Vallone Laccaretta e Urio Quattrocchi (ITA030017)
Street View (se presente)
Descrizione

Vallone Laccaretta e Urio Quattrocchi

Tipologia sito:  ZSC – Zona Speciale di Conservazione

Codice: ITA030017 – Ettari: 3569

Descrizione: 

 L’area del SIC è quasi del tutto inclusa nel Parco dei Nebrodi; essa si estende complessivamente per circa circa 3.543 ettari, interessando i territori comunali di Mistretta e Caronia (prov. Messina). Il sito comprende la dorsale tra M. Trefinaidi (m 1166), Monte Madonna della Neve (m 1162) e Cozzo Salomone (m 1093), si inoltra nel bacino del Torrente S. Stefano, del Vallone la Carretta e del Vallone Medda; include anche il Cozzo Pelato (m 1274), spingendosi lungo i versanti settentrionali di M. Castelli, Portella Cirino e Portella Cerasa, fino a circa 1460 metri di quota. Nell’area sono presenti gli interessanti ambienti umidi dell’Urio Quattrocchi e del Laghetto Zilio (BRULLO et al., 1994; GIANGUZZI, 1999); il primo dei due si localizza nel versante nord di Monte Castelli, a 1030 metri di quota, il secondo è ubicato leggermente a nord della vetta di Monte Madonna della Neve, a 1060 m s.l.m.. Dal punto di vista geologico, l’area è prevalentemente ascritta all’Unità di Maragone del Complesso Panormide (LENTINI et al., 2000); si tratta prevalentemente di aspetti del Flysch Numidico, caratterizzati da un’alternanza di argilliti silicee, argille siltose grigio-brune scagliettate e di quarzareniti o quarzosiltiti grige a cemento siliceo talora in grossi banchi. Dal punto di vista bioclimatico, il territorio rientra tra le fasce del mesomediterraneo (temperatura media annua fra 16-13 °C) e quella del supramediterraneo (temperatura media annua inferiore = 13 °C), con ombrotipo variabile fra il subumido (piovosità media annua di 600-1000 mm) e l’umido (piovosità media annua = 1000 mm), man mano che si sale di quota. Il paesaggio vegetale è fisionomizzato in prevalenza da ampie estensioni boschive, frammiste a boscaglie, arbusteti e superfici pascolive. La parte bassa del territorio risulta preminentemente caratterizzata dalle serie del Cerro (Arrhenathero nebrodensis-Querco cerridis sigmetum), alla quale – oltre i 1380-1400 metri – si sostituisce poi quella del Faggio (Aquifolio-Fago sylvaticae sigmetum). Tuttavia le stesse serie sono in buona parte rappresentate da aspetti secondari, quale risultato dell’utilizzazione tradizionale del territorio attraverso l’attività cerealicolo-zootecnica.

Comprensorio di elevato interesse forestale, nonché floristico-fitocenotico e faunistico, nel cui ambito sono presenti gli ambienti umidi dell’Urio Quattrocchi e del laghetto Zilio, segnalati come vere emergenze Back to top naturalistico-ambientali. Sono presenti diverse entità floristiche rare o ritenute di notevole interesse fitogeografico (vedi sezione 3.3D). La notevole eterogeneità ambientale consente la presenza di una erpetofauna di notevole pregio, con numerose specie rare e meritevoli di tutela. La fauna invertebrata riveste un notevole interesse annoverando specie endemiche, molte delle quali limitate alla sola area nebrodense

Fonte: Ministero dell’Ambiente Formulario Natura 2000

Ricade nel Parco dei Nebrodi

Dati ministeriali: Mappa Ministeriale    Formulario Natura 2000

Inserimento scheda: Ignazio Caloggero

Foto: web

Contributi informativi:  Ignazio Caloggero, Regione Sicilia

Nota: Il popolamento delle schede della Banca dati Heritage, procede per fasi incrementali: catalogazione, georeferenziazione, inserimento informazioni e immagini. Il bene culturale in oggetto è stato catalogato, georeferenziato ed inserite le prime informazioni. Al fine di arricchirne i contenuti informativi sono graditi ulteriori contributi, se lo desiderate potete contribuire attraverso la nostra area “I Vostri Contributi

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