L'arte di Rosita Caliò
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Descrizione

L’arte di Rosita Caliò

Bene inserito nel Registro delle Eredità Immateriali di Sicilia (REIS)

 

 

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Scheda tecnica elaborata da: Regione Sicilia – Dipartimento dei beni culturali e dell’identità siciliana – CRicd: Centro regionale per l’inventario, la catalogazione e la documentazione e filmoteca regionale siciliana

N. Prog.
170
Bene
L’arte di Rosita Caliò
Libro
REI – Libro delle espressioni
Data approvazione
15-03-2013
Categoria
Pratica espressiva
Provincia
Messina
Località
 
Comune
Sinagra
Denominazione locale
Rosita Caliò
Notizie Cronologiche
Rosita Caliò è una cantastorie siciliana e cantautrice popolare di origine catanese. Fin da bambina si accosta alla musica, esibendosi e riscuotendo molto successo. Fondamentali si rivelano gli incontri con il poeta popolare Turiddu Bella, che la inizia al genere popolare ed, ancor più, con il noto cantastorie Orazio Strano; affascinata dalla personalità di quest’ultimo ne fa il suo maestro di stile e di tecnica e con lui collabora proficuamente incidendo numerosi dischi per la nota casa discografica “La voce del padrone”.
Grazie all’influenza di Orazio Strano, Rosita diventa quella cantastorie al femminile di un grande filone popolare culturale che ha trovato un luogo privilegiato nella terra di Bagheria (in cui hanno trovato terreno fertile le opere di Giuseppe Tornatore, Dacia Maraini ed il suo stesso pigmalione Orazio Strano).
Rosita Caliò partecipa a numerosi concorsi organizzati dall’AICA, promossi dal grande musicologo Roberto Leydi, vincendo il premio Nettuno, ed esibendosi a Piazza Maggiore a Bologna. Vince per 2 anni consecutivi il premio “Turiddu Bella”, dedicato alle tradizioni popolari, nel 1992 con “La storia di Turi” (fatto di cronaca) e l’anno successivo con la ballata “Cantastorie” (dedicata a Turiddu Bella e ad Orazio Strano). Nel 1995 vince il concorso nazionale “Giovanna Daffini, cantante popolare voce della risaia con la ballata “La tragedia della famiglia Brigida”.
Molteplici sono le sue esibizioni, fra queste: a Roma, a palazzo Luigi Sturzo, nel 1990, nell’ambito del convegno sulle fonti orali, presieduto dallo storico Gabriele De Rosa ed Emilio Taviani; a Palermo, a Villa Niscemi, nel 1997, nell’ambito della mostra “La Sicilia della tradizione”, dove la Caliò si esibisce con “La baronessa di Carini”, brano dalle 392 varianti, raccolte da Salomone Marino. Rosita Caliò in questa occasione interpreta la versione tratta dalla raccolta del professore Aurelio Rigoli, direttore del centro internazionale di etnostoria “Pitré” di Palermo. Presso quest’ultimo centro è esposto il cartellone della storia “La tragedia della famiglia Brigida”.
Considerata l’erede di Rosa Balistreri, nel corso della sua lunga e brillante carriera, Rosita Caliò ha inciso più di 500 brani in collaborazione sia con Orazio Strano sia con altri cantastorie siciliani.
Ricorrenza
Data
 
Occasione
 
Funzione
Intrattenimento
Attori
Cantastorie e cantautrice popolare
Partecipanti
 
Descrizione
Per la sua instancabile attività nel campo della ricerca e della valorizzazione delle tradizioni della Regione Sicilia, oggi Rosita Caliò fa parte del Registro delle Eredità Immateriali, Libro delle Espressioni.
La cantastorie siciliana è stata scoperta da Turiddu Bella ed è cresciuta alla scuola di Orazio Strano. Grazie all’influenza di Orazio, Rosita diventata una cantastorie al femminile partecipando a numerose gare, concorsi ed esibizioni pubbliche.
Il cantastorie è una figura tradizionale della cultura orale folklorica, un artista di strada che si spostava nelle piazze e raccontava con il canto una storia, sia antica, spesso in una nuova rielaborazione, sia riferita a fatti e avvenimenti contemporanei, spesso romanzati. Le storie narrate entravano a far parte del bagaglio culturale collettivo di una comunità. Divulgatore e, talvolta, compositore di storie in versi, egli gira per le strade dei villaggi e anche delle città, con la chitarra, l’organetto o altro strumento musicale, e con un repertorio di cantiche stampate, che diffonde nei luoghi ove sosta. Un tempo, in alcune città, egli si univa in corporazione con leggi e regolamenti propri. Durante la Cantata si aiutavano con un cartellone su cui veniva raffigurata la storia, descritta nelle principali scene. La loro opera veniva remunerata con le offerte degli spettatori o con la vendita di foglietti volanti, su cui era descritta la storia. Dopo gli anni ’50, con l’avvento del vinile, queste storie vennero incise e vendute su dischi, prima a 78 giri poi 45. Nel 2014 Rosita Caliò ha ricevuto il XXIII Trofeo Turiddu Bella Sezione C “Cantastorie”.
 
Confronta schede:
Bibliografia
Burgaretta, Sebastiano. 2008. La parola e la memoria: i pupari, cuntisti, cantastorie e poeti popolari di Sicilia, Messina: Armando Siciliano.
 
Buttitta, Antonino. 1960. Cantastorie in Sicilia: premessa e testi, Palermo: Banco di Sicilia.
 
Di Palma, Guido. 1991. La fascinazione della parola: dalla narrazione orale al teatro: i cuntastorie, Roma: Bulzoni.
Sitografia
 
Filmografia
 
Discografia
Sorgi, Orietta, a cura di. 2009. Folkstudio: Catalogo delle raccolte 1966-70. Palermo: Regione Sicilia (1 CD 57 min.).
 
Focu di pagghia (u vecchiu ca vecchia) – Orazio Strano Rosita Caliò
 
Lu figghiu di Turi Giulianu – Orazio Strano Rosita Caliò
 
Lu Miraculu di S.Alfio (lu figghiu disidiratu) – Orazio Strano Rosita Caliò
 
La storia di Maria SS. del Tindari – Orazio Strano Rosita Caliò
 
Canti religiosi – Orazio Strano Rosita Caliò
 
Ti lu cuntu e ti lu cantu – Rosita Caliò
Note
Lo scorso 8 marzo 2016 Rosita Caliò è stata premiata durante la IV Edizione del concorso Semplicemente, straordinariamente donna”, indetto dalla Pro Loco di Sinagra, guidata dal suo presidente Enza Mola, presso Palazzo Salleo.
Autore Scheda
Chiara Dell’Utri
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