Grotta Buffa
Più comunemente conosciuta come “Grotte di Villafrati”. La cavità è ubicata a mezza costa del Pizzo Chiarastella (m 608) sul quale trovasi un centro indigeno ed uno normanno, ai cui piedi scorrono le acque calde già da parecchi anni frequentate da musulmani. La grotta si sviluppa su due livelli sovrapposti con propri ingressi, intercomunicanti attraverso un piccolo foro appena percorribile nella parte finale. L’Andrian le distingue in Buffa 1a e Buffa 2a. Si tratta di due necropoli rupestri scavate per la prima volta dal principe Mirto nel 1863 e successivamente da von Andrian nel 1878 che svuotò gli ambienti, certamente non con molta cura tant’è che la grotta contiene tutt’oggi piccole tracce dell’antico riempimento. Per quanto sappiamo dalla Bovio Marconi i reperti custoditi dal principe Mirto furono donati al Museo Nazionale di Palermo. Alcuni crani finirono al Museo Geologico di Palermo. Federic Andrian portò con se i reperti da lui rinvenuti. Non risulta che ne abbia il De Gregorio nella sua collezione. Si tratta di reperti che si collocano nella seconda metà dell’eneolitico. F°259 IV N.O., Ventimiglia di Sicilia; UTM: UB66849884, Quota: m
550, Sviluppo m 12.
Fonte testo: Giovanni Mannino: Guida alla Preistoria del Palermitano – Elenco dei siti preistorici della provincia di Palermo – istituto Siciliani Studi Politici ed Economici)
Bibliografia e ulteriori documenti di approfondimento:
100) PRIMA SICILIA – ALLE ORIGINI DELLA SOCIETA’ SICILIANA – volume primo a cura di Sebastiano Tusa Palermo 1997.
Ignazio Caloggero: La Sicilia tra Storia, Miti e Leggende. Vol. 1: Dalla Preistoria ai Fenici. Prima edizione 2018 – Edizione rivista e aggiornata del 2022
Ignazio Caloggero:
Storia di Sicilia – 1.4.1: Lo sviluppo della metallurgia
Storia di Sicilia – 1.4.2: Lo sviluppo sociale e culturale
Storia di Sicilia – 1.4.3: Le sepolture durante l’età dei metalli
Storia di Sicilia – 1.4.4: I sentimenti religiosi durante l’età dei metalli
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Contributi informativi: Ignazio Caloggero Web
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