Pantomima: u Pisci a Mari
Bene inserito nel Registro delle Eredità Immateriali di Sicilia (REIS)
Nell’ambito delle celebrazioni del patrono san Giovanni Battista, sullo specchio d’acqua che bagna Acitrezza, frazione di Aci Castello, si tiene la pantomima U pisci a mmari (Pesce a mare). Il tradizionale rito ha inizio nel pomeriggio, quando i marinai ballonzolando, accompagnati dalla banda, prelevano dalla sua abitazione il Rais. Una volta giunti al porto, il Rais viene deposto su uno scoglio piuttosto largo da dove dirigerà la pantomima della pesca. Su una barca di piccole dimensioni riccamente adornata, quattro marinai si agitano incrociando in lungo e in largo il pesce, personificato da un abile nuotatore, nominato ogni anno dalla comunità locale. La pantomima racconta il travagliato momento della pesca del tonno, in cui il grosso animale in un primo momento catturato, riesce con scatti improvvisi a sfuggire alla ciurma per ben tre volte, inabissandosi definitivamente nel mare. Al canto e ai gesti di giubilo del Rais e dalla ciurma seguono momenti di grande disperazione, in cui il Rais si getta in mare e per la rabbia i marinai iniziano a litigare fra loro, facendo capovolgere la barca. Il rito termina con un giro fra le vie del paese degli “sventurati”, i marinai, che mestamente ricevono in dono dalla folla vino e offerte in denaro. (Fonte testo: Scheda REU – Regione Sicilia)
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Scheda tecnica elaborata da: Regione Sicilia – Dipartimento dei beni culturali e dell’identità siciliana – CRicd: Centro regionale per l’inventario, la catalogazione e la documentazione e filmoteca regionale siciliana
Il trionfo finale del pesce sull’azione dei pescatori ha forti valenze simboliche e connessioni con la storia narrata da Verga nei Malavoglia, oggi ritenuta da molti Trezzoti a fondamento di questo dramma marinaro.
Una ricca documentazione fotografica della manifestazione è esposta al Museo Casa del Nespolo di Acitrezza.