U Trunfu
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Descrizione

U Trunfu

Bene inserito nel Registro delle Eredità Immateriali di Sicilia (REIS)

 

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Scheda tecnica elaborata da: Regione Sicilia – Dipartimento dei beni culturali e dell’identità siciliana – CRicd: Centro regionale per l’inventario, la catalogazione e la documentazione e filmoteca regionale siciliana

 
N. Prog.
178
Bene
U Trunfu
Libro
REIS – Libro delle Pratiche Espressive e dei Repertori Orali
Data approvazione
22-05-2014
Categoria
Gioco tradizionale
Provincia
Messina
Località
 
Comune
Tortorici
Denominazione locale
U trunfu
Notizie Cronologiche
U Trunfu è un gioco che utilizza il mazzo di carte dei “tarocchi siciliani”. La pratica ludica assume varianti e dettagli che possono differire tra i vari Circoli di gioco d’Italia e di Sicilia.
In Europa l’introduzione dei mazzi di carte e di conseguenza dei giochi avviene nel ’300 dal regno mamelucco di Egitto e Siria. Il mazzo di tarocchi, di invenzione italiana (Corte viscontea di Milano e Corte estense di Ferrara) consisteva nell’addizione di 26 carte a un mazzo italiano di 52, raggiungendo il numero di 78. Nel gioco dei tarocchi i 21 trionfi funzionano da briscole e di fatto è con l’invenzione di queste carte che nasce il concetto stesso di briscola.
Secondo il Dummett il significato dei Trionfi va ricercato nel “ruolo che queste carte hanno nel gioco” e non nello studio delle loro immagini, queste ultime scelte perché facilmente “memorizzabili” per i giocatori e tratte dai repertori della cultura delle corti rinascimentali italiane, dove alchimia, occultismo influenzavano necessariamente il simbolismo iconografico degli artisti.
In Sicilia fu il Vicerè di Sicilia Francesco Gaetani, Duca di Sermoneta nel 1663 ad introdurre il gioco nell’isola (Marchese di Villabianca).
I Tarocchi siciliani, diversi da quelli usati a Bologna, Ferrara, Milano, sono stati molto influenzati sulla forma dai “Gallerini“, che era il nome siciliano dato al gioco dei Tarocchi proveniente da Firenze.
Fu nell’Ottocento con la diffusione dell’occultismo e dell’arte divinatoria che i Tarocchi furono interpretati alla luce della Cabala portando avanti una forte componente magica.
Grazie agli studi di Michael Dummett fu scoperto che in Sicilia si giocava ai tarocchi, con regole e con un mazzo di carte assolutamente originali (Tortorici, Barcellona Pozzo di Gotto, Mineo, Calatafimi).
Ricorrenza
Data
 
Occasione
 
Funzione
Intrattenimento
Attori
 
Partecipanti
 
Descrizione
A Tortorici si continua ancora oggi ad insegnare ai bambini e in molti i circoli U Trunfu, un gioco che utilizza il mazzo di carte dei “tarocchi siciliani” secondo regole di assoluta originalità. Il gioco è praticato presso i Circoli nella piazza principale del paese, quali i “Mastri” (di tradizione artigianale e operaia) e i “Civili” (della classe borghese “istruita”).
Il mazzo dei Tarocchi Siciliani è composta da 63 carte. Quarant’uno sono le carte dei quattro semi ordinari, Oro, Mazze, Coppe e Bastoni, qui però nella forma assimilabile al modello portoghese; rispetto alle carte regionali siciliane, che mantengono il modello spagnolo, si caratterizzano, oltre che per la presenza di una figura aggiuntiva (la Regina), per la posizione seduta dei Re, per il fatto che nei semi lunghi, spade e bastoni sono intersecati diagonalmente e non disposti separati, e soprattutto per il fatto che sono presenti le carte numerali dall’8 al 10 e mancano invece quelle dall’Asso al 4. Altra caratteristica è la presenza di un indice alfanumerico, posto centralmente ed ad entrambi gli estremi delle carte numerali, che esplicita il valore (con un numero) ed il seme (con una lettera: B=Bastoni, C=Coppe, S=Spade, O=Oro) della carta. Ventidue sono le carte di un seme speciale detto di Trionfi (Trunfi in siciliano) o Briscole o Numeri, di cui 20 riportano una numerazione crescente; due carte non numerate sono La Miseria che va considerata 0 (zero) e costituisce il trionfo di valore più basso, e un’altra carta non numerata, con ruolo di “Scusa” rappresenta Il Fuggitivo (‘U Fujutu). I cinque trionfi più alti di punteggio sono il 16 Le stelle, il 17 La luna, il 18 Il Sole, il 19 Il Mondo o Atlante detta ‘A Badda, il 20Giove.
Nel gioco dei tarocchi i 22 trionfi funzionano da briscole e di fatto è con l’invenzione di queste carte che nasce il concetto stesso di briscola. Il gioco presenta diverse analogie con alcune regole di base tipiche dei giochi di carte: le carte sono giocate in “prese”; una presa è costituita dalle singole carte giocate da ogni giocatore in risposta a quella di apertura; ad aprire la prima presa è il dichiarante; si gioca in senso antiorario; la carta più alta giocata vince la presa; se sono state giocate briscole esse vincono ovviamente sugli altri semi, e la più alta in gioco vince la presa; nei giochi con i Tarocchi un giocatore che non può seguire il seme deve giocare un trionfo se lo possiede. Il gioco di Tortorici può essere svolto a 3 giocatori con solista 1 contro 2 o ognuno per sé; a 4 giocatori con coppie fisse affrontate.
Bibliografia
Cardullo, Simone. 2014. I tarocchi siciliani, Terme Vigliatore (ME): Giambra.
 
Dummett, Michael. 2002. I tarocchi siciliani, Genova: Il melangolo.
Sitografia
 
Filmografia
 
Discografia
 
Note
 
Autore Scheda
Chiara Dell’Utri
u-trunfu
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