Festa di San Leone - Sinagra
Descrizione

Festa di San Leone – Sinagra

 Bene inserito nel Registro delle Eredità Immateriali di Sicilia (REIS)

 

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Scheda tecnica elaborata da: Regione Sicilia – Dipartimento dei beni culturali e dell’identità siciliana – CRicd: Centro regionale per l’inventario, la catalogazione e la documentazione e filmoteca regionale siciliana

N. Prog. 118
Bene: Festa di San Leone
Libro: REI – Libro delle celebrazioni
Data approvazione: 20-10-2008
Categoria: Festa patronale
Provincia: Messina
 
Comune: Sinagra
Denominazione locale: Miracoli di Santu Liu
Notizie Cronologiche
Leone II, detto il Taumaturgo, è nato a Ravenna nel 710 ed è stato nominato il vescovo di Catania nel 765, dedicandosi a combattere le eresie. Negli del suo vescovado nell’Impero bizantino era in atto l’iconoclastia, ovvero la distruzione delle icone sacre e coloro che non ubbidivano all’editto venivano incarcerati. Leone si oppose a questa legge e per tale ragione il governatore della Sicilia ne ordinò l’arresto e Leone fu costretto a rifugiarsi sulle montagne verosimilmente a Sinagra (Vallone d’Orecchia) dove visse come eremita in una grotta. Dopo molti anni ritornò a Catania dove riprese il suo seggio vescovile e dove morì il 20 febbraio 789.
Il culto del santo vescovo è rimasto vivo nel ricordo dell’arcidiocesi catanese. Promotori e grandi divulgatori della devozione al santo furono i padri benedettini. Pur essendo inserito nel calendario delle celebrazioni il 20 febbraio, il Santo a Sinagra viene festeggiato la sera di Pasqua e il lunedì di Pasquetta. La festa di San Leone infatti rievoca la leggenda del tentato furto delle spoglie di San Leone, secondo cui alcuni Catanesi, nel tentativo di furto delle spoglie del Santo, la sera di Pasqua, dopo aver camminato tutta la notte, all’alba, si ritrovarono allo stesso punto di partenza e spaventati dall’evento si diedero alla fuga.
Ricorrenza: Annuale
Data: 20 Febbraio
Occasione: La Domenica e il Lunedì di Pasqua, 8 maggio
Funzione: Celebrativa/Devozionale
Attori: Autorità civili (il Sindaco) e religiose (vescovo e parroco), i portatori della vara del Santo, le confraternite
Partecipanti: Comunità locale dei devoti, turisti
Descrizione
La festa di San Leone è una celebrazione dedicata al patrono di Sinagra che consta di due momenti: la Domenica di Pasqua, il Lunedì dell’Angelo e l’8 maggio.
L’interesse ruota intorno alle celebrazioni del Patrono San Leone, la cui ricorrenza cade il 20 febbraio, ma per antichissima usanza viene festeggiato la sera della domenica di Pasqua, momento in cui la statua del santo viene portata in processione dalla chiesa di campagna al paese. Giovani e meno giovani, tutti in fila, per trasportare a spalla la statua del Patrono del paese, San Leone, che preferì Sinagra al ruolo di Vescovo di Catania, nell’ultimo tratto della Processione la vara con la statua viene trainata “di corsa” sul ponte situato all’ingresso del paese intorno alle ore 23.00, dopo la processione, dal procedere lento, che dura circa quattro ore, con il classico “due passi avanti e uno indietro”, che simboleggia l’indecisione del Santo nel ritornare a Catania, dove svolgeva l’attività di Vescovo. Alla vista del paese il Santo “non ha più dubbi”, sceglie Sinagra e va incontro al suo popolo correndo in maniera sfrenata. Questa fase della festa della domenica di Pasqua viene denominata “Miracoli di Santu Liu“, ovvero una corsa della pesante statua del Santo, devotamente portata a spalla dai fedeli, al grido di “viva Santu Liu”, che irrompe sulla folla.
La tradizione vuole che proprio durante questa fase delle celebrazioni, in passato come ancora oggi, avvengano i “Miracoli di Santu Liu”.
La festa prosegue con la processione del lunedì di Pasqua che anticamente veniva a coincidere con la fiera del Lunedì di Pasqua; durante la giornata vi è anche “La Fiera del lunedì di Pasqua” in passato molto sentita.
In maniera analoga alla “Corsa di Pasqua”, l’8 maggio si ripete la Festa del Patrono, durante la quale con grande partecipazione di popolo, si svolgono sfilate di bande musicali e i giochi pirotecnici. Si ripete la spettacolare traversata di corsa a partire dalle 15,00 e dopo aver attraversato il paese, il simulacro sosta davanti la “pietra di San Leone”, in contrada Vallone d’Orecchia, dove la tradizione narra dell’incontro tra il Santo taumaturgo e il diavolo scacciato dal suo gesto (il segno della Croce, che oggi è inciso sulla pietra). La processione si conclude con l’arrivo alla Chiesa Madre dove il Simulacro rimarrà fino al 1° Novembre, per poi essere riportato nella chiesa di campagna per la stagione invernale, in memoria dell’eremitaggio del Santo.
Bibliografia
Alaimo, Francesco. 1998. Nebrodi. Appunti di viaggio tra storia e cultura dei Comuni del Parco, Palermo: Fabio Orlando Editore.
 
Falcone, Nino. 1977. Feste religiose dei Nebrodi, Marina di Patti (ME): Edizioni Pungitopo.
 
Giunta, Giuseppe. 1985. Storia, folklore, monumenti, Paesaggi di 65 località del Messinese, Messina: Grafiche Scuderi s.a.s.
 
 
 
 
Autore Scheda: Chiara Dell’Utri
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