Località Misaddi
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Descrizione

Località Misaddi

•  Il rinvenimento di alcuni frammenti di vasi dell’età del Bronzo lungo le pendici settentrionali della rupe, permette di ipotizzare l’esistenza di un primo nucleo insediativo nel luogo in cui si svilupperà successivamente la necropoli del centro indigeno. Ad età preistorica risale anche un idoletto fittile antropomorfo rinvenuto lungo le pendici che costeggiano a settentrione l’alveo fluviale.
• All’VIII – VII sec. a.C. rimandano alcuni reperti riferibili a corredi funerari, rinvenuti lungo la fascia sottostante la rocca, tra cui si annoverano due vasi a decorazione impressa e incisa. Allo stato attuale delle ricerche, l’esistenza di una necropoli a ridosso della rupe potrebbe costituire un valido indizio per l’esistenza di un abitato indigeno sulla sommità della stessa, sebbene i recenti saggi di scavo non abbiano al momento restituito dati significativi in tal senso (nel corso delle ultime tre campagne di scavo, gli unici reperti riferibili al periodo in questione sono costituiti da alcuni sporadici frammenti residuali di ceramica con decorazione dipinta, impressa e incisa, recuperati in accumuli di età tardo-medievale. Il dato non è però definitivo, in quanto la superficie interessata dallo scavo è ancora troppo ridotta rispetto all’estensione dell’intero complesso).
 
Preistoria – Protostoria – Età greca – Età medievale
 

Fonte testo: Relazione archeologica Elettrodotto a 380KV in doppia terna – Chiaramonte Gulfi – Ciminna ( https://va.minambiente.it/File/Documento/62560)

 altri documenti: https://va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Documentazione/1016/1303?pagina=10

Il centro moderno di Vicari sorge ai piedi di una rupe alta 700 m ca. e posta nella media valle del fiume San Leonardo, in un comprensorio ricco, sin dalla Preistoria, di tracce di frequentazione. Alla fine dell’800 furono rinvenuti nell’area un’ascia e due fibule in bronzo, oggi purtroppo disperse, e in località Misaddi, alle pendici nord della rocca, erano stati recuperati alcuni frammenti ceramici databili all’età del Bronzo. In seguito sulla rupe si sviluppò un centro indigeno, forse di cultura sicana; si datano infatti tra l’VIII e il VII secolo a.C. alcuni ritrovamenti relativi a corredi funerari
rinvenuti ai piedi della rocca, nella già citata località Misaddi, da cui provengono reperti a decorazione impressa e incisa. La fondazione di Himera avrà certamente influenzato questo territorio non distante dalla polis; dal comprensorio di Vicari provengono, infatti, frammenti di ceramica greca databili alla prima metà del VI secolo a.C (Fonte testo: ARCHEOLOGIA I SITI DELL’ENTROTERRA A cura di Stefano Vassallo e Rosa Maria Cucco – Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Palermo 2015)

 

COMUNICATO: Bene catalogato ma parzialmente geolocalizzato. Vi invitiamo a fornire il vostro contributo fornendoci informazioni utili che ci permettano di geolocalizzare il bene catalogato. Si veda anche “Patrimonio Culturale da Geolocalizzare

Documento di approfondimento: Himera Città Greca, guida alla storia e ai monumenti di Stefano Vassallo, Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali, Servizio Beni Archeologici_ Palermo 2005 : Scarica file: Himera_citta_greca_2005

Inserimento scheda: Ignazio Caloggero

Foto:  

Contributi informativi: Relazione archeologica Elettrodotto a 380KV in doppia terna – Chiaramonte Gulfi – Ciminna/ Ignazio Caloggero/ Web

Nota: Il popolamento delle schede della Banca dati Heritage, procede per fasi incrementali: catalogazione, georeferenziazione, inserimento informazioni e immagini. Il bene culturale in oggetto è stato catalogato, georeferenziato ed inserite le prime informazioni. Al fine di arricchirne i contenuti informativi sono graditi ulteriori contributi, se lo desiderate potete contribuire attraverso la nostra area “I Vostri Contributi

Nota esclusione responsabilità

 

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