Capitale Europea della Cultura

L’iniziativa “Città europea della cultura” nasce dal consiglio europeo nel 1985, come strumento per avvicinare i vari cittadini europei sotto l’insegna della cultura. Dal 1999 è stato usato il termine “Capitale europea della Cultura”. L’iniziativa prevede la designazione di una città che, in qualità di capitale europea della cultura, potrà mettere in mostra per un anno intero, se stessa e le principali iniziative culturali. Al 2017 le città europee interessate sono state 56.

Le norme per la designazione sono cambiate nei vari anni, l’ultima proposta di modifica si riferisce a giugno 2016. (proposta giugno 2016)

Obiettivi

L’iniziativa “Capitale europea della cultura” intende:

  • mettere in luce la ricchezza e la diversità delle culture in Europa
  • celebrare le caratteristiche culturali condivise da tutti gli europei
  • accrescere il senso di appartenenza dei cittadini europei a uno spazio culturale comune
  • promuovere il contributo della cultura allo sviluppo delle città.

L’esperienza ha inoltre dimostrato che l’evento è un’eccellente opportunità per:

  • riqualificare le città
  • potenziare il profilo internazionale delle città
  • valorizzare l’immagine delle città agli occhi dei suoi abitanti
  • ridare vitalità alla cultura di una città
  • rilanciare il turismo.

Designazione delle Capitali Europee

Sei anni prima dell’anno della nomina, gli Stati membri ospiti selezionati pubblicano un invito a presentare candidature, in genere attraverso il proprio ministero della Cultura. Le città interessate a partecipare al concorso devono presentare una proposta.

Le domande presentate sono esaminate sulla base di una serie di criteri stabiliti in una fase di preselezione condotta da una giuria di esperti indipendenti del settore della cultura. La giuria opera una prima selezione delle città, che sono invitate a presentare domande più dettagliate.

La giuria si riunisce nuovamente per valutare le domande definitive e raccomanda una città per paese ospitante. A questo punto la città prescelta è ufficialmente designata Capitale europea della cultura.

La Commissione ha il compito di garantire che le norme stabilite a livello dell’UE siano rispettate nel corso di tutta la procedura.

Periodo di monitoraggio delle città designate

Le capitali europee della cultura sono ufficialmente designate quattro anni prima dell’anno in cui saranno capitali della cultura. Un così lungo anticipo è necessario per pianificare e preparare un evento di tale complessità. Nel corso di questi quattro anni la giuria, con il sostegno della Commissione europea, svolge un ruolo permanente di sostegno alle capitali europee della cultura sotto forma di consulenze, orientamento e monitoraggio dei preparativi.

Al termine di questo periodo di monitoraggio, la giuria valuterà l’opportunità di raccomandare o meno l’assegnazione da parte della Commissione europea del premio Melina Mercouri (attualmente pari a 1,5 milioni di EUR, finanziati dal programma dell’UE Europa creativa).

Nel 2019, dopo Firenze, Bologna e Genova, tale titolo sarà assegnato nuovamente ad una città italiana: Matera.

In base a quanto stabilito dalle linee guida della Commissione Europea una città viene selezionata come capitale europea della cultura se riportano quanto segue:

  1. Una città non viene designata Capitale unicamente per ciò che è/ha e per quanto ha fatto. Ma per quanto propone di fare. Ad essa viene assegnato il titolo soprattutto per il programma di eventi culturali particolari che propone di organizzare nel corso dell’anno in questione, che dovrà essere un anno eccezionale. In tal senso, il concetto di Capitale è completamente differente, ad esempio, da quello di patrimonio mondiale dell’UNESCO. Il patrimonio e la vita culturale permanente della città sono senz’altro elementi importanti, ma costituiscono soltanto una base per l’organizzazione dell’avvenimento. Ogni presentazione di candidatura sotto forma di opuscolo turistico della città risulterebbe quindi inappropriata. E’ importante che il programma sia rivolto verso il futuro, senza peraltro che risulti trascurata la storia su cui la città basa la propria identità. Sono di importanza essenziale il carattere innovativo della manifestazione e, in tale contesto, lo spazio riservato alle forme culturali contemporanee e la capacità di favorire la creatività facendo intervenire artisti tanto locali quanto europei. Il programma va sostenuto da un dinamismo culturale che deve valorizzare l’identità dei luoghi elaborando prodotti culturali innovativi.
  2. Occorre enfatizzare la “dimensione Europea” della candidatura. In concreto, tale criterio selettivo si traduce nel rafforzare la cooperazione fra gli operatori culturali, gli artisti e le città europee ovvero nel far emergere la ricchezza della diversità culturale in Europa o ancora nell’enfatizzare gli aspetti comuni delle culture europee.
    In altri termini, è necessario domandarsi che cosa Matera ed il suo territorio possono dire alle altre città europee, in che modo le realtà culturali lucane possono raccordarsi e lavorare con quelle europee, come sviluppare progetti creativi che rispondono alle sfide che l’Europa fronteggia. Si pensi alle risposte che la cultura può dare alle sfide di Europa 2020: crescita intelligente (pianificazione urbana integrata di una città della cultura e della conoscenza che integri sviluppo economico, cultura, creatività e tecnologie digitali), crescita sostenibile (coniugando la creatività e le tecnologie per la produzione e l’efficienza energetica o la valorizzazione delle risorse ambientali scarse) e crescita inclusiva (promozione del dialogo interculturale anche alla luce dei cambiamenti in atto nel bacino mediterraneo, e dell’inclusione sociale).
  3. È necessario il coinvolgimento della «città e dei cittadini». Attraverso tale criterio, la Commissione Europea incoraggia la partecipazione dei cittadini residenti nella città e nei dintorni e mira a suscitare il loro interesse, così come quello dei cittadini che vivono all’estero. Nello specifico, tale criterio si declina in due aspetti:
    – da un lato costruire una Capitale europea della cultura che sia attrattiva cioè sia in grado di catalizzare non solo la popolazione locale e nazionale, ma anche i turisti stranieri. Quindi costruire una candidatura domandandosi in quale modo la manifestazione può destare l’interesse di un turista polacco o svedese o portoghese;
    – dall’altro costruire una Capitale europea della cultura che sia partecipativa, cioè che coinvolga in modo attivo l’intera popolazione della città, della regione e di altri luoghi più lontani (la grande rete dei lucani nel mondo).
    Spetta alla città il compito di sviluppare un progetto equilibrato che valorizzi gli aspetti specifici della città stessa, così come gli elementi della diversità culturale europea, mostrandosi attrattiva a livello internazionale e suscitando nel contempo interesse ed entusiasmo presso la popolazione locale.
  4. Un altro criterio è quello della sostenibilità. Questo criterio mira a incoraggiare la città ad elaborare un programma avente effetti durevoli che si inserisca nello sviluppo di lungo termine della città e che sia molto di più di un effimero “fuoco d’artificio” di avvenimenti culturali. Così, ad esempio, le città sono invitate ad organizzare e a costruire su tale manifestazione progetti e cooperazioni di lungo termine, che abbiano in sé già gli elementi della sostenibilità economica e organizzativa. La manifestazione dovrà rappresentare pertanto un’opportunità che potrà contribuire a modificare o a consolidare e sviluppare le attività culturali nella città.

Citta europee della cultura

  • 1985Atene Grecia
  • 1986Firenze Italia
  • 1987Amsterdam Paesi Bassi
  • 1988Berlino Germania
  • 1989Parigi Francia
  • 1990Glasgow Regno Unito
  • 1991Dublino Irlanda
  • 1992Madrid Spagna
  • 1993Anversa Belgio
  • 1994Lisbona Portogallo
  • 1995Lussemburgo Lussemburgo
  • 1996Copenaghen Danimarca
  • 1997Salonicco Grecia
  • 1998Stoccolma Svezia
  • 1999Weimar Germania

Capitali europee della cultura 

  • 2000: Reykjavík Islanda, Bergen  Norvegia, Helsinki  Finlandia, Bruxelles  Belgio, Praga   Ceca, Cracovia  Polonia, Santiago di Compostela  Spagna, Avignone  Francia, Bologna  Italia
  • 2001: Rotterdam Paesi Bassi, Porto  Portogallo
  • 2002: Bruges Belgio, Salamanca  Spagna
  • 2003: Graz Austria
  • 2004: Genova  Italia, Lilla Francia
  • 2005: Cork Irlanda
  • 2006: Patrasso Grecia
  • 2007: Lussemburgo Lussemburgo, Sibiu Romania
  • 2008: Liverpool Regno Unito, Stavanger Norvegia
  • 2009: Linz Austria, Vilnius Lituania
  • 2010: Essen Germania, Pécs Ungheria, Istanbul Turchia
  • 2011: Turku Finlandia, Tallinn Estonia
  • 2012: Guimarães Portogallo, Maribor  Slovenia
  • 2013: Marsiglia Francia, Košice  Slovacchia
  • 2014: Umeå Svezia, Riga  Lettonia
  • 2015: Mons Belgio, Plzeň   Ceca
  • 2016: San Sebastián Spagna, Breslavia  Polonia
  • 2017: Aarhus Danimarca, Pafo Cipro

 

Designati

  • 2018Leeuwarden Paesi BassiLa Valletta Malta
  • 2019Matera ItaliaPlovdiv Bulgaria
  • 2020Fiume CroaziaGalway  Irlanda
  • 2021Timișoara RomaniaEleusi  GreciaNovi Sad  Serbia
  • 2022Kaunas LituaniaEsch-sur-Alzette  Lussemburgo

Per gli anni successivi è già stato stabilito l’ordine di successione degli Stati ospiti, ma non ancora le singole città:

  • 2023Ungheria– Regno Unito
  • 2024Estonia– Austria – uno Stato candidato o potenziale candidato
  • 2025Slovenia– Germania
  • 2026Slovacchia– Finlandia
  • 2027Lettonia– Portogallo – uno Stato candidato o potenziale candidato
  • 2028 Ceca– Francia
  • 2029Polonia– Svezia
  • 2030Cipro– Belgio – uno Stato candidato o potenziale candidato
  • 2031Malta– Spagna
  • 2032Bulgaria– Danimarca
  • 2033Paesi Bassi– Italia – uno Stato candidato o potenziale candidato

Documenti:

Atti normativi

Decisione che istituisce l’azione “Capitale europea della cultura” per il periodo 2007-2019

Decisione che istituisce l’azione “Capitale europea della cultura” per il periodo 2020-2033

Documento di lavoro dei servizi della Commissione per le capitali europee della cultura per il periodo 2020-2033

 

Documenti utili

Guida per le città che intendono candidarsi come capitali europee della cultura

Compendio delle raccomandazioni delle valutazioni ex post dell’iniziativa “Capitale europee della cultura” per il periodo 2007-2015

Studio del Parlamento europeo sul tema “Capitali europee della cultura: strategie di successo ed effetti a lungo termine”

Orientamenti della Commissione per l’autovalutazione a cura delle città

Capitali europee della cultura: il cammino verso il successo – dal 1985 al 2010

Vedi anche : Capitali italiane della Cultura

Vedi anche: “Palermo Capitale italiana della Cultura 2018” 

 

 

 

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