diverse proposte pervenute ai fini della compilazione della nuova Lista propositiva. Ogni anno il Ministero per i Beni e le Attività Culturali decide quali Siti già presenti nella lista propositiva, debbano essere presentati al Comitato per il Patrimonio Mondiale.

Sino alla fine del 2004, in base alle  Linee guide operative del 2002 un sito per essere inserito nella lista doveva rispondere, oltre al criterio di autenticità, ad uno o più criteri scelti da un elenco di 6 criteri per i siti culturali e di 4 criteri per i siti naturali.

Con l’adozione delle Linee Guide operative del 2005 esiste un unico elenco di criteri così strutturato (criteri riconfermati nel 2012, 2015 e nel 2016) :

CRITERI UNESCO

2002 2005/2015/2016  
(i) (i) rappresentare un capolavoro del genio creativo dell’uomo
(ii) (ii) aver esercitato un’influenza considerevole in un dato periodo o in un’area culturale determinata, sullo sviluppo dell’architettura, delle arti monumentali, della pianificazione urbana o della creazione di paesaggi
(iii) (iii) costituire testimonianza unica o quantomeno eccezionale di una civiltà o di una tradizione culturale scomparsa
(iv) (iv) offrire esempio eminente di un tipo di costruzione o di complesso architettonico o di paesaggio che illustri un periodo significativo della storia umana
(v) (v) costituire un esempio eminente di insediamento umano o d’occupazione del territorio tradizionale, rappresentativi di una culturale (o di culture) soprattutto quando esso diviene vulnerabile per effetto di mutazioni irreversibili
(vi) (vi) essere direttamente o materialmente associato ad avvenimenti o tradizioni viventi, idee credenze o opere artistiche e letterarie con una significanza universale eccezionale (criterio da applicare solo in circostanze eccezionali o in concomitanza con altri criteri)
(iii) (vii) contenere fenomeni naturali superlativi o aree di bellezza naturale eccezionale e di importanza estetica
(i) (viii) rappresentare esempi eccezionali degli stadi principali della storia della terra, compresa la presenza di vita, processi geologici significativi in atto per lo sviluppo della forma del territorio o caratteristiche geomorfiche o fisiografiche significative
(ii) (ix) essere un esempio eccezionale di processi ecologici e biologici in essere nello sviluppo e nell’evoluzione degli ecosistemi terrestri, delle acque dolci, costali e marini e delle comunità di piante ed animali,
(iv) (x) contenere gli habitat più importanti e significativi per la conservazione in situ delle diversità biologiche, comprese quelle contenenti specie minacciate di eccezionale valore universale dal punto di vista scientifico o della conservazione
       

I primi 6 criteri si riferiscono ai siti culturali e gli altri 4 a quelli naturali. Se un patrimonio culturale è sia culturale che naturale si dice che è misto 

Poiché ciascun sito può essere eletto come patrimonio culturale dell’umanità in funzione di una o più motivazioni, il numero complessivo di criteri di selezione rappresenta una misura indiretta del valore qualitativo, oltre che quantitativo del sito inserito nella lista

per la scheda completa: Patrimonio Mondiale Mondiale Unesco

Patrimonio Mondiale Mondiale dell'Umanità

Patrimonio Mondiale Mondiale dell’Umanità

 

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