Carnevale Luciese
Descrizione

Carnevale Luciese

    Bene inserito nel Registro delle Eredità Immateriali di Sicilia (REIS)

 

 

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Scheda tecnica elaborata da: Regione Sicilia – Dipartimento dei beni culturali e dell’identità siciliana – CRicd: Centro regionale per l’inventario, la catalogazione e la documentazione e filmoteca regionale siciliana

N. Prog.
194
Bene
Carnevale Luciese
Libro
REIS – Libro delle Celebrazioni, delle Feste e delle Pratiche Rituali
Data approvazione
18-02-2015
Categoria
Festa
Provincia
Messina
Località
 
Comune
Santa Lucia del Mela
Denominazione locale
U Catalettu
Notizie Cronologiche
La rievocazione de U Catalettu che si fa risalire grazie alle fonti storiche già al 1585. Al centro della scena la morte simbolica di Carnevale che nella tradizione era accusato di golosità ed ingordigia tanto da morire. Nel secondo dopoguerra, questo rito rappresentava uno momento importante nel calendario festivo luciese, anche per il valore antropologico che, in un’epoca di austerità, consentiva libertà ed eccessi altrimenti proibiti. La pratica della festa fu abbandonata intorno agli anni ’60 del 900 ed è ritornata nelle piazze nel 2013. Il nome della festa deriva dal particolare fercolo adoperato, una scala sostenuta da uomini incappucciati, i babbaluci.
Ricorrenza
Annuale
Data
Circa 40 giorni prima della Santa Pasqua
Occasione
Carnascalesca, propedeutica al periodo penitenziale delle Ceneri e della Quaresima
Funzione
Devozionale/Propiziatoria/Rigenerativa
Attori
Personaggi locali che rappresentano la Maschera U cataletto e del corteo piangente
Partecipanti
Comunità locale, turisti
Descrizione
La cittadina di Santa Lucia del Mela la notte del martedì grasso si veste a festa per l’attesa rievocazione del “Cataletto” e per l’allestimento di un corteo molto speciale. La maschera di Carnevale, dopo aver mangiato e bevuto a dismisura muore dinanzi ad un vasto corteo, fatto di medici, giudici e preti pronti ad avviare il rito. Un finto corteo funebre, composto dai babbaluci, reggono il fercolo, una scala su cui è posto un fantoccio disteso ed una testa di un uomo spunta tra gli spazi dando l’impressione che questo sia reale. Gli strepiti delle cianci mottu (le classiche“prefiche”) accompagnano la maschera sino a notte fonda. La processione è preceduta dalla messa in scena del “Processo a Carnevale”, dove un gruppo di attori luciesi lo accusano di ogni sregolatezza compiuta. L’attore durante il processo muore ingoiando una fraviola. La rappresentazione prevede inoltre, una veglia funebre, e a seguire un grande rogo in cui il fantoccio è bruciato per le sue colpe. La banda accompagna gli ultimi momenti del rito che si conclude con il suono delle campane, che annunciano la fine della festa e l’inizio della penitenza quaresimale.
Bibliografia
Pitrè, Giuseppe. 1979. Usi e Costumi. Credenze e Pregiudizi in Biblioteca delle Tradizioni popolari siciliane. Sala Bolognese: Forni. v. XIV.
Sitografia
 
Filmografia
 
Discografia
 
Note
Oltre alle sfilate allegoriche e ai gruppi mascherati, il Carnevale di Santa Lucia del Mela si caratterizza per le numerose occasioni di degustazioni di ricette tipiche. Dai maccheroni al dolce locale, le fraviole, dolce di ricotta tipico della tradizione carnevalesca del luogo.
Autore Scheda
Ester Oddo
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