Festa in onore di San Nicolò Politi
Descrizione

Festa in onore di San Nicolò Politi

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Inserimento scheda: Heritage Sicilia 

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Scheda tecnica elaborata da: Regione Sicilia – Dipartimento dei beni culturali e dell’identità siciliana – CRicd: Centro regionale per l’inventario, la catalogazione e la documentazione e filmoteca regionale siciliana

N. Prog.
185
Bene
Festa in onore di San Nicolò Politi
Libro
REIS – Libro delle Celebrazioni, delle Feste e delle Pratiche Rituali
Data approvazione
22-05-2014
Categoria
Festa patronale
Provincia
Messina
Località
 
Comune
Alcara li Fusi
Denominazione locale
 
Notizie Cronologiche
La tradizione narra che il Santo nacque da una famiglia nobile di Adernò, oggi Adrano in provincia di Catania, intorno all’anno 1117. I genitori Almidoro e Alpina, avanzati in età, non potendo avere figli, si recarono in pellegrinaggio ad Alcara, cittadina del messinese, in occasione della festa del Santo Nicolò di Mira, promettendo al Santo Vescovo di votare il figlio in suo onore. Nacque così Nicolò Politi, unico erede della ricca famiglia. Crebbe educato con fervidi principi religiosi, conducendo un percorso di crescita spirituale e maturando la volontà di dedicare la propria vita alla preghiera in isolamento. Si distaccò definitivamente dal mondo materiale dopo uno scontro acerrimo con il padre, che aveva visto per il figlio un futuro diverso, organizzandogli il matrimonio con una giovane ragazza di pari rango. Dopo un lungo peregrinare tra stenti, giunse in prossimità della cittadina di Alcara e iniziò a frequentare il monastero di Santa Maria del Rogato. Lì dimorava padre Cusmano di Alcara, monaco che, per la sua profondità spirituale, veniva nominato “il teologo”. È padre Cusmano a raccontare nella sua biografia un avvenimento miracoloso attribuibile a Nicola Politi. L’eremita, giunto in una distesa arida, invocò l’aiuto di Dio per lenire la sua sete e, percossa una pietra con il bastone, fece sgorgare in quel luogo una sorgente capace anche di guarire le malattie. La sorgente, oggi inglobata in una cappella, fu, sin dalle origini, meta di costanti pellegrinaggi. Nel lontano 1137 il Santo stabilì la sua dimora in una grotta solitaria del monte Calanna, non molto distante dalla sorgente miracolosa, e vi rimase fino alla sua morte, avvenuta trent’anni dopo.
Il 17 agosto 1167 un pastore, recatosi nel luogo della grotta alla ricerca di un bue smarrito, trovò il corpo dell’eremita in ginocchio, con le mani attaccate al bastone e gli occhi rivolti al cielo. Preso dallo sgomento, toccò il corpo dell’uomo e al tatto gli si paralizzò il braccio. Fu così che intese che doveva trattarsi di un uomo santo e corse a divulgare la notizia all’arciprete del posto. Venne organizzata una processione presso il luogo del ritrovamento e, quando, in modo altrettanto miracoloso, il braccio del pastore guarì, il corpo del santo divenne oggetto di venerazione. Trasportato su una bara nel paese, giunto nei pressi della chiesa di Sant’Ippolito, il feretro divenne pesantissimo, tanto da costringere la sospensione della processione e la deposizione della stessa a terra. Vani furono i tentativi di trasportare il corpo, fino a quando un fanciullo gridò di trasportarlo al monastero di Santa Maria del Rogato. Solo allora la bara divenne nuovamente leggera, consentendone il trasporto nel logo indicato. Lì il corpo venne riconosciuto da padre Cusmano, confessore del Santo, che, vista l’eccezionalità del ritrovamento, raccolse e raccontò i fatti straordinari della vita dell’asceta. Il corpo del Santo rimase nel monastero per ben 336 anni, oggetto di culto dei fedeli, fino a quando nel 1503 il popolo alcarese, flagellato da una lunghissima siccità, in supplicante preghiera, si recò al Rogato per implorare l’intercessione del santo che non tardò ad arrivare. La popolazione gridò al miracolo.
Ricorrenza
 
Data
1-3 Maggio: Festeggiamenti in onore dell’anniversario del miracolo della pioggia.
15-18 Agosto: Festeggiamenti per il Santo Patrono (17 Agosto solennità del Dies Natalis).
Occasione
Festeggiamenti in onore del Santo Patrono
Funzione
Devozionale
Attori
Comitato organizzativo della festa
Partecipanti
Comunità locale, devoti, turisti
Descrizione
I festeggiamenti in onore del Santo Patrono Nicolò Politi avvengono due volte all’anno, dall’1 al 3 maggio, in occasione dell’anniversario del miracolo della pioggia che salvò la cittadina di Alcara Li Fusi da una gravissima siccità. Di norma, la festività è caratterizzata da un pellegrinaggio presso contrada “Acqua Santa” e da una processione per le vie della città del Simulacro e dell’Urna argentea dal 15 al 18 agosto.
Il 15 agosto viene programmato il pellegrinaggio al Monastero del Rogato dove vengono distribuite le cosiddette “cudduri“, ciambelle di pane realizzate per l’occasione.
Il 16 agosto si svolge la “Luminaria”, ossia la processione di una reliquia di San Nicolò Politi.
Il giorno del dies natalis, il 17 agosto, alla solenne celebrazione liturgica fa seguito la grande processione del Simulacro del Santo Eremita e dell’Urna argentea che custodisce la sue spoglie mortali.
Il 18 agosto, nel giorno del ritrovamento del corpo, si effettua un pellegrinaggio a piedi fino al luogo del rinvenimento: la grotta del monte Calanna dove visse il Santo e intorno alla quale ora sorge una chiesetta.
Infine nella tarda serata e in tutti i quartieri viene recitata in versi la vita del Santo e, nella Chiesa Madre del paese, “u pirdunu“. Infine, a seguire, la suggestiva conservazione “du Santu“.
Bibliografia
De Maria, Gaetano. 2006. L’origine del Valdemone nella Sicilia Bizantina. Sant’Agata di Militello.
 
Di Bella, Salvatore. 2000. Alcara Li Fusi. La Chiesa Madre: la cultura artistica, Messina: Società messinese di storia patria.
 
Morelli, Gaetano. 1967. Alcara Li Fusi. Storia, leggende, tradizioni varie. Messina: Tip. Ditta D’Amico.
 
Morelli Gaetano. 1967. San Nicolò Politi, Patroni di Alcara. Messina: Tipografia D’Amico.
 
Luongo, Gennaro, a cura di. 2000. Erudizione e devozione. Le raccolte di Vite di santi in età moderna e contemporanea. Roma: Viella.
Sitografia
 
Filmografia
 
Discografia
 
Note
Di particolare pregio artistico è l’Arca delle Reliquie di San Nicolò Politi del 1581. Fonti storiografiche attestano che prima di essere collocate nello scrigno le spoglie mortali fossero custodite in una cassetta in cipresso.
Lo scrigno reliquiario fu realizzato dall’argentiere catanese Paolo Guarna che lo eseguì con la tecnica a sbalzo e cesello. Dalla forma rettangolare, l’urna è chiusa con un coperchio a spioventi e poggia su quattro leoni d’argento massiccio. Quest’ultimi sono una riproposizione di quelli originali che furono trafugati nel 1978. Nei decori emergono 10 nicchie nelle quali si possono individuare altrettante figure di santi: San Filippo d’Agira, San Silvestro da Troina, San Francesco d’Assisi, Sant’Antonio Abate, San Vito, San Filadelfio, San Rocco, San Sebastiano e in ultimo la Vergine Maria col Bambino e San Nicolò Politi.
Autore Scheda
Francesca Maria Riccobene
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