Pietro Bongiorno: Amanuense
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Scheda tecnica elaborata da: Regione Sicilia – Dipartimento dei beni culturali e dell’identità siciliana – CRicd: Centro regionale per l’inventario, la catalogazione e la documentazione e filmoteca regionale siciliana
Nonostante le scarse notizie relative alla Sicilia pre-normanna, si sa tuttavia che i monasteri erano storicamente i luoghi deputati alla trasmissione del sapere, essi curavano infatti l’arte scrittoria su pergamene e tavolette cerate. Uno dei compiti era appunto la cura dello scriptorium e della biblioteca : il bibliotecario dettava, lo scriptor scriveva, il corrector controllava gli errori ed il miniator decorava i codici e li illustrava con miniature. Grazie a questa paziente e lunga opera si sono tramandate le Sacre Scritture, le opere greche e latine, alcuni importanti testi storici nonchè poetici e naturalistici, una parte dell’enorme tesoro di conoscenza prodotta dall’antichità greco-romana. Lo scriptorium era una sala spaziosa e luminosa, che non tutti i monasteri avevano, sede di lavoro delle innumerevoli ore dei monaci amanuensi. La presenza musulmana in Sicilia e successiva conquista Normanna hanno purtroppo comportato la perdita delle testimonianze scritte anteriori al XII secolo. In epoca normanna anche gli uffuci di corte e le curie si tramutarono, poco a poco, in centri scrittori. la scrittura diventò così anche strumento di trasmissione di diritto e pratica amministrativa. Col tempo, in particolare dal secolo XVI, la scrittura andò liberandosi dei parametri formali codificati per arrivare forme espressive più libere.
Pietro Bongiorno, detto Petrus, nasce a Gangi nel 1950, e appartiene alla generazione che trascorre i primi anni di scuola sui banchetti di legno dal piano inclinato con la scanalatura per il pennino e il foro per il calamaio; evidentemente il gesto di intingere il pennino associandolo alla bella scrittura, dev’essere rimasto indelebile nella sua memoria tanto che il primo impegno di ars scriptoria (aggiungere in bella grafia i nomi di alcuni benefattori nel registro dell’Associazione di S. Vincenzo di Gangi) risveglia i ricordi ed origina la sua bellissima esperienza di calligrafo e amanuense. Tale passione comporta studio e tempo, dedizione ed approfondimento. Sperimenta vari tipi di pennino fino a trovare quelli che più gli si adattano, come quello da calligrafo con punta tronca in acciaio. Anche gli inchiostri sono un mondo da esperire con la loro consistenza e fluidità: oggi adopera inchiostri creati personalmente con elementi a lungo provati come fiele di bue e gomma arabica. A suo tempo si scriveva su papiro e pergamena e “Petrus” cerca i papiri e crea le pergamene di pelle di capra o agnello, effettuando ogni fase della produzione tramite acqua e calce, successiva scarnificazione, intelaiatura, asciugatura ed allisciatura con pietra pomice. Non manca nella sua vasta esperienza l’impiego di ogni tipo di oggetti di scrittura : penne d’oca, tavolette cerate, inchiostri in seppia e si potrebbe continuare in un elenco di oggetti da antico scriptorium carichi di fascinazione e conoscenze da tramandare.
Inserimento scheda: Ignazio Caloggero
Foto: https://reis.cricd.it/
Contributi informativi: Ignazio Caloggero/ Web
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