Festa Maria Santissima degli Ammalati
Descrizione
Festa Maria Santissima degli Ammalati – Misterbianco
Bene inserito nel Registro delle Eredità Immateriali di Sicilia (REIS)
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Scheda tecnica elaborata da: Regione Sicilia – Dipartimento dei beni culturali e dell’identità siciliana – CRicd: Centro regionale per l’inventario, la catalogazione e la documentazione e filmoteca regionale siciliana
N. Prog. 94
Bene: Festa Maria Santissima degli Ammalati
Libro: REI – Libro delle celebrazioni
Data approvazione: 13-04-2007
Categoria: Festa/Cerimonia
Provincia: Catania
Comune: Misterbianco
Notizie Cronologiche
Non è semplice collocare, in un preciso periodo storico, l’inizio della devozione verso la Madonna degli Ammalati, ma è certo che già fosse presente nel 1669 quando, durante l’eruzione del monte Etna, la lava risparmiò una chiesetta posta poco fuori il centro urbano dove era contenuto un affresco raffigurante la Madonna degli Ammalati con Gesù Bambino in braccio. L’antico centro urbano di Misterbianco fu, al contrario, raso al suolo. Oggi lì, nei pressi della chiesetta, sorge la frazione Madonna degli Ammalati.
Ricorrenza: Annuale
Data: Seconda domenica di Settembre
Occasione: Rievocativa, propiziatoria
Funzione: Devozionale
Attori: Membri della commissione dei festeggiamenti.
Partecipanti: Comunità di fedeli, turisti
Descrizione
Ritenuta tra le cerimonie più belle e caratteristiche del paese, la festa campestre in onore di Maria Santissima degli Ammalati rievoca l’origine storica della città di Misterbianco.
La festa alterna momenti di grande fervore religioso a quelli di rievocazione storica riconducibili a quell’avvenimento che più di tutti caratterizza l’identità della comunità di Misterbianco: l’eruzione del vulcano Etna che nel 1669 distrusse l’antico borgo cittadino.
Le celebrazioni si susseguono per quattro giornate e iniziano il giovedì sera con il trasporto dellacampana, appartenente al vecchio centro abitato, che viene riportata in paese prima di entrare nel vivo dei festeggiamenti. Dal peso di 51 Kg, la campana, datata al 1802, reca la scritta in latino “Huc passus aegri celerate: Maria salutem mentibus + hic vestris corporibusqoe dabit” ossia ” Indirizzate qui con sollecitudine i passi o ammalati: Maria darà salute alle vostre anime e ai vostri corpi”. Sarà il venerdì mattina, prima dell’alba, che la stessa sarà trasportata in processione dai fedeli al cosiddetto “chianu ‘e malati“, com’è chiamato il luogo in cui si erge il Santuario della Madonna degli Ammalati.
La domenica mattina, in maniera corale, la popolazione si riunisce per compiere il tradizionale pellegrinaggio, “viaggiu“, verso il piano dove si svolge un momento particolarmente suggestivo e tradizionale: la “cantata o’ chianu“, ossia un inno in onore della Vergine. A differenza delle altre cantate della cittadina etnea, quella dedicata alla Madonna degli Ammalati è anche una ballata. Disposti in grandi cerchi, fedeli e devoti cantano e ballano tenendosi per mano in una coreografia che procede in un movimento di avvicinamento e allontanamento tra di essi, mentre i membri del comitato organizzativo della festa si rendono promotori di una raccolta di offerte.
Alle ore 18:00 dello stesso giorno i festeggiamenti si trasferiscono nell’attuale centro urbano per la processione del “quadro“, opera del pittore catanese Giuseppe Barone che riproduce l’affresco del XVII secolo, raffigurante la Madonna con Bambino, San Giovanni e San Paolo, commissionato come ex votodai misterbianchesi reduci della guerra in Africa orientale del 1937.
Bibliografia
Battiato, Angelo. La chiesa della Madonna degli Ammalati e la famiglia Bruno. Tra diritto di proprietà e devozione popolare. Valverde: Edizioni le Farfalle.
Note
La cantata
Ai figli tuoi amorosi,
volgi pietoso il ciglio;
Maria d’ogni periglio.
Salvi saremo allora.
Vergin si bella e pura,
che Voi tutto volete,
che Voi tutto potete,
col vostro gran valor.
Or, via ricorriam sempre,
a questa gran Signora,
che tiene pronto ognora
il nostro bene a cuor;
indi, conforta il ciglio
fra i santi in paradiso.
Non più pensate a cosa fallace
or che vi dona l’eterna pace;
è questa Madre, o tribolati,
il gran sollievo dei malati.
Autore Scheda: Francesca Maria Riccobene
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