Alto corso del Fiume Asinaro, Cava Piraro e Cava Carosello (ITA090016)
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Descrizione

Alto corso del Fiume Asinaro, Cava Piraro e Cava Carosello (ITA090016)

Tipologia sito: ZSC – Zona Speciale di Conservazione 

Codice: ITA090016 – Ettari: 2327

Descrizione:

Il sito coincide con gran parte del bacino dell’alto corso del Fiume Asinaro, presso Noto. Esso ricade in un’area interna dell’Altopiano Ibleo, caratterizzato da rocce
calcaree mioceniche incise da valloni poco profondi. Il bioclima rientra nel termomediterraneo subumido superiore. La vegetazione si presenta alquanto
degradata con piccoli lembi di vegetazione forestale localizzati nei tratti più impervi e rocciosi, rappresentati da leccete termofile e boschi decidui a Quercus

virgiliana. Lungo i corsi d’acqua sono presenti in alcuni tratti formazioni ripariali a Platanus orientalis e Salix pedicellata. Abbastanza diffuse e ben rappresentate
sono le praterie steppiche ad Ampelodesmos mauritanicus e garighe a Thymus capitatus. Le pareti rocciose dei valloni ospitano normalmente una vegetazione
casmofila del Dianthion rupicolae.
4.2 Quality and importance
Sistema di cave iblee, che rappresenta una vera e propria isola naturale all’interno di un contesto fra i più antropizzati della Sicilia, caratterizzato da una
vegetazione riparia a Platanus orientalis e salici, da una peculiare vegetazione rupicola, da dense leccete e da vegetazione steppica, che ospitano numerose
specie endemiche. La fauna vertebrata non presenta emergenze faunistiche di particolare rilievo, a parte alcune eccezioni relative all’ornitofauna. Tuttavia la
cava rappresenta per molti Vertebrati un vero e proprio sito di rifugio e nidificazione, consentendo la sopravvivenza e la riproduzione di specie come l’ Istrice, la
Martora, numerosi Rapaci diurni e notturni, la Testuggine terrestre, la Testuggine d’acqua, il Colubro leopardino e la Raganella, che altrimenti difficilmente
sarebbero presenti nell’entroterra ibleo. Ricchissima ed articolata è la fauna invertebrata con numerose specie endemiche e/o rare, stenotope e stenoecie di
elevatissimo valore scientifico. Infatti, proprio fra questa fauna, si trovano alcuni degli elementi che appartengono al contingente più antico della fauna siciliana,
salvatosi, almeno parzialmente, a seguito del lungo isolamento geografico di questa area durante i periodi geologici recenti (Pliocene e Pleistocene). Un pregio
particolare riveste, in questo contesto la fauna dulcaquicola che può annoverare molti paleoendemiti, alcuni dei quali possono essere considerati dei veri e propri
fossili viventi. Il sito include inoltre un sistema di cavità carsiche di grande interesse faunistico per la fauna troglobia ospitata, con endemiti puntiformi o molto
localizzati nella sola regione iblea.

 

Fonte: Ministero dell’Ambiente Formulario Natura 2000

Dati ministeriali: Formulario Natura 2000

Inserimento scheda: Ignazio Caloggero

Foto: web

Contributi informativi:  Ignazio Caloggero, Regione Sicilia

Nota esclusione responsabilità

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