Leggenda di Maria La Bella
Si narra che la bellissima principessa s’affacciava al balcone del Castello dei Lancia (il Castello di Brolo) per aspettare l’arrivo del suo spasimante, che giungeva con una piccola barca fino al porto. L’amante una volta raggiunta la torre, si aggrappava alle lunghe trecce della sua amata per raggiungerla in segreto. Di giorno, invece, i due comunicavano attraverso un elaborato gioco di specchi. Il fratello di Maria, annebbiato dalla rabbia, tese un agguato al giovane innamorato e così in una notte buia e senza stelle lo sfortunato amante ridiscese per l’ultima volta lungo la murata del castello, calato sul mare dalle trecce bionde di Maria : il fratello si appostò sullo scoglio antistante Brolo (che forse per questo e detto “del pianto” o “ploratu”), uccise il giovane guardiano e si liberò del corpo infilandolo in un sacco e facendolo calare a fondo nell’acqua.
La bella Maria aspettò invano il ritorno del suo amato, sospirando e piangendo, lasciandosi pian piano morire. Da allora la bellissima principessa non ebbe più pace, e la leggenda narra che la sua anima ancora aleggia vicino allo scoglio del pianto, consigliando i pescatori quando è bene ritirarsi o augurando loro buona pesca, quando il mare è in bonaccia.
Secondo un’altra versione i due giovani tentarono la fuga, ma vennero catturati dai sicari dei genitori della principessa e furono sepolti vivi nella cisterna della Torre delle Ciavole. Si narra che da allora la Torre fu presidiata dalla Ciaule (le taccole) che danno il nome alla Torre e voce a Maria: secondo la leggenda lei grida attraverso le Ciaule.
Luoghi indicati nel registro LIM della Regione Sicilia (Luoghi dell’Identità e della Memoria) – Settore “Luoghi delle leggende dei fantasmi”
- Torre dellediavole. Castello dei Lancia (Brolo prov. Messina)
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