Frottole di Isnello
Descrizione
Frottole di Isnello
Bene inserito nel Registro delle Eredità Immateriali di Sicilia (REIS)
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Scheda tecnica elaborata da: Regione Sicilia – Dipartimento dei beni culturali e dell’identità siciliana – CRicd: Centro regionale per l’inventario, la catalogazione e la documentazione e filmoteca regionale siciliana
N. Prog.
188
Bene
Frottole di Isnello
Libro
REIS – Libro delle Pratiche Espressive e dei Repertori Orali
Data approvazione
16-10-2014
Categoria
Canto religioso
Provincia
Palermo
Località
Comune
Isnello
Denominazione locale
Notizie Cronologiche
Le Frottole di Isnello rappresentano una tradizione storico artistica unica al mondo, capolavori della letteratura musicale siciliana, costituendo uno straordinario corollario di Inni Sacri in lode ed onore ai Santi e al SS. Sacramento, immersi nella magia di semplici e incomparabili riti processionali di sacralità popolare, inneggianti alla fede verso Dio.
Esse furono scritte nell’arco di due secoli, dal ‘700 al ‘900, e commissionate ai più illustri musicisti e letterati siciliani dalle varie congregazioni e confraternite religiose esistenti presso le tante chiese della piccola cittadina madonita.
Cristoforo Grisanti, nel suo volume “Folklore di Isnello”, edito per la prima volta nel 1899, vero e proprio libro guida dell’etnoantropologia siciliana, sulle Frottole racconta che tra spari di mortaretti e scampanare delle chiese si fa il giro per le vie del paese sia la vigilia che il giorno della festa, e vi prende parte un gran numero di persone, eccetto le donne. Molto ci dice anche sulla sfarzosità e sui fasti delle Frottole a Isnello nell’800: “Precedono i tamburini in zimarre di damasco bianco e cappelli, dello stesso colore, a larghe falde e gallonati d’oro, poi gli stendardi maggiori portati, sotto la guida dei provetti, da giovani contadini, borgesi e pastori, che, premurosi di sposarsi, vogliono alle fanciulle, le quali ben vestite e pettinate, son tutte occhi alle terrazze, ai balconi, alle finestre o colle mamme loro sugli usci delle case e agli sbocchi delle vie, mostrarsi abili a portarli diritti come le candele, e capaci di sostenerli, ancorchè alti e pesanti, sulla palma della mano, sul pugno chiuso, sulla spalla, sulla fronte, sui denti. Indi gli stendardi minori, la banda musicale, l’orchestra, i cantori e spesso cori di giovanetti in forma di angioli che qua e là cantano l’inno di occasione. In fine la bara con il santo di turno, cui segue grande frotta di popolo donde il nome di frottula a questa processione…I più ricchi e divoti proprietari portavano in giro pendenti da una lunga asta le fardi (falde, tessuti bellissimi in seta, rossa, verde, rosata, cerulea, argento od oro), lunghe circa m. 5, larghe cm. 80 e del valore medio di L. 200 ciascuna, che dopo offrivano alla Chiesa Madre, come ancor usa, per ornarsene”.
Le Frottole di Isnello sono sopravvissute negli anni, pur nella loro riduzione strumentale, per merito soprattutto dei maestri e dei suonatori succedutisi nella banda musicale cittadina. Attraverso una necessaria opera di rivisitazione a cura del Maestro Antonio Sottile, nativo di Isnello, già dal 1995 poco alla volta si è intrapreso un percorso teso al loro recupero e valorizzazione. Nel riscoprirne e adattarne le versioni vocali, ormai quasi del tutto dimenticate, e nell’atto di ricondurle alla loro primaria concezione esecutiva, si è cercato di far conoscere e divulgare questo straordinario repertorio, così da assurgere ad una sua propria, ritrovata dimensione culturale liberandolo dall’oblio durato oltre mezzo secolo.
Ricorrenza
Annuale
Data
In corrispondenza col calendario festivo (10 festività)
Occasione
In corrispondenza col calendario festivo (10 festività)
Funzione
Devozionale
Attori
Componenti della Confraternita dedicata al Santo, coro polifonico, banda musicale, portatori di palii.
Partecipanti
Tutta la comunità dei devoti, turisti
Descrizione
Gli Inni Sacri di Isnello, le Frottole appunto, sono una rara e preziosa tradizione non già per i contenuti storico-musicali che racchiudono di per sé, quanto invece per i profondi significati di fede e devozione popolare che rappresentano: nella sua essenza, la Frottola altro non è che un inno gioioso di lode verso Dio, da suonare e cantare ogni volta, con la gente che si riversa sulla strada, in frotta festosa, ad ascoltare, un lieto e fervente preludio, una sorta di preparazione musicale itinerante alla grande processione della sera, a cui partecipa con ben più profonda intensità d’animo, il popolo di Isnello.
Le Frottole sono un’espressione etnica e artistica unica e peculiare in cui convergono momenti di musica sacra, ora colta, ora quasi popolare, e scene policrome di riti processionali inneggianti alla fede e ai doni della terra. Esse costituiscono un complesso e fantasioso ricamo di canti ed inni sacri, con tanto di orchestrazione e strumentazione. Ciascuna Frottola è composta da altrettanti “quadri” itineranti, ciascuno dei quali comprendente una propria vara e l’opera scultorea, generalmente settecentesca, con l’effigie del Santo di turno, sorretta dagli uomini della Confraternita; ed inoltre un coro polifonico, un’orchestra di fiati o una banda musicale, il palio con i portatori, i palietti sorretti dai ragazzi e altri simboli, fiori e frutti legati alla vita dei campi. Non c’è ragazzino che nella Frottola non si sia trovato in qualche modo a far da protagonista: vuoi come portatore di stendardo o come sorreggente lo spartito dei musicanti.
Questo suo nome, una sdrucciola rapida, dal tetico incedere, è associato al clima di una festosità pura e ridente, divisa tra la lieta devozione della gente e il sereno e molteplice fluire dei suoni: lo sparo dei mortaretti, l’incalzare lieto delle campane, le armoniche baraonde di flauti e clarini. Il tutto in un tripudio dipalii innalzati verso il cielo.
Il reale significato di Frottola, nella tradizione isnellese, non si rifà tanto alle omonime forme musicali profane sorte in Italia intorno alla fine del ‘400, pur individuandone un leggero legame quando, al culmine della loro ascesa, servirono anche da prologo e da epilogo alle sacre rappresentazioni, quanto piuttosto alla sua accezione più strettamente etimologica. Il termine, infatti, deriva dalla parola frotta (in francese,frotte) che vuol dire folla in movimento. Ma potrebbe anche provenire dal neolatino frocta, ossia miscellanea o congerie di elementi diversi.
Le Frottole di Isnello in totale sono 10, tante quante le Feste che si celebrano in paese entro lo scorrere dell’anno:
– Frottola a San Giuseppe (la festa si celebra il 19 Marzo)
composta dal Maestro Mario di Martino (1926), testi del Dott. Carmelo Virga
– Frottola al Venerdì Santo (durante i riti della Settimana Santa)
versione popolareggiante della composizione “Stava Maria Dolente” di Antonio Lotti (1667-1740) giunta ad Isnello agli inizi dell’800
– Frottola al SS. Crocifisso (la festa si celebra l’1 Maggio)
composta dal Maestro Carlo Vito Graffeo (1868 ca), testi del Prof. Mons. Cristoforo Grisanti
– Frottola al SS. Sacramento (la festa si celebra nella Solennità del Corpus Domini)
composta dal Maestro Carlo Vito Graffeo (1869 ca.), testi di Mons. Rosario Fiorino (1850 ca.)
– Frottola a Maria SS. del Carmelo (la Festa si celebra la II Domenica di Luglio)
composta dal Maestro Mario Di Martino (1907), testi del Dott. Carmelo Virga
– Frottola a San Giovanni Bosco (la festa si celebra il 31 Luglio)
composta dal Maestro Pietro Anselmo, testi di Don Giuseppe Peri
– Frottola alla Vergine Assunta (la festa si celebra il 15 Agosto)
– Frottola a San Nicola di Bari (la festa patronale si celebra il 7 Settembre)
composta nell’800 da autore incerto, testi di Pietro Ortolani (seconda metà dell’800)
– Frottola alla Santa Croce (la festa si celebrava il 3 Maggio nella Chiesa della SS. Annunziata, da circa 20 anni la festa non viene più celebrata e la Frottola viene eseguita il 14 Settembre per la Festa dell’Esaltazione delle Croce)
composta dal Maestro Giuseppe Leto (1890 ca), testi di Mons. Rosario Fiorino (1850)
– Frottola a Maria SS. Immacolata (la festa si celebra l’8 Dicembre)
composta dal Maestro Antonio Sottile (2007), testi di Mons. Rosario Fiorino (1820) e Antonio Sottile (2010)
Scheda Catalografica
Bibliografia
Buttitta, Ignazio Emanuele. 2006. I morti e il grano. Tempi del lavoro e ritmi della festa. Roma: Meltemi Editore.
Grisanti, Cristoforo. 1981. Folklore di Isnello. Palermo: Sellerio Editore.
Sitografia
Filmografia
Discografia
Note
Esiste un progetto di recupero, riqualificazione e promozione delle Frottole di Isnello, avente come titolo “I Suoni del Sacro”, in seno al quale si è svolto un evento di straordinaria rilevanza il 24 giugno 2006, in occasione della Infra Ottava del Corpus Domini, a cui hanno partecipato alcune tra le maggiori autorità istituzionali dell’isola.
Attraverso la direzione artistica del Maestro Sottile si è dato vita all’esecuzione all’aperto per le vie di Isnello di questo straordinario repertorio, le Frottole infatti echeggiarono insieme per la prima volta in un’unica e straordinaria occasione.
Il Coro Anima Gentis e il complesso musicale Francesco Bajardi di Isnello, la Giuseppe Verdi di Castelbuono, la Santa Cecilia di Cefalù, i Giovani Musicisti del Conservatorio di Palermo unitamente ai gruppi corali Laus et honor di Castelbuono, Musica per l’Uomo di Cefalù, aprirono così l’affascinante itinerario di brani di musica sacra, culminati nella prestigiosa partecipazione della Fanfara dei Carabinieri Sicilia insieme al Coro di Voci Bianche del Conservatorio di Stato di Palermo. Oltre 400 esecutori di ben otto formazioni corali e strumentali, dettero vita all’esecuzione all’aperto per le vie di Isnello di questo meraviglioso repertorio. La spontanea e quanto mai viva coralità di slancio da parte di musicisti, Istituzioni, associazioni culturali e religiose, con l’irrinunciabile e amorevole apporto della gente del paese resero attuabile questo indimenticabile evento.
Nel corso di questi anni si è cominciato a produrre anche documentazione video sulle Frottole, primo fra tutte il lungometraggio musicale “Canto di Maggio” a cura di Antonio Sottile, realizzato in collaborazione con la Diocesi di Cefalù, il Comando della Regione Carabinieri Sicilia con la propria Fanfara del XII BTG, sotto l’egida della Provincia Regionale di Palermo. Il film, con una breve partecipazione dell’attore Michele Placido, è stato proiettato nell’Aprile del 2002 al Teatro Politeama Garibaldi di Palermo.
Il Coro Anima Gentis di Isnello è nato nel Gennaio 2006, in preparazione all’avvenimento storico musicale de “I Suoni del Sacro” svoltosi il 24 Giugno di quell’anno, con l’obiettivo di recuperare e valorizzare lo straordinario e unico repertorio delle Frottole. Esso è composto da oltre cento coristi, in massima parte nativi, residenti, o aventi un qualche vincolo di vicinanza affettiva con Isnello. Dal momento della sua creazione ha intrapreso un’intensa attività musicale prendendo parte a numerosi concerti e manifestazioni di rilievo, tra cui si ricordano quelli in collaborazione con il Conservatorio Vincenzo Bellini di Palermo, svoltisi alla Cattedrale di Palermo, alla Basilica Cattedrale di Cefalù, al Teatro Politeama Garibaldi di Palermo e in numerosi altri centri dell’isola.
Dal 2006 il Coro Anima Gentis di Isnello, le Voci Bianche e i Maestri di Strumento a Fiato del Conservatorio di Musica V. Bellini di Palermo, la Storica Banda Musicale Francesco Bajardi hanno eseguito le Frottole in forma di concerto in numerosi eventi e manifestazioni di rilievo, svoltisi alla Cattedrale di Palermo, di Cefalù, di Mazara del Vallo, al Teatro Politeama Garibaldi di Palermo e in diversi altri centri dell’isola.
Autore Scheda
Maria Rosaria Paterno’
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