Grotta delle Volpi
La grotta ha un piccolo ingresso, difficilmente individuabile e poco conosciuto, ai piedi della breve falesia che orla il versante nord occidentale della Costa del Carpineto, uno dei monti che orla la Conca d’Oro. Si consiglia raggiungerla partendo da Portella del Garrone e da questa a mezza
costa, per circa un km. L’ambiente interno è molto ventilato ed umido, inospitale per gli uomini, sembrerebbe adatto per i morti a giudicare da qualche osso umano portato in luce dalle volpi che numerose frequentano un ambiente con proprio ingresso una dozzina di metri più a Sud del principale. All’interesse di qualche sepoltura, che va verificato, con uno scavo nel primo ambiente, v’è da aggiungere quello della “via dell’acqua”. Questa è lunga un centinaio di metri, nei punti più disagevoli o scivolosi, si trovano frammenti per lo più di olle. La “via” termina con un camino
alto circa 7 metri che raggiunge l’orlo di un “laghetto” nel quale si raccolgono alcuni ettolitri di acqua di stillicidio. Sull’orlo, i primi esploratori nel 1960 ebbero la sorpresa di trovare un’olla della capacità di una ventina di litri, priva del fondo. Quest’olla ha la bocca ellittica, elemento tipico della cultura di Piano Quartana. Anche i frammenti raccolti lungo la via, come un’ansa “apicata” a stralucido rosso della cultura del Malpasso, si conciliano con l’olla del laghetto. Dai reperti raccolti si può parlare di una frequentazione della grotta piuttosto breve nel tempo, limitata alla fine dell’Eneolitico. I materiali si custodiscono nel Mueso Archeologico “A.Salinas”. F°249 II S.O., Monreale; UTM: UC48100854, Quota: m 1090, Sviluppo m 170.
( Fonte testo: Giovanni Mannino: Guida alla Preistoria del Palermitano – Elenco dei siti preistorici della provincia di Palermo – istituto Siciliani Studi Politici ed Economici)
Eneolitico?
Inserimento scheda: Ignazio Caloggero
Foto:
Contributi informativi: Ignazio Caloggero Web
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