Dammusi
Tipologia sito: ZSC – Zona Speciale di Conservazione
Codice: ITA070010 – Ettari: 2051
Descrizione:
Questo sito è ubicato sul versante settentrionale dell’Etna, con superfici poste a quote comprese fra i 1500 e 2400 m. Si rinvengono aree interessate da affioramenti rocciosi interposti a stazioni con suoli molto maturi ed evoluti. Il bioclima è compreso fra il suprameditteraneo e l’oromediterraneo con ombrotipo compreso fra il subumido inferiore ed il subumido superiore. Alle quote più elevate, sopra i 1800-2000 m prevale la vegetazione pulvinare ad Astragalus siculus o ad Anthemis aetnensis, mentre a quote inferiori si rinvengono lembi di faggete sui suoli più maturi o pinete a Pinus nigra ssp. calabrica nelle stazioni più rocciose. Frequenti sono i campi lavici interessati da aspetti di vegetazione pioniera.
L’importanza del sito è legata soprattutto alla presenza di estese aree rocciose e sciare colonizzate da aspetti di vegetazione pulvinare o erbacea molto specializzata e di notevole valore naturalistico, frammiste ad aree interessate da vegetazione forestale, le cosiddette dagale. Di particolare rilievo per il loro interesse turistico sono le grotte laviche di scorrimento, alcune molto profonde e spettacolari. Si rinvengono inoltre diverse entità che nell’area regionale sono rare o ritenute di rilevante interesse fitogeografico, a loro volta menzionate nell’elenco riportato nella sezione 3.3 (D).La fauna per quanto, in relazione alle difficili condizioni ambientali, non si presenti ricca ed articolata, riveste notevole interesse scientifico, soprattutto per quanto riguarda gli invertebrati che presentano un buon numero di specie endemiche, stenotope e stenoecie, alcune delle quali legate ad alcune delle numerosissime cavità laviche, o alle dagale che caratterizzano fortemente il sito in oggetto.
Fonte: Ministero dell’Ambiente Formulario Natura 2000
Ricade nel Parco dell’Etna
Dati ministeriali: Mappa Ministeriale Formulario Natura 2000
Inserimento scheda: Ignazio Caloggero
Foto: web
Contributi informativi: Ignazio Caloggero, Regione Sicilia
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