Museo Archeologico Eoliano
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Descrizione

Museo Archeologico Eoliano

Fonte: web

La storia del Museo Archeologico Regionale Eoliano “Luigi Bernabò Brea” di Lipari ha inizio intorno al 1950, quando il campo di confino politico che aveva avuto sede sul Castello in età fascista venne disciolto e fu possibile dare avvio agli scavi ed alle ricerche archeologiche, condotti da Luigi Bernabò Brea, allora Soprintendente della Sicilia Orientale, e Madeleine Cavalier ricercatrice del CNRS francese che fondarono il museo nel 1954.

Il museo è suddiviso in 5 padiglioni dislocati nell’area della Civita :

  1. Sezione di archeologia classica
  2. Sezione di archeologia preistorica 
  3. Sezione delle isole minori
  4. Sezione di Vulcanologia
  5. Padiglione epigrafico

il museo, oltre ai padiglioni, comprende anche alle strutture:

6. Ex ostello per deposito mostre e convegni

7. uffici del personale 

8. Biglietteria e servizi igienici per il pubblico

9. biblioteca

10. laboratorio didattico scientifico

11. Ex chesa di santa Caterina per mostre e convegni

12. Locali ex carcere

(gli edifici 1D, 2D e 3D sono adibiti a deposito)

La Sezione di Archeologia preistorica e quella delle isole minori sono situate all’interno del palazzo vescovile a sud della Cattedrale di San Bartolomeo, la sezione di archeologia classica a nor della cattedrale, il padiglione epigrafico dietro la sezione di archeologia preistorica e la sezione di vulcanologia all’interno di un edifixio del XVI secolo.  

Sezione di Archeologia Classica. A nord della cattedrale, ricostruisce il quadro storico culturale della città greca e romana, soprattutto attraverso la ricca documentazione proveniente dai corredi funerari della necropoli di Contrada Diana. Essa è articolata su tre piani. A destra dell’ingresso, nella sala XIX, è la ricostruzione della necropoli dell’Ausonio II (inizi del XII secolo a.C.) ritrovata a Lipari nell’ex piazza Monfalcone. Nella sala XX sono esposti i tipi più caratteristici di sarcofagi in terracotta e in pietra lavica, di grandi vasi utilizzati come contenitori del corredo funerario o, più di rado, delle ceneri del defunto, e delle stelai tombali provenienti dalla necropoli che si estendeva in età greca nella vasta area pianeggiante della contrada Diana, tra il Vallone Ponte (a Sud) ed il Vallone S. Lucia (a Nord), al di fuori del centro abitato. Gli scavi archeologici nella necropoli hanno portato alla luce, fino ad oggi, quasi 3000 tombe, dotate nella maggior parte di ricchi corredi funerari (vasi di forme diverse, oggetti personali, statuette, maschere, gioielli) posti prevalentemente all’esterno della sepoltura, nell’angolo Sud-Ovest, all’interno di grandi vasi. I corredi funerari sono esposti ai piani superiori: dalla sala XXI alla sala XXV i corredi di età greca (dalla colonizzazione nel 580 a.C. fino alla conquista dei Romani nel 252/51 a.C.), nella sala XXVI i corredi di età romana. In quest’ultima sala sono raccolte inoltre le ceramiche di età medievale e rinascimentale. Al piano terreno, la sala XXVII dedicata all’archeologia sottomarina ospita i reperti rinvenuti sui fondali delle isole Eolie; si tratta di anfore per il trasporto di alimenti (olio, vino, grano), di vasi, di ancore, trasportati dalle navi che, in transito nei mari eoliani, sono affondate sulle secche o contro gli scogli a causa di improvvise tempeste. Le sale XVI-XVIII, a sinistra dell’ingresso, sono state dedicate a Milazzo, con ricostruzioni e tombe dell’età del Bronzo e dell’età del Ferro scavate negli anni 50 e  60 insieme ai reperti provenienti da una necropoli di età greca. 

Sezione Preistorica.  documenta l’evoluzione delle culture succedutesi nelle isole Eolie dall’età neolitica alla tarda età del bronzo. Vi sono esposti i reperti provenienti dagli scavi degli insediamenti preistorici del Castello di Lipari e di altre località dell’isola, dalla cultura più antica di Castellaro Vecchio (intorno al 4000 a.C.) fino alla distruzione del villaggio della cultura dell’Ausonio Il (fine X- inizi IX secolo a.C.) (sale I-IX). L’ultima sala (sala X) è dedicata alla fondazione della Lipàra greca nel VI secolo a.C. e raccoglie i reperti provenienti dall’acropoli sul Castello, in particolare gli oggetti rinvenuti all’interno del bothros di Eolo, e dall’abitato che si estendeva alle pendici della rocca e nella contrada Diana.

Sezione delle Isole Minori (sale XI-XV) dedicata agli insediamenti preistorici delle isole minori dell’arcipelago delle Eolie

 
Sezione di Vulcanologia allestita all’interno di un edificio del XVI secolo,, illustra i caratteri geomorfologici delle isole Eolie, interamente di formazione vulcanica, attraverso plastici, carte, fotografie, esposizione di campioni e rocce vulcaniche .

Padiglione Epigrafo, dietro la sezione di archeologia preistorica conserva i numerosi cippi e stelai funerari iscritti di età greca.

 Nota. Il museo è all’interno dell’area zona A del  costituendo Parco Archeologico delle Isole Eolie (Decreto del 19 Ottobre 2017 dell’Assessorato per i Beni e L’Identità che individua l’area del parco che interessa quattro isole dell’Arcipelago – Lipari, Salina, Panarea e Filicudi – e ricadente nei territori dei comuni di Lipari, Santa Marina Salina, Malfa e Leni.  

Fonte:  GURS n. 51del 24/11/2017

 

Inserimento scheda: Ignazio Caloggero

Foto: web

Contributi informativi:  Ignazio Caloggero, Web 

Nota: Il popolamento delle schede della Banca dati Heritage, procede per fasi incrementali: catalogazione, georeferenziazione, inserimento informazioni e immagini. Il bene culturale in oggetto è stato catalogato, georeferenziato ed inserite le prime informazioni. Al fine di arricchirne i contenuti informativi sono graditi ulteriori contributi, se lo desiderate potete contribuire attraverso la nostra area “I Vostri Contributi

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