Isole di Stromboli e Strombolicchio (ITA030026)
Tipologia sito: ZSC Zona Speciale di Conservazione
Codice: ITA030025- Ettari: 1057
Stromboli ha una struttura più complessa derivante da ben 6 distinti periodi di attività vulcanica. Consistenti campi lavici recenti presenti nella parte più settentrionale dell’isola (Sciara del Fuoco). La cima più elevata dell’isola (918 m) è in continua attività esplosiva ed effusiva. Strombolicchio è un neck vulcanico eroso di composizione basaltico-andesitica e rappresenta la struttura più antica del complesso stromboliano. Sotto il profilo climatico l’isola è interessata da un clima termomediterraneo sub-umido con precipitazioni medie annue di circa 580 mm e temperature medie annue che si aggirano intorno ai 18° C. A causa della recente formazione dell’isola e delle attività vulcaniche in corso Stromboli presenta una vegetazione in massima parte con carattere pioniero. Abbastanza diffuse sono le superfici desertiche dovute al continuo apporto di sabbia vulcanica e coltri laviche. Nei tratti più protetti si rinvengono comunque aspetti boschivi abbastanza maturi caratterizzati dalla presenza di Quercus ilex o più raramente di Cytisus aeolicus. Abbastanza frequenti sono gli aspetti arbustivi a Genista tyrrhena e a Euphorbia dendroides. Sulle falesie e pareti rocciose si insediano aspetti casmofili talora sub-alofili in cui si localizzano alcune piante rare come Bassia saxicola, Hyoseris taurina, Dianthus rupicola, Matthiola rupestris, Centaurea aeolica, ecc-
Stromboli rappresenta l’isola con l’origine più recente rispetto alle altre dell’arcipelago e raggiunge anche la quota più elevata. Le comunità vegetali più significative sono quelle a carattere prettamente pioniero, come le formazioni casmofile in cui si localizzano le specie più rare ed interessanti. Abbastanza diffuse e ben rappresentate sono anche gli aspetti glareicoli legati alle sciare e alle superfici con substrati incoerenti. Piuttosto circoscritti o comunque ben localizzate sono le formazioni arbustive e boschive.Nel territorio trovano spazio anche diverse entità che nell’area regionale sono rare o ritenute di rilevante interesse fitogeografico, a loro volta menzionate nell’elenco riportato nella sezione 3.3 (D).L’isola si trova su un’importante rotta migratoria per rapaci e cicogne che interessa lo stesso flusso migratorio dello stretto di Messina. Significativo è inoltre il passaggio, in particolare in periodo autunnale, dei passeriformi; abbondanti sono Turdidi e Silvidi. Tra i nidificanti le presenze più rilevanti sono rappresentate dalle colonie di Falco della regina, allocate sulle falesie rocciose. Tra i passeriformi di rilievo la presenza della Magnanina. Lo stato di conservazione degli habitat può essere ritenuto buono e consente di ospitare una fauna relativamente ricca con alcune specie endemiche, talora del solo arcipelago eoliano
Fonte: Ministero dell’Ambiente Formulario Natura 2000
Dati ministeriali: Formulario Natura 2000
Inserimento scheda: Ignazio Caloggero
Foto: web
Contributi informativi: Ignazio Caloggero, Regione Sicilia