Barocco di Catania

Barocco di Catania

La Città

Capoluogo di provincia, con una popolazione di 315.576 (Istat 2014) è il secondo comune siciliano. Vi sono vari e ipotesi sull’origine del suo nome: secondo alcuni il suo nome deriva da greco Katàne “grattugia”, a causa della conformazione del territorio in prevalenza di natura lavica; secondo altri deriverebbe da Katina, “bacinella o catino”, a causa della sua conformazione costituita da una vallata circondata da colline. Infine; infine si è pensato anche che il termine Catania derivi da una contrazione dell’espressione greca katà Aitnè,  “nei pressi dell’Etna”. La città, inserita nella lista del Patrimonio Unesco all’interno del sito “Le città tardo barocche del Val di Noto”  sorge ai piedi dell’Etna e fu fondata nel 729  a.C. sul posto di un preesistente villaggio sicano. Più volte interessata da eventi sismici compreso il disastroso terremoto del 1693.

Primo gruppo: Quartiere della Civita

quartiere della civitaPer ingrandire le immagini delle mappe cliccate sulle stesse. Per le funzionalità interattive e di ricerca si rimanda alla “Mappa Turistica del Barocco”

Palazzo Guttadauro di Reburdone

palazzoguttadauroVia Vittorio Emanuele II n. 8 angolo con la Piazza dei Martiri.  Costruito nel XVIII sec. su progetto di Francesco Battaglia per la famiglia Guttadauro.  Nel 1820 il palazzo fu acquisito dalla famiglia Paternò Castello ed ora ospita la facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli studi di Catania. 

 

Palazzo Serravalle

palazzo serravalleVia Vittorio Emanuele II n. 37. Costruito nel XVIII sec. Su progetto di Giovanni Battista Vaccarini. Interessante il portale centrale collegato da mensole alla tribuna sovrastante. 

 

Casa Vaccarini

casa vaccariniUn altra testimonianza del barocco di Catania si trova all’incrocio tra la via Sorrentino, la via Serravalle e via Cola Pesce. Costruita nel 1736, è  la casa di Giovan Battista Vaccarini che la costruì su suo stesso progetto come villa sub-urbana proprio poco fuori la cinta muraria di Carlo V.

 

 

 Collegio Cutelli

palazzo cutelliVia Vittorio Emanuele II n.  56 angolo Via Monsignor Ventimiglia. Costruito nel XVIII sec. su progetto di Giovan Battista Vaccarini che si avvalse dell’ aiuto di Francesco Battaglia. Il prospetto neoclassico sulla via Vittorio Emanuele è opera del Battaglia e continua sul lato di via Monsignor Ventimiglia e su quello di via Teatro Massimo. Al Vaccarini si deve il cortile monumentale  visibile dall’ingresso. Interessante è lo scalone di marmo che porta al piano superiore dove si apre l’Aula Magna dove sono visibili gli affreschi di famosi personaggi siciliani legati al mondo scientifico e giuridico (Caronda, Empedocle, Teocrito, Stesicoro, Recupero, Ingrassia, Gioieni) 

 Palazzo Hernandez

palazzo hernandez

Via San Lorenzo, 4 Costruito nel XVIII sec. Opera di Giovanni Battista Vaccarini.

 

 Palazzo Valle

Palazzo ValleVia Vittorio Emanuele II. N. 120. Sede della Fondazione Puglisi Cosentino. L’edificio è opera di Gian Battista Vaccarini.  Costruito in stile barocco consta di un piano botteghe con annessi mezzanini e quindi del piano nobile residenza del proprietario. La ricca facciata presenta dei balconi ad andamento curvilineo. Caratteristico è il portale d’ingresso sormontato dal ricco timpano che regge la mensola del balcone centrale.

 

Palazzo Mazza

Palazzo MazzaVia Vittorio Emanuele II n. 140. Caratterizzato da un interessante balcone sostenuto da mensole e mascherone. In questo palazzo visse il poeta Domenico Tempio.

 

 Chiesa di S. Placido

chiasa di san placidoTestimonianza pregevole del barocco di Catania, si trova in Piazza San Placido. La Facciata è stata progettata da Stefano Ittar La prima edificazione risale al 1409 e avvenne sulle rovine di un antico tempio pagano dedicato a Bacco. La chiesa fu distrutta dal terremoto del 1693 e successivamente ricostruita in stile barocco, su progetto dell’architetto Stefano Ittar. I lavori furono completati nel 1723. Il prospetto della chiesa, in classico stile barocco siciliano è realizzato in pietra bianca di Taormina. La facciata è concava al centro e termina ai lati con due puntoni acuti. Ai lati dell’unica porta di accesso sono poste due statue dei santi Placido e Benedetto ed ai loro lati, in dimensione più piccola, quelle delle sante Scolastica e Geltrude. La facciata è recintata da un caratteristica inferriata in ferro battuto, di forma convessa, portante al centro lo stemma di San Benedetto. Sulla sommità della facciata vi è una torre campanaria dotata di tre campane.

 Palazzo Biscari worldheritagesite

palazzo biscariIngresso principale in Via Museo Biscari 8. Caratteristico il prospetto interessante in  Via Cardinale Dusmet  47-51. Costruito per volere della famiglia Paternò Castello principi di Biscari, la parte più antica risale alla fine del XVII sec. Nel XVIII secolo, su progetto di Antonino Amato, furono cortruiti i finestroni che danno nel prospetto in Via Cardinale Dusmet. Successivamente il palazzo fu ampliato verso est su progetto di Giuseppe Palazzotto e, successivamente, di Francesco Battaglia. L’edificio venne infine ultimato nel 1763.

 

Secondo gruppo: Piazza Duomo e zone limitrofe

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Badia di S. Agata worldheritagesite

badia sant'agataVia Vittorio Emanuele II. Opera di Giovanni Battista Vaccarini. La chiesa si trova di fronte al prospetto nord della cattedrale, affacciata sulla via Vittorio Emanuele, e occupa, insieme all’annesso ex monastero (oggi di proprietà comunale) un intero isolato. La struttura attuale fu costruita nel XVIII sec. sullo stesso luogo occupato precedentemente dalla vecchia chiesa e convento dedicati a Sant’Agata, e crollati nel terremoto del 1693.

 

 Cattedrale di S. Agata worldheritagesite

duomo s. agataPiazza Duomo. Di origine normanne, fu costruito la prima volta nel XI sec sulle rovine romane delle Terme Achilliane, distrutto più volte da terremoti ed eruzioni vulcaniche fu ricostruito in stile barocco nel XVIII sec. prima dall’architetto Girolamo Palazzotto e completato da Gian Battista Vaccarini dopo l’ultima distruzione avvenuta a seguito del terremoto del 1693. Sono ancora visibili tracce del tempio normanno  nel corpo del transetto, in due torrioni mozzi e nelle  tre absidi semicircolari, le quali, visitabili dal cortile dell’Arcivescovado, sono composte da grossi blocchi di pietra lavica, gran parte dei quali è stata recuperata da edifici romani di età imperiale. Inoltre parti del muro di prospetto sono stati inglobati nell’edificio costruito nel XVIII sec. Il prospetto è a tre ordini compositi in stile corinzio e attico completamente in marmo di Carrara. L’interno si presenta con pianta a croce latina ed è ripartito in tre navate. Una delle testimonianze più pregevoli del barocco di Catania.

 Palazzo Municipale (Palazzo degli Elefanti) worldheritagesite

Palazzo degli elefantiPiazza Duomo. Il Palazzo degli Elefanti è sede del Municipio di Catania. Alla sua costruzione, che ebbe inizio nel 1696, hanno partecipato molti architetti:  progetto originale di Giovan Battista Longobardo, le facciate est, sud e ovest furono progettate da Giovan Battista Vaccarini (1731). Lo scalone d’onore che si apre sulla corte interna è opera di Stefano Ittar (XIX sec.)

 Fontana dell’Elefante

fontana degli elefantiLa Fontana dell’Elefante, simbolo di Catani (u Liotru) , si trova al centro di Piazza Duomo. La struttura è stata realizzata da Giovan Battista Vaccarini  nel 1736 che utilizzò materiali antichi: l’obelisco egiziano  in granito e l’elefante in pietra lavica sono di epoca romana. Vaccarini prese spunto dall’elefante di piazza della Minerva a Roma opera del Bernini (1667).  Il basamento è formato da un piedistallo di marmo bianco situato al centro di una vasca, anch’essa in marmo, in cui cadono dei getti d’acqua che fuoriescono dal basamento. Sul basamento due sculture riproducono i due fiumi di Catania, il Simeto e l’Amenano. Al di sopra di esse si trova la statua dell’elefante, rivolto con la proboscide verso la Cattedrale di Sant’Agata.

Palazzo del Seminario dei Chierici worldheritagesite

seminario dei chiericiPiazza Duomo. Il palazzo  è collegato alla Cattedrale tramite un passaggio sopra la Porta Uzeda. Costruito, su progetto di Alonzo di Benedetto, dopo il terremoto del 1693 utilizzando preesistenti edifici: il Palazzo della Loggia (XVI sec.) e le mura di Carlo V. Il prospetto è realizzato con inserti di bugnato, in pietra bianca d’Ispica, su un intonaco scuro realizzato con sabbia vulcanica. Caratteristici i finestroni della facciata con timpano ad omega e le mensole dei balconi del primo piano. Il secondo piano fu aggiunto nella seconda metà del XIX secolo.

 Palazzo Sammartino Pardo

SANMARTINOPARDOCATANIAVia Garibaldi, con facciata a ovest di Piazza Duomo. Costruito in stile barocco nel XVIII secolo. I Primi due piani del palazzo presentano balconi sorretti da mensole in cui sono raffigurati figure antropomorfe. Il terzo piano è stato rifatto nel XIX secolo.

 

 Chiesa di San Martino

Via Vittorio Emanuele all’altezza del numero civico 189 (angolo via San Martino). Distrutta dal terremoto del 1693, fu ricostruita, su progetto di Stefano Ittar nel 1770  in stile barocco. La facciata che presenta curce convesse ai lati e concave al centro è preceduta da una cancellata in ferro.

Palazzo Bruca

PALAZZO BRUCAVia Vittorio Emanuele all’altezza del numero civico 201. Costruito nel XVIII secolo era di proprietà dei principi Scammacca della Bruca, L’interno è caratterizzato da un grande cortile con una fontana neoclassica raffigurante Nettuno, una loggia con colonne in stile ionico dà accesso allo spazio interno.

 

 

Terzo gruppo: Via Crociferi

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Chiesa di San Francesco d’Assisi e dell’Immacolata

san francesco all'immacolataPiazza S. Francesco d’Assisi. L’imponente facciata della chiesa in tardo barocco catanese domina la piazza omonima su cui è ubicata. L’ingresso è preceduto da un ampia scalinata. Il prospetto principale è a due ordini ed ai lati si innalzano due campanili gemelli con copertura a cupola. Il sagrato è contornato da una balaustra di marmo con statue di santi. L’edificio, nella forma attuale è dei primi del XVIII secolo. L’interno, a tre navate, conserva molte opere:  una statua lignea della Immacolata Concezione del XVIII secolo; alcune tele di Giuseppe Zacco e di Giuseppe Rapisarda; una tela io di Jacopo Vignerio del 1541. Gli affreschi della cupola sull’abside della navata centrale, sono di Olivio Sozzi, mentri i peducci della cupola sono affrescati da Francesco Sozzi. Sull’altare in marmo policromo, lo sportellino del ciborio è realizzato con un mosaico in lapislazzuli su una base in oro cesellato, opera di Paolo Guarna del 1574. Il monumento è inserito nell’elenco dei beni architettonici vincolati (DM 1089/39 del 12/08/48)

 

Palazzo Gravina Cruyllias (Casa museo Vincenzo Bellini)

PALAZZO GRAVINAPiazza S. Francesco angolo via Vittorio Emanuele II. Il Palazzo Gravina Cruyllas costruito nei primi del XVIII secolo, si trova a Catania ed è noto per avere dato i natali a Vincenzo Bellini e per ospitare il museo a lui dedicato. La struttura confina con le mura del Teatro Romano. L’edificio ha subito nel tempo moltissime modifiche che ne hanno alterato la fisionomia originale.

 

Chiesa di S. Benedetto worldheritagesite

chiesa di san benedettoVia Crociferi, il cuore del barocco di Catania. La chiesa di San Benedetto è ad un unica navata ed è stata costruita nei primi anni del XVIII secolo. La struttura è celebre soprattutto per la Scalinata dell’Angelo, uno scalone marmoreo di ingresso, adorno di statue raffiguranti alcuni angeli e cinta da una cancellata in ferro battuto. La porta d’ingresso è in legno e su di essa vi sono riportate scene della vita di San Benedetto. Al suo interno, sono conservati gli affreschi di Sebastiano Lo Monaco, di Giovanni Tuccari e di Matteo Desiderato e l’altare maggiore realizzato in marmi policromi con intarsi di pietre dure e formelle in bronzo.

 

Palazzo Asmundo di Francicanava

Piazza Asmunto. Vicino la chiesa di San Benedetto da cui ci si arriva da via San Benedetto. Costruito nel XVIII sec. Su progetto attribuito a Giovanni Battista Vaccarini. Presenta ancora intatti gli arredi interni in stile rococò e un Giardino prensile.

 

Chiesa di S. Francesco Borgia worldheritagesite

SAN FRANCESCO BORGIAVia Crociferi, subito dopo la Chiesa di San Benedetto. L’ingresso è preceduto da uno scalone a doppia rampa. La facciata presenta due ordini di colonne binate in marmo. L’interno, a tre navate, conserva opere di pittori catanesi del XVIII secolo. Gli affreschi della cupola sono opera di Olivio Sozzi.

 

 Collegio Gesuitico  worldheritagesite

Collegio GesuitiVia Crociferi, subito dopo la Chiesa di San Francesco Borgia. Il prospetto barocco è preceduto da una scalinata. L’edificio ha quattro cortili fra cui un chiostro con loggiato sormontato da colonne. Il pavimento del cortile è a ciottoli bianchi e neri, sistemati a strisce, alla maniera del Borromini.

 

 

 Chiesa di S. Giuliano worldheritagesite

Chiesa di San GiulianoVia Crociferi di fronte al Collegio dei gesuiti. Il prospetto di forma convessa è preceduto da una cancellata in ferro battuto. L’interno ha pianta ottagonale ed è illuminato attraverso i finestroni della cupola, i cui affreschi sono dovuti al pittore catanese Giuseppe Rapisardi. L’altare maggiore, che contiene un  Crocifisso del XIV secolo è realizzato in marmi policromi e bronzi dorati. L’interno contiene anche altre opere di Olivio Sozzi e Pietro Abbadessa ed un quadro raffigurante San Giuliano di anonimo del XVIII secolo.

 

 

Chiesa e Convento dei Padri Crociferi

Via crociferiIn via Crociferi, cuore del barocco di Catania, nei pressi della salita S. Camillo. Alla sua costruzione, iniziata dopo il terremoto del 1693 e durata parecchi anni, contribuì Francesco Battaglia direttore dei lavori tra il 1771 ed il 1778. La facciata barocca, su due ordini, è preceduta da una grande scalinata. L’interno, ad un’unica navata, conserva molte opere tra cui:  il Transito di San Giuseppe di Natale Distefano del 1835, Sant’Agata e Santa Lucia dello stesso pittore copia del 1836; Estasi di San Camillo di A. Pennini del 1773; l’altare maggiore in marmo policromo, con ai lati due candelabri in legno dorato (XVIII secolo)

 

Quarto gruppo: Piazza Stesicoro e zone limitrofe

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Chiesa della Purità o della Visitazione

In via Santa Maddalena all’altezza di via Giuseppe Auletta. Chiesa barocca costruita nel 1775 con un “reclusorio” destinato ad accogliere fanciulle di ogni ceto perché fossero istruite nelle arti domestiche e educate secondo le regole di S. Francesco di Sales.

Chiesa di Sant’Agata La Vetere

S. Agata la VeterePiazza Sant’Agata la Vetere. La chiesa di Sant’Agata la Vetere è stata costruita nel XVIII secolo sui resti di una precedente chiesa medievale. All’interno tracce di strutture romane e medioevali.   L’interno, ad un’unica navata, presenta molte opere. Subito dopo l’ingresso, protetta da una teca, si trova la cassa in legno che per oltre 500 anni custodì le spoglie di sant’Agata. Negli altari laterali sono ubicate tele di pittori siciliani del XVII secolo ed una Sant’Agata con angelo e San Pietro di Antonio Pennisi. Nel presbiterio si trova un sarcofago marmoreo di Agata con coperchio bizantino.

 

 Chiesa di S. Agata al Carcere

Piazza Santo Carcere. Vicino la Chiesa di Sant’Agata alla Fornace. La Chiesa di Sant’Agata al Carcere è costruita su ciò che resta del Bastione del Sansant'Agata al carcereto Carcere, appartenente alle mura di Carlo V del XVI secolo. Secondo la tradizione in questo luogo venne tenuta prigioniera Sant’Agata prima di subire il martirio. La chiesa presenta stili diversi a causa dei rifacimenti nei diversi secoli. La prima costruzione risale al XII secolo. La facciata barocca, distrutta dal terremoto del 1693, fu ricostruita su progetto di  Giovan Battista Vaccarini,  il portale in marmo bianco con arco a tutto sesto  è invece in stile svevo, e fu recuperato dalla cattedrale, è retto da sei colonnine decorate in tre modi diversi e da due pilastrini che presentano figure e simbologie bibliche  intrecciati tra loro da una modanatura a motivo floreale. L’interno è costituito da due corpi diversi. La parte anteriore, ricostruita dopo il terremoto, è barocca con volta a botte; mentre la parte absidale più antica è gotica. All’interno è visitabile il “Carcere della Patrona” costituita da due piccole stanzette: la prima contiene un piccolo altare, la seconda,  di forma stretta e allungata e con la volta a botte, è la cella dove, secondo la tradizione, trovò la morte S. Agata. Accanto alla porta d’ingresso del carcere, vi è una pietra con l’orma lasciata dal piede insanguinato della santa e poi scolpita, subito dopo la morte di S. Agata, dai catanesi.

 

Chiesa di S. Agata alla Fornace (S. Biagio)

sant'Agata alla FornacePiazza Stesicoro. La chiesa costruita nel XVIII sorge sul luogo ove, secondo la tradizione, era ubicata la fornace in cui Sant’Agata subì il martirio. Infatti, dopo essere stata rinchiusa in carcere per non aver voluto abiurare alla sua fede, venne prima sottoposta alle torture con il fuoco e quindi le furono asportate le mammelle. La facciata della chiesa è dell’architetto Antonino Battaglia. L’interno ad unica navata contiene pitture del settecento. Sopra l’altare in marmi policromi, si conservano i resti della fornace in cui subì il martirio Sant’Agata.

 

 

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Chiesa di Santa Caterina al Rinazzo

Via Romeo. Chiesa in stile barocco e dalla caratteristica pianta a croce greca, la cui costruzione pare risalga alla metà del Settecento

Quinto gruppo: Monastero di San Nicolò e zone limitrofe

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 Chiesa di S. Nicolò la Rena worldheritagesite

San Nicolò la RenaPiazza Dante. La Chiesa di San Nicolò, a croce latina e a tre navate  è annessa al Monastero Benedettino. Costruita a partire dal 1687  su  progetto dell’architetto romano Giovanni Battista Contini è  caratterizzata da una grande cupola alta 62 metri. Alla sua costruzione contribuirono Francesco Battaglia e Stefano Ittar.

 

Monastero Benedettino di S. Nicolò la Rena worldheritagesite

Monastero Benedettino San Nicolò La Rena Piazza Dante. Il monastero occupa una vasta area, esisteva prima del terremoto del 1693, fu ricostruito in stile barocco a seguito dei danni subiti dal terremoto. La facciata principale è caratterizzata da una ricchissima serie di mascheroni, frutti, putti, e ninfe che adornano le finestre e i balconi . Al centro della facciata principale, un maestoso portale. All’interno due grandi chiostri sui cui lati corrono lunghi corridoi su cui si aprono le porte delle celle e degli appartamenti. Caratteristico è lo scalone principale a tenaglia che si deve a  Girolamo Palazzotto, ricoperto di stucchi neoclassici. Allo stato attuale la struttura ospita la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Catania.

 

 Palazzo Misterbianco

Via Osservatorio. Nei pressi del Monastero Benedettino di San Nicolò.  Costruito nel XVIII sec. Presenta dei balconi atribuiti a Stefano Ittar

Palazzo Tremestieri

Via di Sangiuliano n. 365. Costruito in stile barocco nel XVIII sec.

Chiesa della SS. Trinità

chiesa ss trinitàVia Vittorio Emanuele all’altezza del numero civico 346. (angolo via Quartaro). Costruita nella metà del XVIII secolo, presenta una facciata barocca attribuita a Francesco Battaglia. L’interno conserva opere pittoriche di Olivio Sozzi e di Sebastiano Conca

 

Palazzo Fassari Pace

Via Vittorio Emanuele all’altezza del numero civico 346. (accanto alla chiesa della SS. Trinità). Costruito nella prima metà del XVIII secolo. La facciata del palazzo presenta al primo piano otto balconi di stile classico. Il secondo piano è invece caratterizzato da un lunghissimo balcone. Alla sua costruzione avrebbero contribuito Francesco Battaglia e Stefano Ittar

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Porta Ferdinandea.

Porta FerdinandeaAltra testimonianza del Barocco di Catania, sito in via Garibaldi tra piazza Palestro e piazza Crocifisso. La “Porta Garibaldi” (inizialmente chiamata Porta Ferdinandea) è un arco trionfale costruito nel 1768, su progetto di Stefano Ittar e Francesco Battaglia, per commemorare le nozze di Ferdinando I delle Due Sicilie e Maria Carolina d’Asburgo-Lorena.

 

 

 

Sesto gruppo: Via Etnea

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 Palazzo dell’Università

Palazzo dell'Università CataniaPiazza dell’Università (Via Etnea). Sede del Rettorato dell’Università degli studi di Catania. Costruito subito dopo il terremoto del 1693. Alla sua costruzione concorsero diversi architetti fra i quali Francesco e Antonino Battaglia e Giovan Battista Vaccarini. Successivamente, a seguito del terremoto del 1818 si rese necessario un ulteriore restauro che fu affidato all’architetto Mario Di Stefano. L’edificio è costituito da un intero isolato. Il palazzo possiede una splendida Aula magna affrescata da Giovan Battista Piparo e una biblioteca universitaria contenente oltre a 200.000 volumi.

 

Palazzo Sangiuliano

Palazzo San GiulianoPiazza dell’Università di fronte al Palazzo dell’Univrsità. Attualmente ospita gli uffici amministrativi dell’Università degli studi di Catania. Il palazzo progettato dall’architetto Giovan Battista Vaccarini, fu costruito nel 1738 è più volte rimaneggiato. Significativo è il portone centrale e la tribuna d’onore soprastante. Il portone, costruito con vari marmi policromi, è fiancheggiato da due colonne di marmo, recuperate a qualche edificio d’epoca romana, forse il Teatro. Al culmine dell’arco è posto un doppio stemma, a sinistra dei Paternò Castello, committenti del palazzo, a destra quello della famiglia Asmundo, da cui era derivato il marchesato di San Giuliano nel 1702. Sempre al Vaccarini è atribuita la scalinata a due rampe con portico a colonne posto in fondo alla corte interna in asse con il portone. Monumento inserito nell’elenco dei beni architettonici vincolati (DM 1089/39 del 01/08/56)

 

Palazzo Gioeni D’Angiò

Palazzo GioeniVia Etnea angolo Piazza Università. Costruito in stile barocco nel 1743, forse su  progetto di Gian Battista Vaccarini. L’ingresso principale si affaccia sulla piazza dell’Università ed è caratterizzato da un portale in pietra bianca. Nel palazzo venne ospitato lo scrittore tedesco Johann Wolfgang von Goethe.

 

 

Collegiata (S. Maria dell’Elemosina, Regia Cappella)  worldheritagesite

collegiataVia Etnea n. 23 vicino il Palazzo dell’Università. La chiesa barocca della Collegiata, intitolata a Maria Santissima dell’Elemosina, esisteva prima del terremoto del 1693, fu ricostruita nei primi anni del XVIII secolo. Il progetto è attribuito ad Angelo Italia, che ribaltò l’orientamento del nuovo edificio rispetto al precedente distrutto dal terremoto, in modo da farlo prospettare sulla via Uzeda (l’attuale via Etnea), prevista dal piano di ricostruzione. La facciata barocca è stata progettata da Stefano Ittar, è su due ordini. Nel primo ordine sono visibili sei colonne in pietra, sormontate da una balaustra. Nel secondo ordine è visibile un finestrone centrale con ai lati quattro statue: San Pietro, San Paolo, Sant’Agata e santa Apollonia. L’ingresso è preceduto da una grande scalinata limitato da una cancellata in ferro battuto. L’interno, a tre navate  conserva varie opere tra cui:  tele rappresentanti santa Apollonia e sant’Euplio di Olivio Sozzi; una tela rappresentante il Martirio di sant’Agata di Francesco Gramignani;  l’altare contenente una statua in marmo della Madonna; un organo ligneo del XVIII secolo. L’affresco della volta è di Giuseppe Sciuti (1896).

 

Chiesa di S. Michele ai Minoriti

San MicheleVia Etnea angolo via Minoriti. La chiesa e l’annesso convento vennero costruiti nella seconda metà del XVIII secolo su progetto dell’architetto Francesco Battaglia. La facciata barocca della chiesa è a due ordini con colonne. Il prospetto dell’ex convento è opera dell’architetto Sebastiano Ittar dell’inizio dell’Ottocento. L’interno a croce greca, conserva un organo neogotico e alcune opere tra cui: due pale d’altare raffiguranti La morte di San Giuseppe e L’incoronazione di Sant’Agata del pittore marchigiano Marcello Leopardi (c. 1750-1795);  una tavola rivestita di argento sbalzato raffigurante l’Arcangelo Michele del XVI secolo; un crocefisso marmoreo di Agostino Penna ed un quadro raffigurante ‘Annunciazione di Guglielmo Borremans

 

Chiesa Santa Maria dell’Ogninella

santa maria ogninellaPiazza Ogninella. La costruita del XVIII secolo è su progetto attribuito a  Giovan Battista Vaccarini. Divenne sede della confraternita di Maria SS. dell’Ogninella. Monumento Inserito nell’elenco dei beni architettonici vincolati (DA 1248 del 30/03/77)

 

 

 

Mappa area Unesco

Unesco Catania

 

Nota: con il simbolo worldheritagesite vengono indicati i monumenti inseriti nel Piano di Gestione elaborato in sede di stesura del Dossier Unesco. Vi invitiamo al leggere la Scheda Unesco per  la distinzione tra “Sito Unesco” nella sua globalità inserito nella “WHL”, le aree effettivamente riconosciute e singoli monumenti testimonianza del barocco di Catania e del  Val di Noto situati all’interno delle aree (core zone) inserite nella WHL. Barocco di Catania

 

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