Monte Matassaro, Monte Gradara e Monte Signora (ITA020030)
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Descrizione

Monte Matassaro, Monte Gradara e Monte Signora (ITA020030)

Tipologia sito: ZPS Zona di Protezione Speciale ZSC Zona Speciale di Conservazione

Codice: ITA090031 – Ettari: 74351

Descrizione:

Il sito, esteso per 3776,86 ettari, fa parte della dorsale di natura prevalentemente carbonatica che caratterizza la parte sud-occidentale dei cosiddetti “Monti di Palermo”. Essa ricade nel territorio dei comuni di Giardinello, Borsetto, Monreale e San Giuseppe Jato, interessando i bacini dei Fiumi Oreto, Belice e Jato, oltre a piccoli torrenti che sfociano a valle di Partinico. Fra le cime più elevate figurano M. Gradara (m 1184), Pizzo Mirabella (m 1185) e M. Signora (m 1191), cui si aggiungono quelle di M. Crocefia (m 1048), Monti della Campana (m 968), Cozzo del Tauro (m 786), Cozzo la Figu (m 960), M. Platti (m 1188), Pizzo Tre Frati (m 918), Punte di Cuti (m 1072), Cozzo Aglisotto (m 1015), Portella della Vecchia (m 1095), M. Mirto (m 1078), Pizzo Aiello (m 930), M. Dammusi (m 936) e M. della Fiera (971). Gli stessi rilievi sono prevalentemente riferiti all’Unità stratigrafico-strutturale Sagana-Belmonte Mezzano, caratterizzandosi per la prevalenza di argilliti sideritiche e silicee, calcilutiti e calcisiltiti rossastre, doloareniit, doloruditi e brecce dolomitiche, calcareniti, marne, calcari e calcilutiti, arenarie quarzose, ecc. Seguendo la classificazione bioclimatica proposta da BRULLO et al. (1996), il territorio rientra prevalentemente nel mesomediterraneo subumido inferiore e superiore; la temperatura media è compresa tra 14 e 16 °C, mentre le precipitazioni raggiungono anche i 1000 mm (Piana degli Albanesi: 1031 mm).Il paesaggio vegetale risente notevolmente delle intense utilizzazioni del passato e dei frequenti incendi. Dominano gli aspetti di prateria ad Ampelodesma ed altri aspetti di vegetazione secondaria, nel cui ambito sono stati effettuati impianti forestali artificiali, attraverso l’utilizzo di conifere estranee al territorio (generi Pinus, Cupressus, ecc.), anch’essi peraltro intaccati dall’azione del fuoco; assai sporadici risultano i lembi forestali naturali.Il paesaggio vegetale è prevalentemente da serie del Leccio (soprattutto l’Aceri campestris-Querco ilicis sigmetum), che svolgono un ruolo pioniero sui substrati rocciosi calcarei; sui suoli profondi ed evoluti, si insedia la serie della Quercia virgiliana (Oleo-Querco virgilianae sigmetum), mentre quella del Salice pedicellato (Ulmo canescentis-Salico pedicellatae sigmetum) si localizza lungo i corsi d’acqua. Ai succitati sigmeti sono altresì da aggiungere varie altre microgeoserie legate a condizioni edafiche particolari, come nel caso delle pareti rocciose, delle aree detritiche, degli ambienti umidi, ecc

Oltre ad una rilevante importaza faunistica, l’area denota un notevole interesse floristico-fitocenotico, in particolare per quanto concerne le comunità rupicole, nel cui ambito è rappresentato un elevato numero di specie vegetali endemiche eo di rilevante interesse fitogeografico. Le specie riportate nella sezione 3.3 ed indicate con la lettera D fanno riferimento ad entità che in Sicilia risultano alquanto rare, la cui presenza nel territorio in oggetto è comunque ritenuta di rilevante interesse fitogeografico.Area di particolare importanza per la presenza di ornitofauna di particolare interesse scientifico e conservazionistico. Sono segnalate per quest’area anche delle specie di insetti endemici a distribuzione localizzata

Fonte: Ministero dell’Ambiente Formulario Natura 2000

Dati ministeriali: Formulario Natura 2000

Inserimento scheda: Ignazio Caloggero

Foto: web

Contributi informativi:  Ignazio Caloggero, Regione Sicilia

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