Sito archeologico in località Gisira - Adonai
Descrizione

Sito archeologico in località Gisira – Adonai

Denominazione

Fornace tardo-imperiale; ambienti ipogei di età tardoantica e altomedievale; chiesa rupestre di età bizantina. (A3).

Descrizione 

All’estremità nord-orientale del pianoro della Gisira, in prossimità della costa, sorge una chiesa dedicata alla Mater Adonai, che ingloba al suo interno una grotta di origine naturale, nucleo originario del culto. L’interno dell’ambiente rupestre a pianta quasi quadrata, alto circa 2.80 m., è rivestito da un intonaco, oggi deteriorato dall’umidità, che ricopriva le pareti e la volta. Al centro della volta è ricavato un grosso foro comunicante con un ambiente del monastero soprastante. Sulla parete di fondo vi è un affresco mal conservato applicato su un livellamento di un
piccolo sperone di roccia; di esso è distinguibile solo l’immagine della Vergine incoronata con il Bambino tra le braccia. Sulle pareti laterali rimangono decorazioni floreali e lineari dipinte. A nord della grotta una scala conduce al monastero soprastante, caratterizzato da vani adibiti a servizi e a dormitori. A sud la grotta è collegata ad un altro ambiente ipogeico, cui si accede da un’apertura nella parete sinistra, oggi murata. Altre grotte, tra cui un ipogeo funerario, si trovano in un breve vallone, ad est della chiesetta rupestre. Nel vicino tratto costiero vicino si segnala una fornace di età tardo-romana

Notizie storiche:

Secondo le fonti agiografiche, durante le persecuzioni del III sec. d.C., alcune comunità cristiane trovarono rifugio nella grotta. Si racconta che il vescovo Agatone, volendo sottrarsi alla persecuzione di Diomede, approdò nella baia di Agnone e da qui passò nel territorio di Lentini, dove riuscì a sfuggire alle ricerche del tiranno Tertullo. Successivamente insieme ad altri cristiani, cercò rifugio in un ipogeo aperto su uno dei fianchi della Gisira. La piccola comunità cristiana, scelse come luogo di culto un vicino tempietto, dedicato alla Madre di Dio, fatto erigere qualche anno prima da Publio, ma abbandonato durante le persecuzioni di Armato. Esso è identificabile con la grotta Adonai

Fonti bibliografiche

Amico V., Dizionario topografico della Sicilia,1858, s.v Donia; Vigo A., Neofito (ossia, Cenno storico delle Grotte del Greco, alle falde del Monte Assia in Sicilia, dei Santi che le abitarono, della Immagine di Maria Mater Adonai e dell’Eremo sotto questo titolo) 1872, p.66-118,158; Zuppello Santangelo F., Memorie storiche della città di Augusta (fine XVIII sec). – ms. inedito, Biblioteca comunale di Augusta, fondo Blasco), pp.31-35; Salomone S., Augusta illustrata ovvero Storia di Augusta, 1876, pp.134-136; Strazzulla V., Storia ed archeologia di Trotilon, Xifonia, ed altri siti presso Augusta di Sicilia, 1899, pp.489-497; Orsi, Mulinello presso Augusta, “NSc”, 1902b, p.643; Agnello, L’architettura bizantina in Sicilia 1952, pp. 236- 242; Garana O. Le catacombe siciliane e i loro martiri, 1961, p. 173; Messina A., Le chiese rupestri del Siracusano 1979, pp. 86-87;Lanteri, Insediamenti di età tardo antica nel territorio megarese,1996b, p.23; Lanteri R., Augusta e il suo territorio, elementi per una carta archeologica, 1997, pp. 20-23. Linee Guida 1999, Carta Siti archeol. nn. 211-212.

Area di interesse archeologico, art. 142 lett.m) D.lgs. 42/04

(Fonte testo scheda di rilevazione n. 17 Piano Paesistico della Provincia di Siracusa  – Beni Archeologici)

 

Schede Beni Archeologici Piano Paesaggistico di Siracusa

Inserimento scheda: Ignazio Caloggero

Contributi informativi:  Web, Regione Sicilia 

Foto:  Scheda su indicata

Nota: Il popolamento delle schede della Banca dati Heritage, procede per fasi incrementali: catalogazione, georeferenziazione, inserimento informazioni e immagini. Il bene culturale in oggetto è stato catalogato, ed inserite le prime informazioni. Al fine di arricchirne i contenuti informativi sono graditi ulteriori contributi, se lo desiderate potete contribuire attraverso la nostra area “I Vostri Contributi

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