Targa Florio e Giro di Sicilia
Descrizione
Targa Florio e Giro di Sicilia
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Scheda tecnica elaborata da: Regione Sicilia – Dipartimento dei beni culturali e dell’identità siciliana – CRicd: Centro regionale per l’inventario, la catalogazione e la documentazione e filmoteca regionale siciliana
N. Prog.
129
Bene
Targa Florio e Giro di Sicilia
Libro
REI – Libro delle celebrazioni
Data approvazione
26-06-2009
Categoria
Celebrazione
Provincia
Palermo
Località
Comune
Palermo
Denominazione locale
Notizie Cronologiche
La gara è stata voluta, creata, finanziata ed organizzata da Vincenzo Florio, un palermitano di ricchissima famiglia, noto nell’ambiente per aver partecipato ad alcune competizioni e per aver istituito, nel 1905, la Coppa Florio.
Ricorrenza
Annuale
Data
Maggio
Occasione
Campionato automobilistico
Funzione
Attori
Piloti
Partecipanti
Spettatori
Descrizione
La Targa Florio ha avuto 61 edizioni praticamente senza soluzione di continuità (se si eccettuano gli anni delle due guerre mondiali), dal 1906 al 1977.
Teatro della corsa sono sempre state le strade siciliane, in particolare quelle che percorrono la catena montuosa delle Madonie: solo in poche occasioni la corsa è stata abbinata al Giro di Sicilia e si è svolta lungo il periplo dell’isola mentre nel quadriennio 1937-1940 è emigrata al Parco della Favorita a Palermo. Nel 1955 e negli anni che vanno dal 1958 al 1973, la Targa Florio è stata tra le gare titolate ai fini dei Campionati Internazionali o Mondiali riservati alle vetture Sport o Gran Turismo.
Dopo l’edizione 1973, contrassegnata da una numerosa serie di incidenti abbastanza gravi che dimostrava come il circuito delle Madonie poco si confacesse ad ospitare competizioni per vetture molto potenti, la Targa Florio veniva esclusa dal giro delle grandi prove internazionali. La gara ebbe ancora tre edizioni e, nel 1977, come avvenuto per la Mille Miglia vent’anni prima, anche nel caso della prova siciliana la fine venne determinata da un grave incidente: nel corso della 61/esima edizione, domenica 15 maggio 1977, la Osella-BMW pilotata da Gabriele Ciuti, uscì di strada in un tratto di misto-veloce che seguiva il rettilineo di Buonfornello travolgendo gli spettatori e provocando due morti e tre feriti.
A quel punto, la Targa Florio esaurì il suo ciclo: a partire dal 1978 la gara veniva trasformata in Rally e denominata Rally Targa Florio.
Le strade della Sicilia sono state teatro della Targa Florio abbinata al Giro di Sicilia negli anni dal 1912 al 1914 e dal 1948 al 1950, per un totale di 6 edizioni, tutte con itinerari superiore al migliaio di chilometri.
Nel triennio 1912-1914 il percorso si snodava da Palermo e, procedendo in senso orario, toccava Cefalù, Messina, Catania, Siracusa, Noto, Vittoria, Girgenti, Castelvetrano, Mazara, Marsala, Trapani per poi ritornare a Palermo. Nel triennio 1948-1950 l’itinerario (in senso antiorario) fu invece: Palermo, Trapani, Marsala, Castelvetrano, Sciacca, Agrigento, Caltanissetta, Enna, Gela, Ragusa, Noto, Siracusa, Catania, Messina, Cefalù e rientro a Palermo. In due occasioni inoltre il Giro di Sicilia venne frazionato in due tappe, nel 1913 (prima tappa Palermo-Girgenti, seconda tappa Girgenti-Palermo) e nel 1914 (prima tappa Palermo-Siracusa, seconda tappa Siracusa-Palermo). Negli anni successivi il Giro di Sicilia, non più abbinato alla Targa Florio, continuerà ad essere disputato.
Teatro della corsa sono sempre state le strade siciliane, in particolare quelle che percorrono la catena montuosa delle Madonie: solo in poche occasioni la corsa è stata abbinata al Giro di Sicilia e si è svolta lungo il periplo dell’isola mentre nel quadriennio 1937-1940 è emigrata al Parco della Favorita a Palermo. Nel 1955 e negli anni che vanno dal 1958 al 1973, la Targa Florio è stata tra le gare titolate ai fini dei Campionati Internazionali o Mondiali riservati alle vetture Sport o Gran Turismo.
Dopo l’edizione 1973, contrassegnata da una numerosa serie di incidenti abbastanza gravi che dimostrava come il circuito delle Madonie poco si confacesse ad ospitare competizioni per vetture molto potenti, la Targa Florio veniva esclusa dal giro delle grandi prove internazionali. La gara ebbe ancora tre edizioni e, nel 1977, come avvenuto per la Mille Miglia vent’anni prima, anche nel caso della prova siciliana la fine venne determinata da un grave incidente: nel corso della 61/esima edizione, domenica 15 maggio 1977, la Osella-BMW pilotata da Gabriele Ciuti, uscì di strada in un tratto di misto-veloce che seguiva il rettilineo di Buonfornello travolgendo gli spettatori e provocando due morti e tre feriti.
A quel punto, la Targa Florio esaurì il suo ciclo: a partire dal 1978 la gara veniva trasformata in Rally e denominata Rally Targa Florio.
Le strade della Sicilia sono state teatro della Targa Florio abbinata al Giro di Sicilia negli anni dal 1912 al 1914 e dal 1948 al 1950, per un totale di 6 edizioni, tutte con itinerari superiore al migliaio di chilometri.
Nel triennio 1912-1914 il percorso si snodava da Palermo e, procedendo in senso orario, toccava Cefalù, Messina, Catania, Siracusa, Noto, Vittoria, Girgenti, Castelvetrano, Mazara, Marsala, Trapani per poi ritornare a Palermo. Nel triennio 1948-1950 l’itinerario (in senso antiorario) fu invece: Palermo, Trapani, Marsala, Castelvetrano, Sciacca, Agrigento, Caltanissetta, Enna, Gela, Ragusa, Noto, Siracusa, Catania, Messina, Cefalù e rientro a Palermo. In due occasioni inoltre il Giro di Sicilia venne frazionato in due tappe, nel 1913 (prima tappa Palermo-Girgenti, seconda tappa Girgenti-Palermo) e nel 1914 (prima tappa Palermo-Siracusa, seconda tappa Siracusa-Palermo). Negli anni successivi il Giro di Sicilia, non più abbinato alla Targa Florio, continuerà ad essere disputato.
Scheda Catalografica
Bibliografia
Requirez, Salvatore. 2003. I campioni della Targa Florio. Palermo: Flaccovio.
Sitografia
Filmografia
Discografia
Note
Oggi la Targa viene ricordata al Museo Vincenzo Florio di Cerda, ubicato negli ex locali del Motel Aurim albergo che ha ospitato i piloti e nei cui garage venivano preparate le famose Alfa Romeo 33, il museo è aperto tutti i giorni e con ingresso libero. Sono visibili e consultabili giornali, libri, classifiche, e in esposizione molti cimeli, quadri plastici e tanto materiale che fa ripercorrere la mitica targa Florio. A cura di alcuni privati sono stati realizzati altri due musei, a Collesano (PA) e Campofelice di Roccella (PA).
Autore Scheda
Laura Mattaliano
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