Barocco di Ragusa

Duomo di San Giorgio

La città

Ragusa è il capoluogo di provincia più a sud d’Italia, il suo vasto comune di 442,37 Kmq copre una territorio che parte dal mare e arriva ad altezze collinari che superano i 600 m. di altezza. Il suo territorio confina a nord con quello di Monterosso Almo e di Giarratana e con quelli di Vizzini (CT) e Buccheri (SR); ad est con il territorio di Palazzolo Acreide (SR) e con quello di Modica; a sud-est con il territorio di Scicli ed infine a sud col Mare mediterraneo.

La città, inserita nella lista del Patrimonio Unesco all’interno del sito “Le città tardo barocche del Val di Noto”  è costruita su tre colline separate da profonde vallate (Vallata Santa Domenica a est e San Leonardo a Nord) e consiste in due centri: Ragusa Ibla la più antica e Ragusa Superiore costruita dopo il terremoto del 1693. La Vallata di Santa Domenica divide in due la parte bassa di Ragusa Superiore i collegamenti sono agevolati da tre ponti: Il Ponte dei Cappuccini o Ponte vecchio inaugurato alla fine del XIX secolo, Il Ponte Nuovo, inaugurato nel 1937 e il Ponte Giovanni XXIII (o Ponte S. Vito) inaugurato nel 1964. La città dei due centri storici e dei “tre Ponti” è ricchissima di monumenti, molti barocchi.

 

Cenni Storici

Ragusa ha origini antichissime, nella seconda metà del II millennio a. C., quando ancora Roma, “la città eterna”, era men che un piccolo villaggio, il territorio ragusano ospitava un aggregato di villaggi siculi: il quartiere di Ibla trae origine da uno di questi, probabilmente sorge sullo stesso sito della sicula Hybla Heraia.

La città antica, situata su un colle a circa 300 m. di altezza, ebbe contatti con i Greci, come dimostrano numerose necropoli trovate nella zona e i ritrovamenti nell’area adiacente ai Giardini Iblei di età greco – arcaica. Dopo i Greci si susseguirono i Romani e i Bizantini che fortificarono la città costruendovi un imponente castello, a testimonianza dell’importanza che la città aveva nel frattempo assunto.

Occupata dagli Arabi nel 848, rimase sotto il loro dominio fino alla fine dell’XI secolo quando, conquistata dai Normanni, divenne Contea; il suo primo conte fu il normanno Goffredo, figlio di Ruggero di Sicilia.

Sotto i Chiaramontani, nel 1296, le contee di Ragusa e Modica furono riunite in un’unica Contea, con l’amministrazione e la residenza dei conti rimase a Ragusa. Nel XV secolo in seguito ad una rivolta popolare, la sede amministrativa della Contea passò a Modica. Il tremendo terremoto del 1693, che causò circa 5.000 morti e la distruzione del castello, nonché la maggior parte delle chiese e delle case, favorì la nascita di una nuova Ragusa in contrada Patro, occupata prevalentemente dalla nuova borghesia, mentre gran parte della vecchia nobiltà preferì ricostruire Ibla nello stesso posto di prima. Differenze sociali, vecchi rancori e interessi diversi, fecero sì che le due Raguse avessero amministrazioni separate, fino a quando, nel 1926, i due comuni furono riunificati in uno solo che divenne capoluogo di provincia.

Il Barocco  ragusano

Così come in gran parte del Val di Noto, il barocco ragusano deve il suo proliferare agli interventi di ricostruzione e ristrutturazione succeduti al terremoto che investi il Val di Noto nel 1693. Nel 1719 iniziano i lavori della chiesa di S. Giovanni Battista worldheritagesite , (inaugurazione: 1778); nel 1739, su disegno di Rosario Gagliardi, iniziano i lavori della Chiesa di S. Giorgio worldheritagesite (inaugurazione: 1767).

Altre significative testimonianze di edifici costruiti in stile barocco sono da considerarsi:

Chiesa S. Giuseppe worldheritagesite (seconda metà del XVIII secolo), secondo Gaetano Gangi e Antony Blunt, il progetto della chiesa è di Rosario Gagliardi, secondo Paolo Nifosì il progetto sarebbe invece di Fra Alberto Maria di S. Giovanni Battista.

Palazzo della Cancelleria  worldheritagesite(1760)

 Palazzo Cosentini worldheritagesite (1770 circa)

Palazzo La Rocca  worldheritagesite (1760-1780)

Palazzo Zacco worldheritagesite (seconda metà del XVIII secolo)

Palazzo Sortino-Trono worldheritagesite  (1778 -1793)

Palazzo Battaglia worldheritagesite (XVIII sec.) (su disegno si dice di Rosario Gagliardi)

 Casino degli Schininà (1759 )

Palazzo Floridia (Bertini) worldheritagesite (fine XVIII secolo)

Palazzo Vescovile worldheritagesite (fine XVIII secolo)

In alcuni casi lo stile barocco è conseguente a ristrutturazioni o a lavori di arricchimento di interni di strutture preesistenti:

Chiesa di S. Maria dei Miracoli worldheritagesite (XVIII sec.)

Chiesa dell’Idria  worldheritagesite (Altari di S. Biagio e S. Giuseppe del 1759)

Chiesa di S. Antonino (Portalino laterale del 1761)

Chiesa SS. Anime del Purgatorio worldheritagesite (XVIII sec.)

Chiesa S. Filippo Neri worldheritagesite (XVIII sec.)

Chiesa dell’Annunziata (altare maggiore XVIII sec.)

Chiesa S. Maria dello Spasimo (XVIII sec.)

Chiesa S. Francesco Immacolata worldheritagesite  (XIV – XVIII sec.)

 Chiesa S. Maria del Gesù worldheritagesite (XVIII sec.)

 Chiesa S. Maria delle Scale worldheritagesite (XV-XVIII sec.)

Chiesa di S. Vincenzo Ferreri (XVIII sec.)

In alcuni casi, assistiamo a residui dello stile barocco anche dopo la fine del XVIII, è il caso delle chiese di:

Signore Trovato (inizi del XIX secolo)

Ecce Homo  (metà del XIX secolo)

Primo Gruppo: Quartiere degli Archi

PIAZZA DELLA REPUBBLICA

mappa primo gruppo ragusa

Per ingrandire l’immagine delle mappe cliccate sulle stesse. Per le funzionalità interattive e di ricerca si rimanda alla “Mappa Turistica del Barocco

Il quartiere dove si trova Piazza della Repubblica è chiamato quartiere degli Archi, perché fino al terremoto del 1693 era sormontato dagli archi di un acquedotto che portava l’acqua dalla cava Velardo al Castello  situato sulla cima del  colle di Ibla. Dalla Piazza, a piedi, è possibile visitare i seguenti monumenti:

CHIESA SS. ANIME DEL PURGATORIO worldheritagesite

chiesa del purgatorioLa chiesa SS. Anime del Purgatorio, che domina l’attuale Piazza della Repubblica (Piazza degli Archi), fu aperta al pubblico nel 1658. Nel XVIII secolo la chiesa fu ricostruita più grande e assunse la sua forma attuale: a tre navate, con facciata tripartita e colonne corinzie su alti plinti. Le fondamenta del campanile, nella parte posteriore sinistra della chiesa, poggiano sulla roccia e su antiche mura che dovrebbero far parte dell’antica cinta muraria bizantina dell’antica Ibla.  L’interno, a tre navate, è separato da colonne corinzie in pietra pece e abbellite da altari marmorei e antiche tele. Sull’altare maggiore spicca la grande tela rappresentante le “Anime Purganti” di Francesco Manno soprannominato il Francescone (1754-1831).

 

PALAZZO COSENTINI worldheritagesite

Palazzo CosentiniPalazzo Cosentini è situato all’angolo tra Corso Mazzini e la Salita Commendatore, la sua costruzione risale agli anni settanta del ‘700, per iniziativa del barone Raffaele Cosentini, a pianta rettangolare, si sviluppa su tre livelli. Il palazzo risulta ben visibile da Piazza della Repubblica dove si trova la Chiesa S.S. Anime del Purgatorio.

Palazzo Cosentini, è il classico esempio, tipico nella Sicilia sud-orientale, in cui le mensole sotto i balconi presentano caratteristiche scultoree con figurazioni eccezionali sia per i temi che per le figure riportate, spesso grottesche e con il chiaro intento di stupire il passante. Il risultato è che le facciate dei palazzi diventano spesso elementi innegabili di valorizzazione dell’ambiente urbano. A Ragusa, altri esempi sono dati dalle facciate di palazzo La Rocca, palazzo Bertini e palazzo Zacco; A Scicli, sono da ricordare le facciate del palazzo Beneventano, uno degli esempi più noti in Sicilia di raffigurazioni grottesche.

CHIESA DELL’IDRIA worldheritagesite

Idria RagusaA pochi passi da Palazzo Cosentini, salendo le scale della Salita Commendatore si incontra la Chiesa dell’Idria (o dell’Itria), una volta dedicata a S. Giuliano con annesso ricovero per i poveri e dei viandanti andato distrutto con il terremoto del 1693.

Il luogo di culto è di antichissime origini, sorge probabilmente sulle rovine di un’antica chiesa bizantina.  La Chiesa di S. Giuliano fu ricostruita dall’Ordine dei Cavalieri di Malta nel 1629, non si sa quando e come la chiesa venne dedicata alla Madonna dell’Idria. Danneggiata dal terremoto del 1693, fu ricostruita e ampliata nelle sue attuali forme nel 1739. La croce dell’Ordine di malta, oltre che all’ingresso è visibile all’interno in più punti.

L’interno è composto di un organismo basilicale a tre navate divise da colonne con capitelli corinzi. L’abside (cappella centrale) è caratterizzata da una tribuna costruita in pietra e gesso con colonne scolpite e verniciate che fanno da cornice a un quadro raffigurante S. Corrado da Licenza e S. Guglielmo da Scicli che sostengono un quadro della Madonna con il Bambino Gesù. Sulla volta troviamo un affresco raffigurante l’Assunzione e l’incoronazione di Maria.

PALAZZO DELLA CANCELLERIA worldheritagesite

pallazo della cancelleriaContinuando a salire le scale, dopo alcune decine di metri dalla Chiesa dell’Idria, si  incontra una piccola piazzetta sede del Palazzo della Cancelleria. L’edificio, conosciuto anche come Palazzo Nicastro, fu ricostruito in stile barocco dopo il terremoto del 1693 ed i lavori dovettero essere ultimati nel 1760, come mostra la data incisa sul prospetto principale. Nel 1840 il palazzo divenne sede della “cancelleria”, ovvero il palazzo comunale. Con la divisione di Ragusa in Ragusa Inferiore e Ragusa Superiore avvenuta nel 1865, il palazzo fu destinato a scuola pubblica. Di un certo interesse sono  la facciata principale e i balconi  sostenuti da mensoloni ricamati a quadretti e rombi

 

PALAZZO SORTINO-TRONO worldheritagesite

sortino trono Il Palazzo Sortino Trono è posto su un colle, subito dietro la chiesa delle SS Anime del Purgatorio. Vi si può accedere da Via del Mercato, dopo diverse scalinate si arriva a uno spazio antistante all’ingresso chiamato “Piano dei Signori”. E’ possibile pervenire il palazzo anche da Via Ioppolo, una stradina raggiungibile dalla salita dell’orologio.

Il Palazzo fu costruito tra il 1778 e il 1793. La facciata presenta cinque paraste terminanti con capitelli contenenti festoni di fiori che disegnano sulla facciata quattro settori, ognuno caratterizzato da un balcone. Una caratteristica insolita è costituita dall’ingresso situato a destra della facciata e quindi asimmetrico. Il portale d’ingresso, preceduto da una breve scalinata, ha ai lati due semipilastri culminanti con capitelli compositi che sorreggono un balcone con inferriata a petto d’oca.

CHIESA DI S. FILIPPO NERI worldheritagesite

Chiesa di San Filippo NeriRitornando sulla Piazza della Libertà, è possibile prendere la Via Giusti, una parallela di Corso Don Minzoni. Dopo un centinaio di metri, sulla sinistra si incontra la piccola Chiesa di S. Filippo Neri. La sua costruzione risale probabilmente alla prima metà del settecento ad opera della confraternita di San Filippo Neri. Il prospetto della Chiesa si affaccia su un piccolissimo sagrato recintato.

 

Secondo gruppo: Quartiere di San Giorgio e Corso XXV Aprile

secondogrupporagusa

PALAZZO LA ROCCA (Sant’Ippolito) worldheritagesite

Palazzo La Rocca

Il Palazzo La Rocca si trova in Via Capitano Bocchieri, nei pressi del Duomo di San Giorgio. L’edificio fu fatto edificare tra il 1760 ed il 1780 dal barone di Sant’Ippolito, don Saverio la Rocca. Il palazzo si sviluppa su due livelli con un prospetto, non molto alto (circa 8 metri) ma molto largo (circa 50 metri) e arricchito da otto balconi con ringhiere di ferro a petto d’oca; un balcone è sopra la porta d’ingresso, gli altri sette sono caratterizzati da mensole in stile barocco rappresentanti scene di vita del tempo.

Pregevole è l’ingresso del palazzo, superato il portone d’ingresso si può ammirare una scalinata a doppia rampa, in pietra pece con il pavimento decorato da inserti in calcare bianco e maioliche.

Provenendo da Piazza Duomo si possono ammirare gli otto balconi che abbelliscono il prospetto.

DUOMO DI SAN GIORGIO worldheritagesite

DUOMO DI SAN GIORGIO RAGUSALa costruzione in stile barocco dell’edificio che si trova in Piazza Duomo, ebbe inizio,  su progetto di Rosario Gagliardi, nel 1739 e l’inaugurazione avvenne il 30 aprile del 1767. La cupola, costruita dal capomastro Carmelo Cutraro fu aggiunta solo nel 1820. Una nuova aggiunta si ebbe alla fine del XIX secolo, con la cancellata in ferro battuto di Angelo Paradiso di Acireale.

Il Prospetto, su due livelli,  è caratterizzato dalla facciata “a torre” che ingloba il campanile nel prospetto e termina con una cuspide a bulbo. Sulla cuspide, sotto la croce, si legge la data 1775, che indica la conclusione dei lavori della facciata.

Nel primo ordine del partito centrale si apre un grande portale con cornice ricca di fregi e rilievi a motivi vegetali, mentre le porte lignee hanno una decorazione scultorea, in sei riquadri, con la raffigurazione di episodi del martirio di San Giorgio, opera dell’intagliatore palermitano Vincenzo Fiorello, che li realizzò nel 1793. L’interno, a croce latina, è diviso in tre navate con pilastri in pietra e zoccolatura in pece. Gli intagli che decorano il cornicione e i capitelli dei pilastri furono realizzati tra il 1779 e il 1781 dagli scultori Giambattista Muccio e Giorgio Nobile di Ragusa.

 

 CHIESA DI S. GIUSEPPE worldheritagesite

SAN GIUSEPPE RAGUSALa chiesa si trova a Piazza Pola (l’antica Piazza Maggiore) sul sito dove prima del terremoto del 1693 sorgeva la chiesa di S. Tommaso. L’attuale chiesa di San Giuseppe fu costruita nella seconda metà del 700 per iniziativa delle suore dell’attiguo Monastero di S. Benedetto. Alcuni studiosi del passato, sulla base di alcune analogie tra la facciata della chiesa di S. Giuseppe e quelle di S. Giorgio a Ragusa e di S. Domenico e del Carmine a Noto, hanno attribuito la chiesa all’opera di Rosario Gagliardi; Paolo Nifosì invece sulla base del fatto che all’epoca dell’inizio dei lavori il Gagliardi non era più attivo avendo firmato nel 1762 la procura generale al genero Vincenzo Sinatra esclude il Gagliardi attribuendo la chiesa a fra Alberto Maria di S. Giovanni Battista per la particolarità di  alcuni particolari architettonici. Il prospetto, ricco di intagli e sculture, presenta nel primo ordine quattro colonne corinzie e un portale d’ingresso sormontato da un fregio a motivi vegetali ed affiancato dalle statue di Sant’Agostino e S. Gregorio; nei comparti estremi, invece, si possono ammirare le statue delle Sante Gertrude e Scolastica. Il secondo ordine presenta un finestrone con arco semicircolare e grata di ferro battuto “a petto d’oca”; è raccordato al primo ordine da ampie volute affiancate dalle Statue di San Benedetto e San Mauro.

CHIESA DI S. ANTONINO

CHIESA SAN ANTONINOLa chiesa si trova in via Orfanotrofio a pochi metri da Piazza Pola. Costruita nel XVIII sec. Sui resti di un’altra Chiesa, presenta un portale in stile gotico. La porta laterale è in stile barocco.

 

 

PALAZZO DI QUATTRO

PALAZZO dI QUATTRO  Il Palazzo si trova in Via Orfanotrofio, costruito dal Duca Arezzi di San Filippo a seguito del terremoto del 1693 sull’area di un edificio preesistente, passò successivamente alla famiglia Di Quattro della quale ha preso il nome. Rifacimenti successivi hanno dato alla struttura uno stile che si è allontanato dal barocco originario. La lunga facciata è abbellita da un lungo balcone sostenuto da circa 50 mensole e da sette finestre con frontoni triangolari.

Terzo Gruppo: Piazza Chiaramonte

terzo gruppo

PALAZZO BATTAGLIA worldheritagesite

palazzo battagliaIl Palazzo si trova in via Orfanotrofio, è caratterizzato dalle due facciate: la più grande, quella principale, si affaccia su un tipico slargo irregolare, accanto alla chiesa della SS. Annunziata, in via Orfanotrofio; la facciata piccola, laterale, si affaccia sulla via Chiaramonte,  stretta via in prossimità del bordo della vallata di San Leonardo.

La struttura, a pianta quadrangolare, risale alla prima metà del XVIII secolo, per iniziativa del barone Grandonio Battaglia di Torrevecchia, su disegno, si dice di Rosario Gagliardi. Il Palazzo, presenta soluzioni architettoniche diverse, imputabili ai vari interventi di ampliamento avvenuti dalla seconda metà del XVIII.

CHIESA DELL’ANNUNZIATA 

annunziataLa chiesa si trova in via Orfanotrofio accanto al Palazzo Battaglia. Risalente al XVI sec. Ricostruita dopo il terremoto del 1693 e rimaneggiata in stile neoclassico nel XIX secolo. L’interno presenta testimonianze in stile barocco tra cui l’imponente altare maggiore costruito in pietra locale e gesso, circondato da coppie di colonne barocche e statue.

 

 CHIESA DI S. FRANCESCO ALL’IMMACOLATA  worldheritagesite

san francesco immacolatall complesso si trova in Piazza Chiaramonte e sorge sullo stesso luogo dove era stato realizzato un primo convento francescano, risalente al 1225. L’edificazione della chiesa risale alla fine del cinquecento. Il sisma del 1693 causò il crollo della facciata dell’ultima campata e danneggiò il campanile. La chiesa ha mantenuto l’impianto cinquecentesco a tre navate senza transetto. Il portale del XIII secolo e la base della torre campanaria sono gli unici resti dell’originaria chiesa gotica.

 

Quarto Gruppo: Via Torrenuova

quartogrupporagusa

 CHIESA E CONVENTO DI S. MARIA DEL GESU’    worldheritagesite

s. maria del gesùIl Convento e l’annessa chiesa furono costruiti dai Minori Riformati nel XVII secolo. La costruzione richiese molti anni di lavori, ultimati nel 1652 com’è possibile vedere dall’iscrizione visibile sull’architrave della porta per la quale si accedeva al convento. Per la costruzione del convento fu utilizzato il materiale di una delle torri del castello bizantino soprastante, come le colonne dei Portici del Chiostro.

L’accesso alla chiesa che è a un’unica navata, si ha da un piano sottostante Via Torrenuova e si raggiunge attraverso una gradinata ultimata nel 1823. La facciata, molto semplice, ha un portale abbellito da due colonne e termina con un frontone al cui centro è posto lo stemma dell’ordine conventuale. E’ anche visibile dall’esterno un ampio finestrone che da’ molta luce all’interno della chiesa e un campanile barocco unito alla facciata della chiesa da volute di raccordo.

 

CHIESA DI S. MARIA DELLO SPASIMO    

santa maria dello spasimoLa chiesa si trova in via Torrenuova, costruita nel XVI secolo e ricostruita in stile barocco dopo il terremoto del 1693.

L’interno è costituito da una sola navata con cinque altari. L’altare maggiore è contornato da colonne tortili decorate a foglie d’acanto indorate e da due colonne lisce sormontate da capitelli corinzi.   L’altare centrale contiene una statua di Santa Lucia e, al di sopra, uno stemma con la figura di Santa Maria dello Spasimo.

 

 

 PALAZZO FLORIDIA     

pallazzo floridia  Il Palazzo si trova in Via Torrenuova al n° 81/87 vicinissimo la chiesa di Santa Maria dello Spasimo. Costruito in stile barocco nel XVIII secolo. La facciata è abbellita da tre balconi sostenuti da mensoloni scolpiti e da finestroni che presentano cornici con volute stilizzate e foglie d’acanto.

 

CHIESA DI S. MARIA DEI MIRACOLI    worldheritagesite

santa maria dei miracoliLa Chiesa, sconsacrata da tempo, la si può raggiungere percorrendo la Via G. Ottaviano (la circonvallazione di Ibla). La Chiesa, addossata alla sporgenza del costone roccioso della Cava Gonfalone, fu edificata probabilmente nella prima metà del 600. La tradizione vuole che la chiesetta è stata costruita sullo stesso luogo dove era stata trovata una immagine di Maria SS. con il Bambino in braccio; infatti la Chiesa è conosciuta anche  come Chiesa di Santa Maria del Bambino o, più semplicemente, “della Bammina”

La Chiesa con la sua pianta ottagonale e i tre portali finemente scolpiti, è considerata come testimonianza di un barocco con caratteristiche non tipiche del barocco ibleo.

Quinto gruppo: Ragusa Superiore

ragusa superiore

CHIESA DI S. MARIA DELLE SCALE   worldheritagesite

santamariadellescale La chiesa si trova in Corso Mazzini, la discesa stradale che porta a Ragusa Ibla. La chiesa è a tre navate priva di abside con impianto basato sull’originario del sec. XIV. L’edificio parzialmente crollato (la navata centrale e quella sinistra) a seguito del terremoto del 1693 fu ricostruito nel XVIII in stile barocco. Dell’ingresso centrale originale rimane la parte sinistra del portale, murato esternamente alla destra dell’entrata attuale che è di fianco, sulla navata sinistra. Ai fianchi dei resti dell’antico portale vi è un pulpito murato sulla parete. Dalla navata centrale si possono notare quattro portali che danno sulla navata centrale dell’antica chiesa. Il primo portale, a destra dell’ingresso, poggia su due colonnine scolpite finemente che s’innalzano a formare un arco acuto in stile gotico.

Il secondo portale presenta anch’esso un arco acuto in stile gotico, in cima a esso una figura di “Madonna col Bambino”. Nell’altare del secondo portale è visibile un gruppo scultoreo rappresentante la Pietà.

Il terzo portale, più alto degli altri e rifatto nel XVI sec., presenta la parte inferiore con colonnine in stile gotico e quella superiore con fioroni in stile rinascimentale. Nell’altare corrispondente al terzo portale è visibile una bellissima opera in terracotta del 1538 rappresentante “il Transito della Vergine”, dove la Madonna che rende l’anima a Dio è circondata dagli Apostoli.

Il quarto portale presenta un fascio di colonnine che s’innalzano fino a formare un arco acuto in stile gotico. Nell’altare del quarto portale si può ammirare un quadro raffigurante la Madonna col Bambino.

 PALAZZO BERTINI worldheritagesite

palazzo bertiniPercorrendo Corso Italia, poco dopo l’incrocio con Via S. Vito, sulla destra s’incontra Palazzo Bertini. Costruito verso la fine del settecento dalla famiglia Floridia, fu acquistato nel 1800 da Don Giuseppe Antonio Bertini, da cui prese l’attuale nome. Sulle chiavi di volta dei suoi balconi sono posti i tre “mascheroni”, una delle principali caratteristiche che contraddistingue il Palazzo Bertini. I mascheroni rappresenterebbero tre personaggi caratteristici dell’allegoria barocca: i “tre potenti”, in altre parole il signore, il ricco e il povero. Il signore, al centro, è rappresentato con l’espressione sicura di chi è potente a causa del proprio censo. Il povero, a sinistra del signore, è rappresentato con tratti caricaturali: la lingua di fuori e con un naso enorme. La sua espressione sembra voler testimoniare la potenza di chi, non può essere privato di niente giacché nullatenente. Il terzo mascherone, a destra del signore, rappresenta il ricco, con le guance paffute, il turbante, i baffi ben curati e la tranquillità tipica di chi può sfruttare la potenza del denaro. Da notare come, mentre il signore al centro è scolpito in posizione frontale, il povero e il ricco sono scolpiti in modo che entrambi guardino in direzioni opposte. Secondo una versione popolare legata all’antica rivalità tra i Sangiovannari (Ragusa Superiore) e i Sangiorgiari (Ragusa Inferiore o Ibla) i mascheroni hanno il seguente significato: il mascherone a destra del signore, con lo sguardo rivolto a Ibla, guarda con aria sprezzante il viandante proveniente da Ibla, il mascherone al centro, lo osserva con aria burbera mentre passa sotto il palazzo; infine il mascherone posto a sinistra lo segue con lo sguardo sbeffeggiandolo.

Il portone d’ingresso, posto in posizione asimmetrica rispetto alla facciata, ha ai lati due semipilastri che sorreggono un balcone con inferriata a petto d’oca mentre sulla destra si trovano altri due balconi che presentano cornici finemente intagliate e decorate.

 

PALAZZO ZACCO worldheritagesite

palazzo zaccoPalazzo Zacco si trova in Via San Vito; provenendo dal Corso Italia, il palazzo è visibile sulla sinistra, all’angolo con Corso Vittorio Veneto.

Il palazzo è stato costruito nella seconda metà del settecento dal Barone Melfi di S. Antonio, è uno dei primi esempi di architettura signorile barocca realizzati a Ragusa Superiore. Verso la fine dell’ottocento il palazzo fu acquistato dalla famiglia Zacco da cui prese l’attuale nome. Degli antichi proprietari rimane lo stemma gentilizio sullo spigolo dell’edificio, sostenuto da angeli.

Il palazzo si presenta con due prospetti simmetrici (ognuno con tre balconi), uno si affaccia sul Corso Vittorio Veneto, l’altro sulla via S. Vito.

Il portone dell’ingresso principale si trova sul prospetto di Via S. Vito, fiancheggiato da due colonne con capitelli corinzi che sostengono il ripiano del balcone centrale. Caratteristici i due balconi laterali sorretti da mensole scolpite nel classico stile barocco dove sono raffigurati mascheroni grotteschi e figure antropomorfe.

Sulla facciata che dà sul Corso Vittorio Veneto, è caratteristico il balcone centrale sorretto da cinque mensoloni: quello centrale presenta una prosperosa sirena, i quattro mensoloni laterali presentano invece dei musici con trombette e fischietti.  Il finestrone è caratterizzato da ricche sculture laterali e da una statuetta rappresentante S. Michele Arcangelo posta al centro del timpano spezzato.

 

PALAZZO LUPIS

LUPIS1Il Palazzo Lupis si trova in Corso Italia, poco al di sotto di Piazza San Giovanni, dimora signorile del ‘700 è caratterizzato da dalla facciata nobile arricchita da balconi con artistiche mensole, e con il alto conchiglie come ornamento.

 

CATTEDRALE DI SAN GIOVANNI    worldheritagesite

San Giovanni battista, RagusaLa cattedrale di S. Giovanni è un grande edificio a croce latina di tipo basilicale, con tre navate e sei campate. La facciata, rivolta a levante, è scandita in cinque parti e da un secondo ordine, la sua costruzione ebbe inizio nel 1719 e fu consacrata nel 1778. La chiesa avrebbe dovuto avere due campanili di 50 metri e una grande cupola. Ma problemi economici spinsero a ridimensionare tale progetto.  Nel 1773 terminarono i lavori esterni e nel 1778 dopo il completamento di alcuni lavori interni, la chiesa fu consacrata senza che fossero presenti la cupola e il secondo campanile.  Nel 1780 iniziarono i lavori della cupola che fu terminata nel 1783. Il secondo campanile, nonostante i lavori iniziati nel 1832, non fu mai completato. Nel XIX secolo l’interno della chiesa fu abbellito da una serie d’interventi decorativi e di ristrutturazione: rifacimento delle cappelle delle navate laterali, inserimento del pavimento in pietra nera con intarsi di pietra bianca, inserimento del grande baldacchino in velluto rosso ricamato in oro.

 

CHIESA DEL SS. HECCE HOMO   

ecce homoLa chiesa si trova in via Hecce Homo, costruita nella prima metà del XIX sec. costituisce un esempio tardivo di stile barocco. Presenta una imponente facciata a tre ordini. Il primo ordine presenta sei colonne e due semipilastri (paraste) angolari con sculture ioniche.  Il secondo ordine contiene un finestrone fiancheggiato da due semipilastri corinzi e sovrastato da un’aquila. Il terzo ordine contiene la cella campanaria e sopra di essa è visibile un frontone contenente un orologio.

PALAZZO VESCOVILE worldheritagesite

palazzo vescovile ragusaIl Palazzo Schininà si trova in Via Roma, non lontano dalla Cattedrale di S. Giovanni. Fu fatto costruire verso la fine del settecento dalla Famiglia Schininà di S. Elia. L’edificio ha preso il nome di Palazzo Vescovile da quando, nel 1947, Maria Carlotta Schininà, marchesa di Sant’Elia donò alla chiesa, un’ampia parte del palazzo che sarebbe stata poi destinata a sede Vescovile. Il palazzo, su due livelli presenta un ampio prospetto arricchito dal portone centrale con arco semicircolare e sculture ornamentali. Affascinanti i sette balconi del primo piano, tra cui spicca, per ricchezza scenografica, il balcone centrale riccamente ornato da intagli e sculture.

PALAZZO DEGLI SCHININA’  

casino dgli schininàIl palazzo, sito in Corso Vittorio Veneto, è conosciuto come “Casino”  degli Schininà, fu costruito in stile barocco  nel 1759 come villa suburbana, e ampliato intorno al 1867.

 

Mappa Area Unesco

Cliccate per ingrandire.

unesco ragusa

vedi anche la seguente mappa: https://www.lasiciliainrete.it/unesco/unesco-ragusa/

 

Nota: con il simbolo worldheritagesite vengono indicati i monumenti inseriti nel Piano di Gestione elaborato in sede di stesura del Dossier Unesco. Vi invitiamo al leggere la Scheda Unesco per  la distinzione tra “Sito Unesco” nella sua globalità inserito nella “WHL”, le aree effettivamente riconosciute e singoli monumenti testimonianza del barocco del Val di Noto situati all’interno delle aree (core zone) inserite nella WHL.

 

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Barocco di Ragusa

© Centro Studi Helios

 

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