Festa e Culto di San Benedetto il Moro
Descrizione

Festa e Culto di San Benedetto il Moro

 

 

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Scheda tecnica elaborata da: Regione Sicilia – Dipartimento dei beni culturali e dell’identità siciliana – CRicd: Centro regionale per l’inventario, la catalogazione e la documentazione e filmoteca regionale siciliana

N. Prog.
123
Bene
Festa e Culto di San Benedetto il Moro
Libro
REI – Libro delle celebrazioni
Data approvazione
20-10-2008
Categoria
Festa patronale
Provincia
Palermo
Località
Contrada Santa Maria di Gesù, Monte Grifone
Comune
Palermo
Denominazione locale
Il Santo Moro
Notizie Cronologiche
San Benedetto Manasseri, detto anche Benedetto da San Fratello e Benedetto il Moro nasce a San Fratello (PA) nel 1524 da Cristoforo e Diana, provenienti dall’Africa e condotti in Sicilia come schiavi: il suo culto si è diffuso in Sicilia sin dalla sua morte avvenuta a Palermo il 4 aprile 1589.
All’istituzione della sua festa concorsero vari eventi, a partire dai miracoli compiuti dal Santo che ne ricordano le sue qualità di taumaturgo; in seguito il 24 aprile del 1652 il Senato Palermitano lo proclamò compatrono insieme a Santa Rosalia e intercessore della città, impegnandosi a recarsi ogni anno nell’anniversario della sua morte in pellegrinaggio al suo sepolcro portando quattro grossi ceri; il 15 maggio 1743 il papa Benedetto XIV lo proclamò beato e negli anni successivi continuarono le richieste della canonizzazione, finché nel 1777 fu riconosciuta dalla Congregazione dei Riti l’eroicità delle sue virtù, nel 1790 la veridicità dei miracoli da lui compiuti e il 24 maggio 1807, infine, la proclamazione come Santo della Chiesa Cattolica da parte di Papa Pio VII con la Bolla Civitatem Sanctam (il primo santo nero della storia).
A seguito della sua canonizzazione si diffuse la festa in tre diverse comunità: nella sua città natale, a San Fratello, dove il Santo viene celebrato dal 9 al 17 settembre; il 4 aprile a Palermo dal 1652 in ricordo della sua morte; ad Acquedolci, l’ultima settimana di agosto. Il culto è vivo anche in Spagna e soprattutto in Sudamerica, dove viene riconosciuto come santo protettore delle persone di colore.
Ricorrenza
Annuale
Data
4 Aprile (festa storica); oggi l’ultima domenica di Giugno
Occasione
Commemorazione della morte di San Benedetto il Moro
Funzione
Commemorativo/devozionale
Attori
Autorità civili (il Sindaco) e religiose (Arcivescovo di Palermo), portatori dei ceri, confraternita del Gesù di Palermo, confraternite di San Fratello, confraternita di Acquedolci
Partecipanti
Intera comunità cittadina, devoti, turisti
Descrizione
La festa di San Benedetto il Moro a Palermo celebra la commemorazione della morte del Santo “moro” di Sicilia, nativo di San Fratello e compatrono della città insieme a Santa Rosalia. In Sicilia il Santo viene festeggiato solennemente in giorni differenti a seconda della città che lo celebra. In particolare a San Fratello viene celebrato il 17 settembre e ad Acquedolci la prima domenica del mese di agosto.
A Palermo la festa consiste in una commemorazione della morte del Santo avvenuta il 4 aprile del 1589 presso la medesima città. Su delibera del 24 aprile del 1652 il Senato Palermitano istituì la festa, proclamando il Santo compatrono e intercessore della città e impegnandosi a recarsi in pellegrinaggio al suo sepolcro ogni anno nell’anniversario della sua morte portando quattro grossi ceri. Oggi la festa di San Benedetto è stata spostata all’’ultima domenica di giugno e costituisce un momento celebrativo che coinvolge tutta le autorità civili e religiose della città di Palermo.
Le celebrazioni iniziano il giovedì con l’alborata e la fiaccolata sul monte Grifone, suggestivo luogo dove è sito il Convento di Santa Maria di Gesù ove sono custodite le spoglie del Santo moro. Si prosegue il venerdì con la messa celebrata insieme ad alcuni fedeli provenienti dal Brasile, alcune conferenze e la sera si tiene il concerto della corale della Polizia municipale. Il sabato si organizzano altri incontri e una piccola fiera di prodotti tipici locali. La celebrazione si chiude la domenica con la solenne liturgia presieduta dall’Arcivescovo di Palermo, in presenza del Sindaco della Città che farà la tradizionale offerta dei ceri. Conclude la solenne processione per le vie della borgata di Santa Maria di Gesù.
A novembre del 2013 nella ricorrenza del 361° anniversario della proclamazione a parte del Senato palermitano di San Benedetto quale Patrono della città (1652) e nel 270° anniversario di Beatificazione da parte del Papa Benedetto XIV (1743) il Comune di Palermo e l’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e della Identità Siciliana hanno inaugurato il “Giardino di San Benedetto il Moro” presso il Convento di Santa Maria di Gesù dove si trova ancora oggi il “Cipresso di San Benedetto” uno degli alberi più antichi della città, che secondo la tradizione ha avuto origine dalla prodigiosa radicazione del bastone che San Benedetto “il Moro” aveva infisso nel terreno accanto alla piccola casupola, oggi divenuta cappella, in cui egli visse come eremita.
Bibliografia
Fiume, Giovanna. 2002. Il Santo Moro, Palermo: Franco Angeli Storia.
 
Iraci, Benedetto. 2009. Bibliografia su San Benedetto il Moro. Opere edite, inedite e manoscritte su San Benedetto il Moro da San Fratello, Melegnano (MI): Montedit.
 
Morabito, Vittorio. 2000. San Benedetto il Moro, da Palermo, protettore degli africani di Siviglia, della penisola iberica e d’America latina, in Negros mulatos zambaigos. Derroteros africanos en los mundos ibéricos, a cura di B. Ares Queija e A. Stella, Siviglia: Escuela de estudios hispano-americanos.
Sitografia
 
Filmografia
 
Discografia
 
Note
Santa Maria di Gesù (Santa Maria ri Giasu), è una località o borgata del comune di Palermo. È ubicata ai piedi del Monte Grifone, tra le altre borgate di Ciaculli e di Belmonte Chiavelli. La borgata è nota a Palermo per la presenza del cimitero omonimo e del convento di San Benedetto il Moro, dove ne sono custodite le spoglie.
A Santa Maria di Gesù si pratica ancora oggi la coltivazione degli agrumi, come i mandarini e i limoni, e di altre varietà di frutto.
Nel 1592 fu eseguita la prima traslazione della tomba del santo nel Convento di Santa Maria di Gesù, dove il suo corpo fu trovato “incorrotto” ed “odoroso”. Nel 1611 si tenne un’altra traslazione per volere del Re Filippo III di Spagna e del Cardinale Giannettino Doria.
Il 3 gennaio del 1989, in occasione del IV Centenario della morte del Santo, venne eseguita la ricognizione del Corpo di San Benedetto.
S. Benedetto «il Moro» è il primo santo siciliano per il quale si sia svolto un regolare processo canonico di Beatificazione e Canonizzazione.
Autore Scheda
Chiara Dell’Utri
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