Presepe Semovente di Giacomo Randazzo
Descrizione
Presepe Semovente di Giacomo Randazzo
Bene inserito nel Registro delle Eredità Immateriali di Sicilia (REIS)
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Scheda tecnica elaborata da: Regione Sicilia – Dipartimento dei beni culturali e dell’identità siciliana – CRicd: Centro regionale per l’inventario, la catalogazione e la documentazione e filmoteca regionale siciliana
N. Prog. 77
Bene: Presepe Semovente di Giacomo Randazzo
Libro: REI – Libro delle celebrazioni
Data approvazione: 12-03-2007
Categoria: Tecnica artigiana
Provincia: Palermo
Comune: Cinisi
Notizie Cronologiche
Giacomo Randazzo nasce nel 1952 a Cinisi, dove vive tutt’ora con la sua famiglia. Nel 1974 consegue il diploma di perito chimico ma qualche anno dopo affianca suo padre, fabbro, lavorando nella sua bottega artigianale. Qui trova l’ispirazione anche per delle realizzazioni artistiche a partire da scarti di lavorazione che trasforma, assemblandoli insieme, in sculture astratte. Da bambino osservava il padre che per passione realizzava artigianalmente il suo presepe che, per la delicatezza degli elementi di cui si componeva, gli era vietato toccare, né poteva avvicinarsi. Invidiava perciò i suoi amici che invece potevano partecipare attivamente alla realizzazione del presepe in casa. Nel 1986, all’età di 33 anni, in occasione della nascita del sua prima figlia, come regalo per la nuova arrivata, realizza la sua prima casetta. Da allora inizia pian piano a materializzare l’idea di costruire una Cinisi in miniatura: è così che nasce il presepe artistico semovente.
Descrizione
Realizzato per la prima volta nel 1955 dal padre dell’artista (Lorenzo), il presepe, che a partire dal 1988 viene annualmente mostrato in occasione del Natale, presso i locali del Comune di Cinisi, è frutto della creazione di Giacomo Randazzo (lo realizza a partire dal 1986). Egli segue così le orme del padre ma migliora la fattura delle casette che compongono il paesaggio urbano rappresentato cercando di riprodurre uno scorcio, quanto più fedele possibile, della Cinisi di un tempo. Nel suo presepe, infatti, le abitazioni, riprodotte in scala 1:10, sono realizzate in muratura, intonacate di bianco; in alcune l’intonaco è degradato, fratturato e lascia intravedere i sottostanti conci in tufo; i tetti riproducono il manto di copertura e le grondaie in coppi siciliani. Dentro ogni piccola costruzione, gli ambienti sono arredati, gli scaffali e i tavoli pieni di oggetti della quotidianità. Perfino la Chiesa Madre di Cinisi è riprodotta lasciando intravedere, dall’apertura dell’ingresso, l’intero apparato architettonico e decorativo interno (le lesene e le cornici, i dipinti) e i fedeli seduti tra i banchi.
Il tutto è realizzato usando gli stessi materiali dell’abitato reale (quali tufo, pietra, legno, terracotta) riproducendo così uno scorcio di vita quotidiana tra personaggi intenti nei loro mestieri. Il risultato, frutto di una meticolosa ricerca sulle tradizioni e gli antichi mestieri della Sicilia, è la riproduzione dell’ambiente contadino e urbano della Sicilia del secondo dopoguerra dove le principali risorse economiche erano rappresentate dall’agricoltura e dall’allevamento. L’artista riesce così a tramandare la visione di una quotidianità ormai scomparsa, seppur in miniatura. I personaggi (alti 16 cm.) che animano il presepe, ovvero, il falegname, il fabbro, la ricamatrice, il calzolaio, il ricottaro, il mugnaio, per citarne alcuni, si riconoscono dai loro gesti e dalle botteghe ricostruite con cura, nelle quali trovano posto le fedeli riproduzioni degli strumenti del mestiere. Il presepe, è detto semovente, poiché le statuette lignee sono dotate di movimenti meccanizzati realizzati per mezzo di snodi tra le articolazioni: per esempio, nella riproduzione del braccio del falegname, lungo solo 7 cm., si collocano cinque snodi posti in prossimità della spalla, del braccio, del gomito, dell’avambraccio e del polso, affinché il movimento sembri il più realistico possibile. Quindi sono collegati a ingranaggi meccanici e fili elettrici. Perfino la statuetta rappresentante il sagrestano riproduce il gesto di suonare le campane; il carretto siciliano percorre le stradine dell’apparato scenografico riprodotto e, nella classica scena della natività, la Madonna culla il Bambin Gesù. Gli abiti che vestono le statuette sono in stoffa e realizzati a mano. Di anno in anno il presepe si è arricchito e continua ad arricchirsi di nuovi personaggi, nuovi mestieri e nuovi ambienti.
Note
Il presepe semovente di Giacomo Randazzo è stato presentato in varie mostre e a vari concorsi ricevendo numerosi riconoscimenti per la ricchezza dei particolari riprodotti in miniatura e la particolarità dei movimenti maccanici. Si citano per esempio i seguenti premi:
– Premio presepistico nazionale I edizione “Praesepium Italiae” 1994/95: Premio Straordinario per meriti presepistici di rilievo;
– Premio presepistico regionale VIII edizione “Praesepium Siciliae” 1995/96: Premio del Miglior Presepio Animato-meccanico di Sicilia per il grande presepio “animato-meccanico”, immagine completa, armonica e “animata” del Praesepium Siciliae”;
-Premio presepistico nazionale II edizione “Praesepium Italiae” 1995/96: Premio Speciale per l’eccezionale e grandioso presepio di Giacomo Randazzo. Di grande pregio artistico e tecnico alcuni “gruppi” e ricostruzioni presepiali.
Autore Scheda: Mariangela Riggio
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