Pantomima: u Pisci a Mari
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Descrizione

Pantomima: u Pisci a Mari

    Bene inserito nel Registro delle Eredità Immateriali di Sicilia (REIS)

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Nell’ambito delle celebrazioni del patrono san Giovanni Battista, sullo specchio d’acqua che bagna Acitrezza, frazione di Aci Castello, si tiene la pantomima U pisci a mmari (Pesce a mare). Il tradizionale rito ha inizio nel pomeriggio, quando i marinai ballonzolando, accompagnati dalla banda, prelevano dalla sua abitazione il Rais. Una volta giunti al porto, il Rais viene deposto su uno scoglio piuttosto largo da dove dirigerà la pantomima della pesca. Su una barca di piccole dimensioni riccamente adornata, quattro marinai si agitano incrociando in lungo e in largo il pesce, personificato da un abile nuotatore, nominato ogni anno dalla comunità locale. La pantomima racconta il travagliato momento della pesca del tonno, in cui il grosso animale in un primo momento catturato, riesce con scatti improvvisi a sfuggire alla ciurma per ben tre volte, inabissandosi definitivamente nel mare. Al canto e ai gesti di giubilo del Rais e dalla ciurma seguono momenti di grande disperazione, in cui il Rais si getta in mare e per la rabbia i marinai iniziano a litigare fra loro, facendo capovolgere la barca. Il rito termina con un giro fra le vie del paese degli “sventurati”, i marinai, che mestamente ricevono in dono dalla folla vino e offerte in denaro. (Fonte testo: Scheda REU – Regione Sicilia)

 

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Scheda tecnica elaborata da: Regione Sicilia – Dipartimento dei beni culturali e dell’identità siciliana – CRicd: Centro regionale per l’inventario, la catalogazione e la documentazione e filmoteca regionale siciliana

N. Prog.
162
Bene
Pantomima: u Pisci a Mari
Libro
REI – Libro delle celebrazioni
Data approvazione
05-11-2012
Categoria
Rappresentazione/Spettacolo
Provincia
Catania
Località
Acitrezza
Comune
Aci Castello
Denominazione locale
U pisci a mmari
Notizie Cronologiche
La pantomima U pisci a mmari risale all’incirca al 1750, anno dell’inaugurazione della statua lignea del Santo Patrono di Acitrezza, San Giovanni Battista. Questo dramma di ambientazione marinara, diffuso in altri centri della riviera dei Ciclopi, è ricollegato alla parodia della pesca del pesce spada che originariamente aveva luogo nello stretto di Messina.
Ricorrenza
Annuale
Data
24 Giugno
Occasione
Celebrazioni in onore del Santo Patrono
Funzione
Propiziatoria
Attori
Il capopesca (rràisi), il capo barca (suttarràisi), il fiocinatore (fiscinaru), il rematore (rrimaturi) e il pesce
Partecipanti
Devoti, comunità locale, turisti
Descrizione
Nell’ambito delle celebrazioni del patrono san Giovanni Battista, sullo specchio d’acqua che bagna Acitrezza, frazione di Aci Castello, si tiene la pantomima U pisci a mmari (Pesce a mare). Il tradizionale rito ha inizio nel pomeriggio, quando i marinai ballonzolando, accompagnati dalla banda, prelevano dalla sua abitazione il Rais. Una volta giunti al porto, il Rais viene deposto su uno scoglio piuttosto largo da dove dirigerà la pantomima della pesca. Su una barca di piccole dimensioni riccamente adornata, quattro marinai si agitano incrociando in lungo e in largo il pesce, personificato da un abile nuotatore, nominato ogni anno dalla comunità locale. La pantomima racconta il travagliato momento della pesca del tonno, in cui il grosso animale in un primo momento catturato, riesce con scatti improvvisi a sfuggire alla ciurma per ben tre volte, inabissandosi definitivamente nel mare. Al canto e ai gesti di giubilo del Rais e dalla ciurma seguono momenti di grande disperazione, in cui il Rais si getta in mare e per la rabbia i marinai iniziano a litigare fra loro, facendo capovolgere la barca. Il rito termina con un giro fra le vie del paese degli “sventurati”, i marinai, che mestamente ricevono in dono dalla folla vino e offerte in denaro.
Bibliografia
Buttitta, Ignazio Emanuele e Maria Emanuela Palmisano, a cura di. 2009. Santi a mare: ritualità e devozione nelle comunità costiere siciliane. Palermo. Assessorato dei beni culturali, ambientali e della pubblica istruzione.
Sitografia
 
Filmografia
 
Discografia
 
Note
I marinari si muovono in corteo a passi di danza su ritmo delle musiche bandistiche a suggerire il giubilo dell’imminente pesca. Essi indossano costumi tipici: calzoni corti (jeans al polpaccio con la parte inferiore sfrangiata), maglietta rossa, tracolla gialla di raso (che scende dalla spalla destra e, cingendo la vita, viene fissata con un fiocco al fianco sinistro), cappello di paglia ornato da fiori e nastri gialli e rossi, colori legati al Santo Patrono. Ulteriori fasce colorate ai polsi e caviglie. I pescatori scalzi, recano in mano oggetti che caratterizzano il loro ruolo nella pantomima.
Il trionfo finale del pesce sull’azione dei pescatori ha forti valenze simboliche e connessioni con la storia narrata da Verga nei Malavoglia, oggi ritenuta da molti Trezzoti a fondamento di questo dramma marinaro.
Una ricca documentazione fotografica della manifestazione è esposta al Museo Casa del Nespolo di Acitrezza.
Autore Scheda
Ester Oddo
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